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Sergio Romano

    Questo diplomatico, storico e pubblicista italiano si concentra sulla storia, in particolare quella italiana e francese, tra l'Ottocento e il Novecento. Le sue analisi politiche e la sua carriera diplomatica, inclusa l'ultima missione come ambasciatore a Mosca durante la fine della Guerra Fredda, gli hanno fornito una testimonianza privilegiata. Dal 1998 è editorialista del Corriere della Sera, portando le sue profonde conoscenze e riflessioni nelle discussioni contemporanee. Il suo lavoro esplora le intricate connessioni tra nazioni ed epoche storiche con acuta intelligenza.

    Storia d'Italia dal Risorgimento ai nostri giorni
    I luoghi della storia
    Il rischio americano
    Vademecum di storia dell'Italia unita
    L'Italia dei comuni
    Anatomia del terrore
    • 2018

      «Chi avrebbe governato la Russia dopo il fallimento della rivoluzione?» Con questa domanda si aprono le pagine di storia controfattuale in cui Sergio Romano immagina un epilogo diverso per il «grande Ottobre rosso». I bolscevichi arrivarono infatti al potere grazie a una serie di circostanze fortuite e di malintesi: gli eventi di quei giorni - e, di conseguenza, la storia del Novecento - avrebbero benissimo potuto prendere un'altra strada. Questo libro illustra quale, ma soprattutto racconta la Rivoluzione d'Ottobre per quello che davvero fu: «una caotica successione di tentativi falliti, mosse sbagliate, disegni incompiuti, appuntamenti mancati»; un evento umano privo degli orpelli religiosi che in seguito l'avrebbero trasformato in una materia di fede facendo del suo leader, Vladimir Il'ic Lenin, un messia. Poco più di settant'anni dopo gli eventi che portarono alla nascita dell'Unione Sovietica, anche la sua fine è stata il risultato di vicende casuali e imprevedibili. Sergio Romano le ha vissute in prima persona, e nel secondo atto di questa controstoria della Russia rivoluzionaria, svestiti i panni dello storico, indossa quelli del testimone per spiegarci «in presa diretta» perché anche quella di Michail Gorbacëv è stata - questa volta davvero - una «rivoluzione fallita».

      Il giorno in cui fallì la rivoluzione. Una controstoria della Russia rivoluzionaria dal 1917 al 1991
    • 2013
    • 2012

      La Chiesa contro

      Dalla sessualità all'eutanasia, tutti i no all'Europa moderna

      Due sono state le grandi rivoluzioni degli ultimi quella dei costumi sessuali e quella biologica o bioetica. La prima ha rimesso in discussione il rapporto tra i sessi, la struttura della famiglia e la sua stessa esistenza. La seconda ha offerto alla società umana nuovi modi per procreare, nascere e morire. Così come gli Stati europei cercano di adattare la loro legislazione a questi cambiamenti radicali, anche la Chiesa cattolica è direttamente impegnata in queste battaglie giuridiche e scientifiche perché vede in esse una minaccia alla sua funzione e alla sua missione. Il matrimonio fra omosessuali, la crisi del celibato sacerdotale, la contraccezione, l'aborto, la procreazione assistita, la clonazione, il trapianto di organi e il testamento biologico rimettono in discussione il suo insegnamento morale, le sue tradizioni e la sua funzione di "notaio" nelle tappe fondamentali della vita. Non sorprende quindi che in queste nuove sfide della modernità, che rischiano di ridurre la sua autorità e il suo ruolo, la Chiesa si ponga come una forza frenante e di opposizione di cui tutti gli Stati, anche se in misura diversa, dovranno e devono tenere conto. In questo libro, Sergio e Beda Romano, oltre a risalire la corrente del lungo fluire dei rapporti tra la Chiesa e gli Stati europei, ripercorrendone le tappe storiche fondamentali, ne esplorano anche la foce, individuando gli attuali argomenti di frizione.

      La Chiesa contro
    • 2010

      Con la fine delle invasioni barbariche e l’inizio dell’era comunale, l’Italia aveva ritrovato un ruolo da protagonista nella storia europea, sia sul piano politico sia su quello economico e culturale. Gli ultimi anni del Quattrocento, però, cambiano nuovamente gli equilibri continentali: la calata di Carlo VIII nel 1494 segna la fine dell’effimera libertà italiana. La nostra storia torna così a essere un riflesso di quella altrui, e per ricostruirla gli autori sono costretti a rintracciarne le fila nelle vicende di Francia, Spagna, Germania. Un panorama europeo sul quale soffia il vento della Riforma; nel 1517 Lutero espone le proprie novantacinque Tesi, ma il clima di rinnovamento culturale e spirituale che ne deriva non giunge fino a noi: l’Italia subisce il contraccolpo della Controriforma, e per secoli si trova sprofondata in un oscurantismo senza precedenti. A campeggiare tra le pagine di questo volume sono dunque le grandi figure che fecero la rivoluzione – Lutero, Calvino, Huss, Wycliff, Zuinglio – ai quali si affiancano i protagonisti dello straordinario tramonto italiano: Ariosto, Tasso, Mantegna, Galileo Galilei, Savonarola e Giordano Bruno, sul cui rogo – nel 1600 – si chiude la narrazione. Il risultato è, come sempre, una storia affascinante, che malgrado racconti un periodo drammatico non rinuncia a una vena di ironia. Come ha scritto Montanelli: “Non siamo mai stati tanto seri come nello scrivere queste giocosità ”.

      Storia d'Italia - 4: L'Italia della Controriforma
    • 2009

      Vademecum di storia dell'Italia unita

      • 334pagine
      • 12 ore di lettura

      Una storia comune degli italiani non esiste più. A quasi 150 anni dall'unità nazionale si è frantumata in tante piccole schegge, ognuna delle quali rispecchia l'ideologia, le passioni, le radici familiari dei cittadini. Uno scollamento che si riflette nei quesiti contenuti nelle undicimila lettere che giungono ogni mese nella redazione del "Corriere della Sera" alla rubrica di Sergio Romano. Le risposte "non formano una 'storia d'Italia', ma ciascuna di esse descrive una persona, un evento, un problema, segna un punto su una immaginaria carta cronologica della storia nazionale". In questo modo vengono messe in luce proprio le costanti e i temi ricorrenti che continuano ad appassionare (e dividere) gli dal rapporto tra Stato e Chiesa agli scandali che periodicamente scuotono il mondo politico, dalla collocazione dell'Italia sullo scacchiere internazionale alle tante fratture mai sanate (tra Nord e Sud, fascisti e antifascisti, comunisti e anticomunisti). Sotto la guida esperta di Romano, unendo un punto all'altro, il lettore comporrà un disegno - per una volta unitario - e scoprirà non la storia "scientifica" dei libri degli studiosi, "ma quella dei monumenti e delle targhe commemorative, dei riferimenti alla nazione nei discorsi delle 'autorità', delle conversazioni quotidiane degli italiani. È una storia più modesta, ma è stata fatta da noi, rispecchia i nostri vizi e le nostre virtù".

      Vademecum di storia dell'Italia unita
    • 2003