"Saba nasceva psicanalitico prima della psicanalisi, era un soggetto di critique psychanalitique allo stesso titolo che, in certe Réflexions di Thibaudet, Turgeniev è preso come soggetto necessario della critica psicologica bourgettiana". Queste parole, scritte da Gianfranco Contini, contenevano un invito molto esplicito; questo libro su Saba si propone solo parzialmente di esaudire la richiesta. E' scritto al di qua di un confine fissato con premeditazione. Anche l'eclettismo - il modo con cui Lavagetto ricorre tanto a Freud quanto alle correnti "eretiche" della psicoanalisi - va inteso come una misura di prudenza, come la volontà di cercare aiuti, senza abbandonare il terreno della letteratura. La psicoanalisi è quasi sempre considerata come un codice interno al Canzoniere; evidentemente non è l'unico, e il libro si limita a dimostrare in che modo Saba sfruttò le proprie conoscenze psicoanalitiche per leggere la propria opera e per costruire la "pianta". Le infrazioni a questo programma, peraltro non molto numerose, obbediscono all'intento di appurare la storia e la coerenza di un personaggio letterario, e le opere di Saba sono l'unica "anagrafe" a cui si faccia ricorso. "Se poi qualcuno non crede alla psicoanalisi - diceva Freud - non resta che lasciargli il compito di trovare da solo le spiegazioni del caso, tanto che riesca a farlo con i propri mezzi, tanto che, ai suoi occhi, non ci sia nulla da spiegare".
Mario Lavagetto Libri
Mario Lavagetto, allievo di Giacomo Debenedetti, ha saputo coniugare la sensibilità critica del maestro con un suo peculiare interesse per la psicoanalisi, indagandone i rapporti con l'attività creativa e letteraria. La sua opera si addentra nelle complesse intersezioni tra psiche e creazione letteraria, analizzando figure chiave della letteratura francese e italiana. Oltre a essere un prolifico saggista e traduttore, Lavagetto è stato un teorico letterario di rilievo, arricchendo lo studio delle tradizioni letterarie italiane, con particolare attenzione alle fiabe e all'opera di Italo Svevo.




Freud à l'épreuve de la littérature
- 473pagine
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Avril 1884 est un mois crucial dans la vie de Freud ; c'est le mois de son "infatuation pour la cocaïne", comme le dira E. Jones ; c'est aussi celui pendant lequel le père de la psychanalyse semble répondre à l'appel de la littérature pour mieux tendre le fil de sa clinique.A partir de cette contiguïté, Lavagetto entreprend une enquête souple et opiniâtre à travers l'œuvre de Freud. La littérature y apparaît comme une divinité énigmatique : tour à tour piège à éviter, risque à courir, merveilleuse devancière.Cette archéologie systématique de l'articulation de l'œuvre de Freud et de la littérature conduit l'auteur à discuter le statut "scientifique" de la psychanalyse. Il souligne l'indissociabilité de la thérapie et de la "mise en récit" pour déboucher sur une "théorie de la censure", issue de l'élaboration freudienne du rêve.