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Carmen Giorgetti Cima

    Il dovere di uccidere
    Il commissario e il silenzio
    Il medico di corte
    L'uomo con due vite
    La ragazza che giocava con il fuoco
    La regina dei castelli di carta
    • La giovane hacker Lisbeth Salander è di nuovo immobilizzata in un letto d’ospedale, anche se questa volta non sono le cinghie di cuoio a trattenerla, ma una pallottola in testa. È una minaccia: se qualcuno scava nella sua vita e ascolta quello che ha da dire, potenti organismi segreti crolleranno come castelli di carta. Deve sparire per sempre, meglio se rinchiusa in un manicomio. La cospirazione di cui si trova suo malgrado al centro, iniziata quando aveva solo dodici anni, continua. Intanto, il giornalista Mikael Blomkvist è riuscito ad avvicinarsi alla verità sul terribile passato di Lisbeth ed è deciso a pubblicare su Millennium un articolo di denuncia che farà tremare i servizi di sicurezza, il governo e l’intero paese. Non ci saranno compromessi. L’ultimo capitolo della trilogia di Stieg Larsson – uno dei più clamorosi casi editoriali internazionali degli ultimi anni – è ancora una volta una magnifica descrizione della società di oggi in forma di thriller. Un romanzo emozionante di trame occulte e servizi segreti deviati, che cattura il ritmo del nostro tempo e svela a cosa possono condurre le perversioni di un sistema malato. Una storia che, fedele all’anima del suo autore, narra di violenza contro le donne, e di uomini che la rendono possibile.

      La regina dei castelli di carta
    • Mikael Blomkvist è tornato vittorioso alla guida di Millennium, pronto a lanciare un numero speciale su un vasto traffico di prostituzione dai paesi dell'Est. L'inchiesta si preannuncia esplosiva: la denuncia riguarda un intero sistema di violenze e soprusi, e non risparmia poliziotti, giudici e politici, perfino esponenti dei servizi segreti. Ma poco prima di andare in stampa, un triplice omicidio fa sospendere la pubblicazione, mentre si scatena una vera e propria caccia all'uomo: l'attenzione di polizia e media nazionali si concentra su Lisbeth Salander, la giovane hacker, "così impeccabilmente competente e al tempo stesso così socialmente irrecuperabile", ora principale sospettata. Blomkvist, incurante di quanto tutti sembrano credere, dà il via a un'indagine per accertare le responsabilità di Lisbeth, "la donna che odia gli uomini che odiano le donne". È lei la vera protagonista di questo nuovo episodio della Millennium Trilogy, un thriller serrato che all'intrigo diabolico unisce un'acuta descrizione della società moderna, con le sue contraddizioni e deviazioni, consegnandoci con Lisbeth Salander un personaggio femminile unico, commovente e indimenticabile.

      La ragazza che giocava con il fuoco
    • L'uomo con due vite

      • 446pagine
      • 16 ore di lettura

      Ante Valdemar Roos ha quasi sessant’anni e conduce un’esistenza ordinaria. Sua moglie non lo capisce; le figlie di lei lo considerano un fallito; i colleghi di lavoro lo trattano con indifferenza, se non con disprezzo. Ma un giorno la fortuna gli sorride, e la schedina giocata con tanta pazienza anno dopo anno risulta vincente. Valdemar decide di tenere per sé questa notizia e comincia a costruirsi una vita parallela, che comprende un’idilliaca casa nel bosco. Anna Gambowska è una ragazza difficile, in fuga da un centro di recupero per tossicodipendenti. Vent’anni, una chitarra, uno zaino e un passato burrascoso che sta cercando di lasciarsi alle spalle quando si imbatte in un’idilliaca casa nel bosco... L’ispettore Gunnar Barbarotti è bloccato in un letto d’ospedale con una gamba rotta, quando Alice Ekman Roos gli chiede di indagare sulla scomparsa del marito. Il caso non sembra complicato, finché le ricerche condotte dai colleghi dell’ispettore non portano al ritrovamento di un cadavere: di chi si tratta? E cos’ha a che fare con Anna? O con Valdemar? A questo punto Barbarotti non può fare a meno di essere incuriosito dalla figura di quest’uomo all’apparenza tanto banale da risultare interessante.

      L'uomo con due vite
    • Il medico di corte

      • 416pagine
      • 15 ore di lettura

      Alternate cover edition can be found here. “Tu sei un sentimentale, amico mio, un San Francesco tra i poveri di Altona. Ma ricordati che sei un illuminista. Devi guardare lontano. Oggi, tu vedi solo gli esseri umani davanti a te, ma guarda oltre. Sei una delle menti più brillanti che conosca, e una grande missione ti attende… Potresti applicare le tue teorie nella realtà. Nella realtà.” È così che Johann Friedrich Struensee, giovane medico tedesco, idealista, impregnato di idee illuministe, taciturno e schivo, viene convinto ad accettare l’incarico di medico personale, e poi Primo Ministro, del re di Danimarca Cristiano VII, quel re diciottenne intelligente e sensibile, che scambia lettere con Voltaire, e che una mostruosa educazione conduce volutamente sull’orlo della follia, perché si perpetui il vuoto di potere di cui la Corte ha bisogno per mantenere il proprio. È il 1768: per quattro anni la Danimarca conosce una rivoluzione che anticipa, senza sangue, senza terrore, le conquiste della Rivoluzione francese di vent’anni dopo. Dalla libertà di pensiero, di stampa, di culto, alle più avanzate riforme sociali fino al progetto di eliminazione della servitù della gleba: in seicentotrentadue decreti Struensee, intellettuale ignaro dei giochi della politica, firma la propria rovina, aprendo la strada a quella reazione che Guldberg, pietista assillato dalla missione di salvare la Danimarca dal peccato, non farà che pilotare. Ma è innamorandosi della regina che Struensee decreta la propria condanna. Quella Caroline Mathilde, giunta smarrita quindicenne dalla corte inglese a Copenaghen come sposa del re, che diventa in poco tempo, con la scoperta della passione e dell’eros, una donna libera, viva, conscia del proprio potere e capace di usarlo con lucidità. Una rivoluzione che ha il suo momento magico nella breve felicità di una passione. I meccanismi del potere, il dilemma dell’intellettuale davanti all’azione, il “guardare lontano” senza più riuscire a “vedere vicino”, laicismo e fondamentalismo, la forza liberatoria dell’eros e l’ossessione della purezza, la luce della ragione e il suo lato oscuro, la follia e il desiderio: gli ingranaggi della storia riportano sempre in scena lo stesso dramma, ma nella danza della morte in cui sono trascinati i personaggi, resta sospeso nell’aria il suono di un flauto, la musica della libertà e dell’amore, l’ostinato sopravvivere delle idee che non si lasciano decapitare.

      Il medico di corte
    • Il commissario Van Veeteren è stanco, e medita la pensione. E una vacanza fuori programma, per dedicarsi a musica e scacchi. Per troppo tempo ha rovistato negli angoli bui dell'esistenza e ora vuole tirarsene fuori. Ma qualcosa di irresistibile e oscuro continua, nonostante tutto, ad attrarlo. Una donna misteriosa denuncia la sparizione di una ragazzina dalla colonia estiva di un discusso pastore alla guida della setta della Vita Pura. Alla sparizione segue la scoperta della tragedia, e la tranquillità della cittadina di Sorbinowo è travolta. In breve, le indagini sono a un punto morto. Ma Van Veeteren non si ferma, e segue il caso in tutta solitudine, lasciandosi guidare dall'intuito, fino a trovare un'esile e illogica traccia...

      Il commissario e il silenzio
    • Il dovere di uccidere

      • 320pagine
      • 12 ore di lettura

      Il commissario Van Veeteren, ispettore capo della polizia di Maardam, è finalmente a riposo e non ha intenzione di tornare a fare il detective: il lavoro alla libreria antiquaria Krantze e la relazione con Ulrike sono la sua nuova occupazione a tempo pieno. Ma un caso intricato e complesso lo obbliga a rivedere la sua decisione: un innocuo pensionato è stato accoltellato con rabbia, dopo aver trascorso la serata festeggiando con tre amici una vincita collettiva alla lotteria. Scavando nella vita privata della vittima emergono rivelazioni, oscure e inaspettate, che non solo minacciano la soluzione del caso, ma le vite degli stessi investigatori.

      Il dovere di uccidere
    • Brutta giornata per Janek Miller: i postumi di una sbornia colossale, i ricordi pochi e confusi e il cadavere della sua giovane e amatissima moglie, Eva, nella vasca da bagno. Fin troppo scontato il verdetto: colpevole. Sei anni, la pena. Ma il commissario Van Veeteren non è convinto della sua colpevolezza e insieme alla sua squadra scava nel passato di Eva. Un passato che nasconde molti segreti: un precedente matrimonio finito dopo la morte per annegamento del figlio di quattro anni, un padre violento, un gemello sparito in Canada, un antico fidanzato morto in circostanze strane.

      Best Thriller - 91: La rete a maglie larghe