Kansas. Uno scuola-bus viene bloccato da tre evasi che non hanno più niente da perdere e otto bambine sordomute con le loro insegnanti vengono prese in ostaggio e tracinate in un vicino mattatoio. Il capo degli evasi, un sadico pluriomicida, minaccia di uccidere una persona ogni ora e l'agente mandato dall'FBI ha solo dodici ore per convincerlo a rilasciare gli ostaggi. Dodici ore per trovare la giusta linea di trattativa e imparare a ragionare con la testa dell'assassino...
Negli anni Settanta in un cortile di un agglomerato-alveare della periferia milanese, una banda di bambini si ritrova ogni giorno a giocare. Sono figli di immigrati meridionali, e nella banda ci sono ragazze, fratelli minori e capi. Il luogo magico è per i bambini il capannone della ditta di recupero di materiali ferrosi che sorge nelle vicinanze e i bambini sono gli unici a sapersi orientare al suo interno. Poi un bambino scompare. Qualche settimana prima una bambina era stata ritrovata morta. I sospetti cadono su una specie di scemo del villaggio che però per i bambini è innocente...
Stephanie Plum è carina, solida, spiritosa, cresciuta nel pittoresco quartiere chiamato il Borgo di una città del New Jersey che invece di pittoresco non ha nulla. Quando malauguratamente si ritrova disoccupata, pensa di andare a chiedere aiuto al cugino Vinnie, che presta soldi a chi deve uscire di prigione fino alla data del processo, ma se i debitori non si presentano in tribunale spedisce sulle loro tracce degli agenti incaricati di catturarli e portarli alla polizia. E Stephanie capita proprio al momento giusto per occuparsi dell'incarico migliore: acciuffare l'irresistibile, affascinante, canagliesco Joe Morelli, con cui aveva avuto una torrida avventura, ora poliziotto in fuga accusato di omicidio. Munita di pistola, manette e spray antiaggressione, Stephanie si improvvisa agente di recupero cauzioni; ha a che fare con un campionario di maniaci sessuali, ubriaconi e perditempo, e si ritrova coinvolta in vicende paradossali che però conducono tutte allo stesso mistero di cui Morelli sembra la chiave. E come se non bastasse, un pericoloso assassino, completamente pazzo, non vede l'ora di metterle le mani addosso e ridurla in fin di vita...
Gli agenti lo stanno guardando, in attesa, e questo lo fa davvero infuriare. «D'accordo, diamoci una mossa!» grida il sergente Ryan DeMarco. «Portatemi il professore, lo voglio qui sul sedile posteriore della mia macchina, vivo e vegeto e in manette, prima che il sole tramonti su questa bella giornata di ottobre. Ha solo i suoi vestiti addosso e non durerà molto, là fuori. In questo esatto momento avrà freddo e fame. Quindi entriamo nel bosco e facciamo il nostro lavoro, d'accordo?» Un comando perentorio, una sicurezza ostentata, quella del detective DeMarco -polizia della Pennsylvania -, che non lascia trasparire lo shock. In una piccola comunità è destabilizzante sapere che l'assassino è uno dei tuoi, un insegnante a cui i genitori avevano affidato l'educazione dei propri ragazzi, quello che si vedeva sempre sorridente in ogni libreria della città, lo scrittore di successo: Thomas Huston. Ma c'è di più. Cosa avrebbe dovuto raccontare il poliziotto ai suoi? Che aveva letto tutti i romanzi del professore, le cui prime edizioni autografate erano accuratamente sistemate nell'armoire che sua moglie gli aveva lasciato? Che una di queste aveva una dedica personale proprio per lui, DeMarco? Piazzata accanto ai gioielli della collezione, "Il nome della rosa" di Umberto Eco e "Riders to the Sea" di J.M. Synge. Avrebbe dovuto raccontare dei tre pranzi che aveva condiviso con il famoso romanziere? dell'ammirazione e dell'affetto che sentiva per quell'uomo? Che ironia. Il detective e lo scrittore di best seller. E ora: il detective e l'assassino. Un uomo che era fuggito nei boschi dopo essersi lasciato alle spalle la sua famiglia. Massacrata. La famiglia perfetta, la casa perfetta, la vita perfetta. Tutto finito. Tutti morti. Negli ultimi tempi, lo scrittore stava lavorando al suo nuovo libro e girava per i locali a luci rosse della zona, ossessionato da un personaggio femminile del romanzo. "Nei suoi occhi c'è una nudità che mi spoglia". Scriveva il professore, nei suoi appunti. "Una nudità indecente, primitiva in un senso che non so dire". Una ragazza che per la polizia potrebbe essere la soluzione del caso, ma che pare irrintracciabile, come se non fosse mai esistita.
Mite, servizievole, obbediente, e soprattutto brava a scuola. Così era Evelyn: come volevano i suoi genitori. Troppo presi dalla dura vita dell'immigrato cinese non capiscono il prezzo pagato dalla figlia condannata a riscattare con i suoi successi tutta l'amarezza di una vita in terra straniera. I voti sempre troppo brillanti, gli abitini sempre troppo per bene hanno ridotto la ragazzina alla caricatura dell'indesiderabile secchiona, destinata alla solitudine. Ma Evelyn dice basta e si ribella. La "brava bambina cinese" decide di prendersi di colpo la libertà che non ha mai avuto, anche a costo di diventare una ragazza di strada. La fuga da casa sembra l'unica salvezza, alcool e droghe gli unici rimedi per sopire la tortura di una sensibilità troppo viva e gli incontri fuggevoli nei bar, nelle comuni, nei centri di assistenza sono i soli rapporti umani capaci di dare qualche dolcezza, senza soffocare con intollerabili catene d'affetto. Dalle gelide vie di Vancouver verso un'immaginaria felicità americana, dal riformatorio all'ospedale psichiatrico, dal lavoro sottopagato alla tragica scorciatoia delle prostituzione: Evelyn Lau ha avuto il coraggio di raccontare la sua terribile discesa all'inferno, simile a quella di tanti altri adolescenti.
Gli italiani, nel corso dei secoli, sono stati definiti attraverso una moltitudine di luoghi comuni: geniali, cinici, estroversi, superstiziosi e così via. A nessuno è mai venuto in mente di definirli eccentrici. Gli unici eccentrici italiani, sostiene Stefano Malatesta, sono i siciliani. Le storie narrate in questo libro toccano, appunto, la "corda pazza", come diceva Luigi Pirandello, dei siciliani. Sono ventinove storie di varia natura e lunghezza che riguardano gli umani, tutti siciliani, con le eccezioni di tre forestieri:uno psicologo-mulattiere tedesco, un famoso scrittore inglese dell'Ottocento e un arciduca d'Asburgo, che si sono meritati la corda pazza ad honorem