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Nadia Toffa

    Non fate i bravi
    Non fate i bravi
    Fiorire d'inverno
    • Fiorire d'inverno

      La mia storia

      • 144pagine
      • 6 ore di lettura

      Ho sempre creduto che la vita fosse disporre sul tavolo, nel miglior modo possibile, le carte che ti sei trovato in mano. Invece all’improvviso ne arriva una che spariglia tutte le altre, e la vita è proprio come ti giochi quell’ultima carta. Per ciascuno di noi l’esistenza è costellata di eventi che in prima battuta sono sembrati inaffrontabili, e invece poi hanno portato a una rinascita, a un nuovo equilibrio. Penso che ci sia un ordine più saggio che governa il mondo e di cui spesso ignoriamo il senso, la prospettiva. Per questo ho una grande fiducia, mi alzo sempre col sorriso. Certo che preferisco il sole, ma quando ci sei in mezzo scopri che anche la neve ha la sua bellezza. La malattia, l’avere bisogno di aiuto, mi hanno costretto a riprendere contatto con la mia parte più tenera e indifesa, quella più umana. Era come se mi fossi dimenticata che la fragilità non è una debolezza, ma è la condizione dell’essere umano ed è proprio lei che ci protegge, perché ci fa ascoltare quello che proviamo, quello che siamo, nel corpo e nel cuore. Nadia

      Fiorire d'inverno
    • Non fate i bravi

      La testimonianza che ci ha lasciato

      • 208pagine
      • 8 ore di lettura

      Tutta l’Italia ha partecipato al dolore dei familiari per la morte di Nadia Toffa (Brescia, 1979-2019). I funerali, su richiesta della stessa Nadia, sono stati celebrati da don Maurizio Patriciello, parroco di Caivano, noto per la sua opera di sensibilizzazione sulla Terra dei fuochi. Alla cerimonia funebre era presente una rappresentanza dei cittadini di Taranto, in particolare quelli del rione Tamburi, in segno di riconoscenza dopo i numerosi servizi televisivi che Nadia Toffa ha dedicato alle tragiche conseguenze dell’inquinamento prodotto dall’Ilva. Inviata e conduttrice della trasmissione Le Iene, per anni ha condotto inchieste coraggiose su temi difficili e scabrosi, senza mai tirarsi indietro. Famose le puntate dedicate alle truffe compiute ai danni del servizio sanitario nazionale, alla proliferazione delle slot machine, allo smaltimento illegale dei rifiuti in Campania per mano della camorra, al crescente tasso di tumori nel “triangolo della morte” tra Napoli e Caserta e nella “terra dei veleni” a Crotone, alla prostituzione minorile. Nel 2015 ha vinto il premio Ischia Internazionale di Giornalismo come migliore giornalista televisiva. Ha pubblicato nel 2014 il libro Quando il gioco si fa duro (Rizzoli), sul fenomeno dell’azzardopatia in Italia, e nel 2018 Fiorire d’inverno (Mondadori), sulla sua malattia. Dal 2017 lottava con il cancro non nascondendo la malattia, anzi raccontandola come “occasione di rinascita” e motivo di speranza, infondendo coraggio a tanti malati. A poco più di un mese dalla sua morte, a seguito di una petizione online che ha raccolto più di centomila firme, è stato deciso che il reparto di oncoematologia pediatrica dell’Ospedale Santissima Annunziata di Taranto porterà il suo nome.

      Non fate i bravi