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Katsuki Sekida

    Two Zen Classics
    La pratica dello zen. Metodi e filosofia
    • 2005

      Two Zen Classics

      • 418pagine
      • 15 ore di lettura

      A new translation of The Gateless Gate and The Blue Cliff Records , two classic collections of Zen koans—or guiding ‘riddles’—used in the study of Zen BuddhismThe strange verbal paradoxes called koans have been used traditionally in Zen training to help students attain a direct realization of truths inexpressible in words. The two works translated in this book, Mumonkan ( The Gateless Gate ) and Hekiganroku ( The Blue Cliff Records ), both compiled during the Song dynasty in China, are the best known and most frequently studied koan collections, and are classics of Zen literature. They are still used today in a variety of practice lineages, from traditional zendos to modern Zen centers. In a completely new translation, together with original commentaries, the well-known Zen teacher Katsuki Sekida brings to these works the same fresh and pragmatic approach that made his Zen Training so successful. The insights of a lifetime of Zen practice and his familiarity with both Eastern and Western ways of thinking make him an ideal interpreter of these texts.

      Two Zen Classics
    • 1976

      Un manuale per imparare da soli lo zen? Sembra un'assurdità! Eppure questo libro riesce perfettamente nell'intento, ridimensionando l'aspetto religioso senza sminuirlo, spiegando pratiche finora ritenute esoteriche in termini limpidi e semplici e offrendo una guida concreta per lo zazen, la meditazione da seduti. Le spiegazioni chiare e scientifiche su postura, respirazione, funzione dei muscoli addominali, tono muscolare e meccanismi di veglia e attenzione fanno ben capire cosa avviene realmente quando si fa zazen. Un capitolo sui koan chiarisce quello che per molti è uno degli aspetti più frustranti dello zen, insegnando inoltre quale sia il vero modo di intenderli e come fungano da catalizzatori dell'illuminazione. La pratica dello zen si distacca dalla massa della letteratura occidentale sullo zen per il suo riesame critico dell'esperienza di illuminazione, detta kensho, che secondo l'autore è stata spesso accentuata a spese di altri importanti aspetti dell'addestramento zen. Lo scopo dello zazen non è il raggiungimento di esperienze come il satori o il kensho, ma il conseguimento del samadhi assoluto, quella condizione di totale immobilità in cui il pensiero è tagliato fuori, la mente è vuota, eppure si è in uno stato di estrema veglia e consapevolezza.

      La pratica dello zen. Metodi e filosofia