Cose belle
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Vivian Gandillion ha sedici anni e vive in una famiglia non del tutto ‘normale’. E di sicuro non è semplice comportarsi come se niente fosse quando sei un licantropo. A Vivian piace il brivido della trasformazione, il dolore dolce e crudele che l’accompagna. Lei è talmente bella che tutti i suoi coetanei pendono dalle sue labbra. Ma il suo problema è che nulla riesce a farle superare la perdita del padre: ora che lui è scomparso, il branco è rimasto senza un capo. Vivian vorrebbe una vita normale. Ma un licantropo può davvero conoscere la normalità? Poi Vivian si innamora di un umano, Aiden, ‘un ragazzo in carne e ossa‘ come lo chiamano i suoi. È gentile e premuroso, niente a che vedere con i giovani del suo branco. Vivian sente di aver trovato quello giusto, crede di potergli rivelare la propria natura senza paura di vederlo fuggire a gambe levate. Ma quando un omicidio efferato sconvolge ancora una volta gli equilibri del branco, Vivian si ritrova di fronte a un bivio. In bilico fra due mondi, si sente estranea a entrambi. Chi o cos’è veramente? Qual è la sua vera natura? Sceglierà il sapore dei baci di Aiden o quello ancora più dolce del sangue?
Nel cuore della notte Frances sente bussare alla porta. Sono i funzionari del nuovo governo, venuti a confiscare le sue proprietà. Un tempo scrittrice di grande successo, ricca e famosa, nel 2013 Frances si ritrova povera, sola e vecchia. Confinata nella casa al numero 3 di Chalcot Crescent, per fuggire può soltanto rinchiudersi nella propria fantasia, in quell'arte dello scrivere che le ha dato tutto quello che ora vogliono toglierle. E così ci regala un affresco storico inframmezzato di cronache quotidiane sulle vicende della sua numerosa e strampalata famiglia, una narrazione che copre con agile e ironica disinvoltura cinquant'anni di eventi fondamentali come il crollo del comunismo, la morte del capitalismo e la nascita di un nuovo governo basato su una tirannia morbida e mediatizzata, senza però tralasciare i siparietti con il nipote tossico e rivoluzionario, i tanti amori di una gioventù in nome del sesso libero, l'astio di una figlia vetero femminista e le tribolazioni dell'altra figlia sposata a un pezzo grosso della politica nazionale. E quanto più a fondo Frances si immerge in questo raccontare, tanto più si fa labile il confine tra la realtà e il frutto della sua fantasia, in un continuo rincorrersi di dubbi, ipotesi e timori. Dove finiscono gli abitanti del quartiere quando il governo li "ricolloca"? E, a proposito, cosa c'è nel Polpettone Nazionale, il gustoso ed economico surrogato di carne adatto ai vegetariani col quale questa nuova e indigente Inghilterra riesce comunque a sfamare i suoi sudditi? Surreale, intricato, avvolgente e sarcastico, questo libro della Weldon ci trascina in una sorta di danza della mente, ci fa vorticare tra parole di cui l'autrice è davvero padrona, ci ammalia, ci incanta e ci delizia, lasciandoci infine con la netta sensazione di aver letto finalmente un'opera di grande originalità.