Le cugine Martìnez sono quattro "piccole donne", ognuna con il proprio carattere e una precisa visione del mondo, legate da un profondo affetto e dal filo della memoria. Marcela Serrano rilegge il capolavoro di Louisa May Alcott facendo vivere le sue fanciulle in fiore nella seconda metà del Novecento, in CIle: la storia che irrompe nella loro adolescenza è allora la nostra, quella che va dall' 11 settembre di Salvador Allende a quello delle Torri Gemelle, dal 1973 al 2001. Per questo l'aggraziata Nieves, la ribelle Ada, Luz l'idealista e la spregiudicata Lola sono le Meg, Jo, Beth ed Amy di oggi, che con lo stesso struggimento e la stessa passione di ieri ci camminano accanto. Hasta siempre mujercitas suona il titolo originale: addio piccole donne, vi porteremo sempre con noi.
Marcela Serrano Ordine dei libri
Questa romanziera cilena è celebrata per le sue avvincenti narrazioni di finzione che approfondiscono le complessità del cuore umano. La sua prosa è nota per i suoi squisiti dettagli e la profondità psicologica, immergendo i lettori nelle vite intime dei suoi personaggi. Esplora magistralmente profondi paesaggi emotivi, ottenendo il plauso della critica per la sua distintiva voce letteraria. Il suo lavoro si distingue per lo stile elegante e la profonda esplorazione dei mondi emotivi interiori.







- 2019
- 2013
Un grande romanzo dedicato alle ombre dell'anima femminile. Una storia che si apre alla luce della confidenza, della complicità, della parola condivisa. Su un'isoletta dell'arcipelago di Chloé, nel Sud del Cile, sorge un insolito Albergo per donne in cerca di conforto. È gestito da Elena, che ha lavorato per la Resistenza, è psichiatra e ha finalmente raggiunto una profonda tranquillità interiore. Da lei si rifugia una clientela di sole donne, talora famose, accomunate dalla tristezza, segnate dalle cicatrici del disamore. Possono soggiornare per tre mesi all'Albergo, che si staglia spettrale sullo sfondo di un promontorio affacciato sul mare, ai confini del mondo. Qui le clienti conoscono persone ugualmente vulnerabili, cui confidano i propri sogni irrealizzati, gli affetti ormai estranei, gli amori autolesionistici. Qui si intrecciano le storie comuni di tante donne. Qui sbarca anche Floreana che, complice la bellezza quasi primordiale del paesaggio, tenta di liberarsi del proprio passato, di risvegliarsi alle emozioni e alla vita, di riacquistare fiducia in sé. Ricompone i frammenti della propria esistenza e comincia a capire dove si trovano la sua vera patria e le sue radici.
- 2012
L'azione si svolge a Santiago, ai nostri giorni. Nove donne si ritrovano lo stesso giorno nello stesso luogo, chiamate dalla terapista che hanno in comune, per raccontare la loro storia. Non si conoscono, per cui raccontano le loro vicende dal principio. Insieme alle loro vite, raccontano le ragioni per le quali sono andate in terapia. Natasha, la terapeuta, è la catalizzatrice, il filo conduttore di ogni storia, ma non ascoltiamo mai la sua voce, anche se sappiamo che è presente. Nell'ultimo capitolo conosciamo la storia di Natasha, raccontata da un'altra donna ancora. Sono tutte donne molto diverse tra loro, come dimostrano le loro origini, professioni, età, estrazione sociale e linguaggio. Affresco e caleidoscopio delle problematiche femminili contemporanee, dalla vecchiaia al lesbismo, passando attraverso i classici problemi dei ruoli, essere figlia, essere madre, essere sposa, il romanzo si basa sul convincimento di Marcela Serrano che le ferite inizino a sanarsi quando vengono condivise, e che, in fin dei conti, tutte le donne hanno la stessa storia da raccontare. Non a caso la stessa idea era alla base del suo primo romanzo, Noi che ci vogliamo così bene, idea che come un fil rouge attraversa tutta la sua produzione letteraria.
- 2003
Universale Economica - 1723: Nostra signora della solitudine
- 185pagine
- 7 ore di lettura
Nel caldo torrido dell'estate cilena, Carmen Lewis Avila, scrittrice di successo, scompare. La polizia archivia il caso, ma Rosa Alvallay, investigatrice privata, ottiene l'incarico di ritrovarla. Rosa non è una persona molto appariscente: è sui cinquanta, classe media, due figli e un divorzio alle spalle. Eppure, nonostante questa sua apparente mediocrità, Rosa capisce subito che il segreto di Carmen e l'enigma della sua scomparsa potrebbero trovarsi nei suoi romanzi, che riflettono le pulsioni di un'anima inquieta. L'indagine rivela molte cose della scrittrice: è istintiva, innocente, sempre a disagio nel mondo, tormentata dall'abbandono. La sua infanzia è stata segnata dall'irrequietezza dei suoi genitori, due hippy sempre in fugo sino all'approdo in India. Poi si innamora di una serie di uomini impossibili o sbagliati e cerca di esorcizzare la vita scrivendo romanzi polizieschi. Infine incontra Tomàs Rojas, rettore universitario, uomo-certezza, uomo-rifugio. Ma l'insoddisfazione, l'inadeguatezza, la nostalgia della vera passione non si placano e la voglia di cambiamento e rigenerazione diventa insostenibile. Ed è a questo punto critico della vita che Carmen scompare senza lasciare traccia.
- 2003
Quel che c'è nel mio cuore
- 254pagine
- 9 ore di lettura
Camila, cilena di nascita e rifugiata da anni negli Stati Uniti, è una reporter. Ha appena perso il figlio, è disperata, in crisi con il marito e incapace di chiedere l'aiuto della madre perché nutre nei suoi confronti un devastante senso di inferiorità. Malgrado tutto, accetta di fare un reportage in Messico. Qui, in una sperduta cittadina i cui abitanti sostengono il ribelle zapatista Marcos, incontra Reina de Barcelona. La vicenda di questa donna coraggiosa susciterà in Camila riflessioni e confronti e la incoraggerà a riavvicinarsi alla madre e al marito.
- 2003
Ana, Maria, Isabel e Sara si prendono una vacanza da figli, mariti, lavoro e raccontano, si raccontano. E sono storie di resistenza, come quella della combattuta e combattiva Maria; di rinuncia, come quella di Sara che ha escluso di vivere con un uomo; di vuoto di ogni passione, come per Ana; o della schiavitù di marito e figli di Isabel. Ed è la storia anche di un Cile politicamente inquieto, tra la dittatura di Pinochet e la transizione ai tempi moderni. E fra rabbia e ironia, pena e amore, le quattro donne rinvengono quella forza magicamente femminile che le unisce tra loro e alla Storia, e trovano il bandolo della matassa delle loro esistenze nella profezia di una vecchia guaritrice. Il destino era già scritto nelle quattro carte: bastoni, ori, coppe, spade; e se l'avessero ascoltata, si sarebbero potuti risparmiare tante lacrime, molta solitudine, un miscuglio di tranquillanti e alcol, e parecchie altre croci.
- 2000
Il tempo di Blanca
- 215pagine
- 8 ore di lettura
Blanca, madre e moglie appagata, conduce un'esistenza ovattata e fuori della realtà nella Santiago del Cile del dopo dittatura. All'improvviso alcuni eventi dirompenti vengono a sconvolgere la linearità della sua vita: l'incontro con persone di un diverso ceto sociale, l'amore per un ex perseguitato politico, la scoperta dell'ipocrisia e della vacuità del mondo cui appartiene. Un terremoto esistenziale, un bivio obbligato: è il momento delle scelte. Blanca vorrebbe gridare, vorrebbe dirlo che non ci sta più, ma un'improvvisa, quasi metaforica malattia la rende incapace di comunicare. Perde la parola proprio quando una nuova coscienza del mondo le chiede di parlare. La prigione del silenzio diventa tuttavia la premessa di una rinascita, di un'altra storia, di un'altra verità. Dopo un primo istante di smarrimento e disperazione, Blanca sceglie la vita e inventa un nuovo linguaggio, quello degli occhi, con i quali racconta la propria storia, i ricordi, i sentimenti e i rimpianti.
