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Paolo Nori

    20 maggio 1963

    Questo autore trae ispirazione dalle avanguardie russe ed emiliane, con un focus stilistico e tematico che riflette queste influenze. La sua precedente attività di traduttore tecnico dal russo ha plasmato la sua precisa sensibilità linguistica. La collaborazione con importanti autori italiani lo ha aiutato a sviluppare uno stile letterario unico. È fondatore e redattore di una rivista letteraria, e i suoi saggi appaiono su importanti quotidiani italiani.

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    I malcontenti
    • I malcontenti

      • 166pagine
      • 6 ore di lettura

      "Ecco, intanto che scrivevo 'I malcontenti' mi è venuto da pensare che io stavo cercando di raccontare la storia della relazione tra due quasi trentenni che provano a entrare, come si dice, nel mondo, e che questo tentativo, che ha a che fare con un festival strampalato, viene raccontato da uno che abita sotto di loro, uno che di questo tentativo vede in un certo senso solo i riflessi, i raggi che partono da quell'appartamento e arrivano fino a lui in forma di suoni, confessioni, reticenze e richieste d'aiuto. E m'è tornata in mente la scena centrale di un film di Lubitsch, che è una scena in cui il protagonista maschile, innamorato di una donna misteriosamente scomparsa, invitato a pranzo da un amico, scopre che la moglie del suo amico è la donna di cui lui è innamorato. Questo pranzo viene raccontato da Lubitsch senza riprendere i protagonisti né la sala da pranzo: viene raccontato dalla cucina, in modo perfettamente esaustivo, attraverso i commenti di cuoco, cameriere e maggiordomo sullo stato in cui tornano indietro le varie pietanze, e lo spettatore ha l'impressione di essere davanti a un triplo salto mortale molto ben eseguito. Ecco, intanto che scrivevo 'I malcontenti' mi è venuto da pensare che la relazione tra Nina e Giovanni, a esser capaci, bisognava raccontarla come quel pranzo di Lubitsch.

      I malcontenti