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Eugene O´Neill

    16 ottobre 1888 – 27 novembre 1953

    Le opere drammatiche di Eugene O'Neill sono rinomate per la loro profonda forza emotiva, onestà e un concetto originale di tragedia. Fu un drammaturgo americano pioniere che portò il realismo drammatico nel teatro americano, infondendo nei suoi personaggi un autentico vernacolo americano. O'Neill esplorava spesso individui ai margini della società, ritraendo le loro lotte con speranza, disillusione e disperazione. Le sue opere si concentrano prevalentemente sulla tragedia e sul pessimismo personale, con una singola eccezione.

    Eugene O´Neill
    Plays by Eugene O'Neill
    Experimental O'Neill
    Collected Shorter Plays
    Eugene O'Neill: Complete Plays Vol. 3 1932-1943 (Loa #42)
    The Last Will and Testament of an Extremely Distinguished Dog
    I capolavori. Volume secondo
    • 1990

      Tutto il teatro di O'Neill è la messinscena di una violenza sorda, sotterranea, la cui epifania è solo a tratti esemplificata dai fatti apertamente tragici del racconto. Violenza e desiderio in continua oscillazione, antagonisti, ma in realtà così simili che raramente si possono addebitare a un personaggio singolo. È vero che si alternano e si raccontano dialetticamente, ma si rivelano componenti di una stessa entità, così da doversi dubitare che appartengano ad altri (il Fato, le Furie?), fuori da un dramma individuale. Che è però moltiplicato e riflesso. E mentre è un dramma della stasi in quanto dramma di un'alternanza continua, contiene motivazioni sociologiche e psicologiche, private e collettive (con forti riverberi ideologici, religiosi, etici), non districabili. Se è vero che il dramma è questo, si capisce che l'archetipo del viaggio verso la conoscenza è da leggersi come ansia di ritorno e paura del ritorno, come intuizione di un essere già stato che conferma l'esilio nel desiderio. Ovvero la vita come una specie di morte temporanea. La condizione fissa (il movimento è apparente, il viaggio è nell'oscillazione che riconduce a un punto mediano) è quella della perdita delle illusioni e della loro necessità, della consapevolezza della perdita e del rifiuto di tale consapevolezza "per ereditare il futuro". (Roberto Sanesi)

      I capolavori. Volume secondo