Cittadino esemplare o eroe dell'intelletto, rappresentante della tradizione o guida in mezzo alle nuove inquietudini spirituali: i modi in cui si presenta l'intellettuale antico sono caratterizzati da una varietà di volti e sfaccettature che trovano esatta corrispondenza nella molteplicità dei ruoli che di volta in volta egli è chiamato a svolgere. In un percorso che parte dall'Atene di età classica per approdare alle grandi trasformazioni occorse nella tarda antichità, Paul Zanker interroga le effigi di Omero e di Menandro, di Cicerone e di Marco Aurelio (ma anche di Cameade o di Cristo), trattandole a tutti gli effetti alla stregua di fonti storiche: non, quindi, come riproduzioni "fotografiche" atte a soddisfare la curiosità di vedere quale fosse la fisionomia dei grandi personaggi del passato, ma come visualizzazioni di valori e di ideali diffusi, testimonianze dell'evolversi del concetto di "cultura" a seconda delle epoche e dei contesti sociali.
Paul Zanker Libri






Intrecciando storia, archeologia, filologia e analisi delle opere d’arte e letterarie, Zanker ricostruisce qui il progetto dell’imperatore Augusto con un geniale uso propagandistico di immagini e simboli, di restituire un’identità politica e morale ai romani, dopo la crisi dell’età tardo repubblicana. Egli mostra "come un mutamento del sistema politico possa condurre allo sviluppo di un nuovo linguaggio visivo, che riflette e nello stesso tempo condiziona in modo essenziale l’evoluzione della mentalità"; e come il successo di questo programma di rinnovamento augusteo e il frutto di perfetto sistema di propaganda: "Le immagini dei poeti e degli artisti parlano di un mondo felice, in cui un grande sovrano governa in pace un impero universale. E come dimostra non da ultimo la pubblicità, che continua a utilizzarle, alcune di queste immagini conservano ancora intatto il proprio potere di suggestione".
Vivere con i miti
- 387pagine
- 14 ore di lettura
A partire dal Medioevo i sarcofagi romani hanno affascinato la posterità soprattutto per il contentato mitologico dei loro rilievi. Le classi dominanti hanno trasformato le arche di marmo in sontuose sepolture, così da potersi in qualche modo ammantare dell'aura dell'antica Roma. Gli artisti del Rinascimento hanno impiegato i rilievi come repertorio per una gestualità dal grande impatto emotivo. Se i simbolisti con tendenze misticheggianti hanno interpretato queste immagini come testimonianze di una profonda fede nell'aldilà da parte degli antichi, i positivisti, al contrario, vi hanno scorto soprattutto un riflesso di capolavori perduti della grecità e materiali per lo studio della mitografia. Oggi sono gli specialisti a occuparsi di questo multiforme universo iconografico. Lo scopo di questo volume è quello di far conoscere i rilievi dei sarcofagi a un pubblico più ampio, mostrando soprattutto quale fosse il ruolo centrale dell'iconografia mitica nell'esistenza dei contemporanei, quale messaggio quelle immagini comunicassero a chi visitava le sepolture, quale rappresentazione di sé, quale concezione della felicità e del piacere. Il testo offre, accanto a un'introduzione sistematica al significato delle immagini, un'analisi di alcuni sarcofagi, con una lettura dettagliata dei rispettivi miti e della loro iconografia.
Roman Art
- 224pagine
- 8 ore di lettura
Offers fresh insights into the evolution of the forms and meanings of Roman art. The author offers a cultural history of the functions of the visual arts, the messages that these images carried, and the values that they affirmed in late Republican Rome and the Empire.
This richly illustrated volume presents Greek funerary monuments from The Metropolitan Museum of Art's outstanding collection that offer insight into all facets of life in ancient Greece.
Rundplastik/Relief - Mosaik/Bodenverzierung - Wandmalerei/Wandkunst
Dionysos und Aphrodite als willkommene Gäste: über die Sinnenlust und den Reichtum der Kunst des Hellenismus. Ausgehend von einer Statuengruppe aus Delos, die Aphrodite bei der Abwehr gieriger Zudringlichkeiten des Pan zeigt, beschreibt Zanker eine neue (und geschichtsträchtige) Mentalität, die sich im Hellenismus bildete. Mit zahlreichen Beispielen stellt er ein Repertoire der Sinnenfreude vor - Skulpturen, Mosaiken, Bettbeschläge, Wandmalereien, Ringsteine -, das der Stimulation gewidmet ist: Dionysoskinder als Stimmungsmacher, Aphrodite in Hetärenposen, Hermaphroditen als Überraschungseffekte. Aber auch appetitfördernde Stilleben mit Wildpret, Fischen, Obst. Es ist eine Kunst mit elementarem Interesse an der Beobachtung jeden Details - der Faltenwürfe und Lichtspiele, der Oberflächengestalt und der Farbwahl. Bei den Skulpturen dominiert die Bewegtheit, der Körperkult, das Blickfeld. Konsequent wird auch das Privathaus zum Aufbewahrungsort für die Bilder, und es entwickeln sich Formen der Kennerschaft: das Sammeln von Kunst, das Unterscheiden von Stilformen, das Erkennen von Zitaten, das Diskutieren der Kunstfertigkeit. Der Hellenismus - eine Kunstepoche, die auf Reflexion und Konversation angelegt ist.

