“…E venne chiamata Due Cuori” di Marlo Morgan è uno di quei libri che ti entra dentro piano piano, ma quando lo fa, non ti lascia più. Lo avevo scoperto grazie al consiglio di Benedetta Parodi — e devo dire che non smetterò mai di ringraziarla per avermelo fatto conoscere, perché è una lettura che mi ha profondamente toccata e fatta riflettere in modi che non mi aspettavo. All’inizio sembra quasi un romanzo, con quella narrazione fluida e avvolgente, ma la cosa più sconvolgente è che si tratta di una storia vera. Marlo Morgan racconta il suo incredibile viaggio nel deserto australiano con una tribù aborigena, un popolo che vive in completa armonia con la natura e con valori che sembrano provenire da un altro mondo. La protagonista impara a spogliarsi di tutto ciò che è superfluo, a riscoprire se stessa, e a comprendere il significato più autentico di parole come “umanità”, “connessione” e “spiritualità”. Il libro è una vera e propria esperienza di crescita personale: pagina dopo pagina ci si rende conto di quanto la nostra società sia distante da un equilibrio che un tempo era naturale, e di quanto abbiamo bisogno di rallentare per ritrovare noi stessi. È impossibile non chiedersi, alla fine di ogni capitolo, quanto di ciò che diamo per scontato sia davvero necessario. Un piccolo avvertimento però ci vuole: alcune descrizioni — soprattutto quando si parla di cibo e di certe esperienze fisiche — possono risultare un po’ forti.
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Román vypráví příběh americké lékařky, specialistky na přírodní léčitelství, která se dostává do kontaktu s australským domorodým kmenem. Ti jí nabídnou účast na jejich putování po Austrálii, což jí umožní objevovat svět, kde platí odlišné zákonitosti. Domorodci žijí v harmonii s drsnou přírodou, mají vyvinutý orientační smysl a dokážou přežít v nehostinných podmínkách. Hrdinka postupně zjišťuje, že život a duchovní svět Aboriginců, ačkoli se může zdát primitivní, je ve skutečnosti hlubší a autentičtější než moderní civilizace. Kritika od Perthské Dumbartung Aboriginal Corporation upozorňuje na nesrovnalosti mezi popisovanými událostmi a realitou, označují knihu za smyšlenou a její učení za nedůvěryhodné. Podle nich je urážlivé, že běloška profitovala na dezinterpretaci jejich kultury. V roce 1996 se skupina Aboriginských starších snažila konfrontovat autorku v USA, aby zabránila hollywoodizaci jejího díla. Autorka později přiznala, že kniha je falzifikát, avšak tento fakt zůstal v USA bez větší publicity. Původní Australané jsou rozhořčeni, že kniha je stále propagována, neboť poskytuje falešný obraz jejich kultury a současné situace, což ohrožuje jejich boj za přežití.
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Poselství od protinožců, Marlo Morgan, Milena Bauer
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- 2000
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