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Manuela Faimali

    La biblioteca delle ultime possibilità
    Nel nome di mia figlia
    Sorellastre
    • Sorellastre

      • 630pagine
      • 23 ore di lettura

      Caitlin ha soltanto quindici anni quando la sua vita viene improvvisamente stravolta. Alla morte della madre, la ragazza si ritrova catapultata dal suo piccolo cottage in un tranquillo villaggio irlandese a una sfarzosa residenza nella campagna inglese. Lì vive con la sua famiglia William Melville, magnate della moda di cui Caitlin ha appena scoperto di essere la figlia illegittima. Inserirsi in un ambiente fatto di lusso e privilegi, anche a causa dell'aperta ostilità delle altre due figlie di William, Elizabeth e Amber, non sarà affatto semplice per lei. Elizabeth, brillante e ambiziosa, eccelle in tutti i campi e vede la sorellastra come una potenziale rivale nel cuore del padre, un uomo freddo e distaccato, abituato a imporre la propria volontà senza curarsi delle conseguenze. Amber, capricciosa e spregiudicata, è troppo presa da se stessa, dai suoi vizi e dal suo ruolo di party girl per preoccuparsi di qualcun altro. Tra Londra, Parigi, Tokyo, New York e Los Angeles, le tre sorelle, alle prese con le luci e le ombre del mondo dorato e insidioso della moda, incontreranno difficoltà e mieteranno successi, prendendo direzioni differenti. Ma nessuna di loro potrà mai sottrarsi al destino della grande dinastia cui appartengono. Segreti, passioni, scandali e tradimenti sono gli ingredienti di "Sorellastre", romanzo d'esordio di Tara Hyland.

      Sorellastre
    • Nel nome di mia figlia

      • 348pagine
      • 13 ore di lettura

      Siamo nella provincia costiera inglese. Una bambina di nove anni viene falciata da un automobilista mentre torna da scuola, e muore. Il tremendo dolore e smarrimento di Laura, la madre, si innesta su una situazione già molto difficile: il marito e padre della piccola se n'è andato per sposare una donna molto più giovane e fragile, che gli ha appena dato un altro figlio. Non basta: il pirata della strada se la cava con una pena ridicola, suscitando nella protagonista un odio delirante che si alterna al dolore della perdita e al risentimento per il padre assente. Ancora: Laura comincia a ricevere lettere anonime, denigratorie e minacciose, da qualcuno che identifica immediatamente nella nuova moglie del marito, fragile sì, ma solo di testa, gelosa e paranoide. Decide di affrontarla, e affronta anche il pirata, recandosi al campo di roulotte dove l'uomo, un balcanico di mezz'ètà, vive con il nipotino, compagno di scuola della piccola morta. Lo stalking finisce in un'aggressione al bambino, che Laura però non riesce a portare a termine, in una visita inaspettata del dignitoso signore, e a un colloquio tra i due che sfocia nella richiesta della madre disperata di «compensare» l'omicidio della figlia con un altro omicidio, quello di Chloe, la nuova moglie dell'ex. Che infatti scompare. Alla fine c'è una confessione, ma non quella che ci si aspetterebbe. E un epilogo, che lascia il lettore in dubbio sulla colpevolezza della protagonista fino all'ultima frase. L'autrice di questo romanzo ha in comune con Elena Ferrante la capacità di raccontare storie emozionanti con una scrittura dal tono duro, lucido, e di non lasciare scampo al lettore con una prosa torrenziale. Possiede anche una notevole capacità di introspezione psicologica, e qui è bravissima nel raccontare la storia di una madre disperata, trascinando lettrici e lettori in un inarrestabile processo di identificazione.

      Nel nome di mia figlia