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Jürgen Habermas

    18 giugno 1929

    Jürgen Habermas è un sociologo e filosofo tedesco, erede della teoria critica e del pragmatismo americano. Il suo lavoro si concentra sui fondamenti della teoria sociale e dell'epistemologia, sull'analisi delle società capitalistiche avanzate e della democrazia. Il sistema teorico di Habermas mira a rivelare la possibilità di ragione, emancipazione e comunicazione razionale-critica latenti nelle istituzioni moderne e nella capacità umana di deliberare e perseguire interessi razionali.

    Jürgen Habermas
    Solidarietà tra estranei
    Profili politico-filosofici
    Fatti e norme
    Teoria dell'agire comunicativo 2
    L' Occidente diviso
    Teoria e prassi nella società tecnologica
    • 2015

      Gli ultimi decenni hanno visto sorgere un tema completamente le società europee già ampiamente secolarizzate si sono trovate di fronte alla rinnovata vitalità di movimenti e fondamentalismi di natura religiosa. Per la filosofia ciò comporta una sfida doppia. Come teoria politica normativa, la filosofia deve rivedere quell'idea di stato secolarizzato che voleva espellere dalla sfera pubblica politica le comunità religiose, confinandole nel privato. Come "custode della razionalità", non può non chiedersi cosa significhi il fatto che nel cuore delle società moderne rifioriscano - quali produttive figure dello spirito - confessioni e dottrine religiose già radicate in arcaiche pratiche di culto. La sorprendente contemporaneità della religione sfida la cultura fin dall'illuminismo la filosofia si era schierata dalla parte delle scienze, e aveva finito o per trattare la religione come un oggetto oscuro e bisognoso di spiegazione o per "razionalizzarla". Dobbiamo allora come deve comportarsi una filosofia che si vede venire incontro la religione non più come una figura del passato, ma come una - sempre opaca, ma per il momento di nuovo attuale - figura del presente?

      Verbalizzare il sacro
    • 2014

      L'Unione economica e monetaria è stata disegnata secondo le concezioni ordoliberali del patto di stabilità e progresso. È stata pensata come l'elemento portante di una costituzione economica che avrebbe dovuto stimolare, oltrepassando le frontiere nazionali, la libera concorrenza degli attori del mercato e organizzare regole vincolanti per tutti gli Stati membri, neutralizzando le differenze di competitività esistenti nelle varie economie. Sennonché l'ipotesi che bastasse una libera e regolata concorrenza per raggiungere un benessere egualmente distribuito si è rivelata presto sbagliata. Disattese le condizioni ottimali per una moneta unica, le diseguaglianze strutturali delle varie economie nazionali hanno finito per aggravarsi; e continueranno ancora ad aggravarsi, finché la politica europea non la farà finita con il principio per cui ogni Stato nazionale deve decidere sovranamente da solo, senza guardare agli altri Stati associati.

      Nella spirale tecnocratica
    • 2012

      I timori prodotti dalla situazione economica rendono i problemi dell'Europa più fortemente presenti nella coscienza delle popolazioni e conferiscono loro una importanza esistenziale più grande che mai. Ma i politici sono diventati da tempo una élite di non sono preparati a una situazione senza paletti di confine, che richiede una diversa modalità di fare politica, una modalità capace di modellare le mentalità.

      Questa Europa è in crisi
    • 2011

      Indice - Premessa; Parte prima - Ah, Europa! - 1. Il ruolo dell’intellettuale e la causa dell’Europa; 2. L’Europa e i suoi immigranti; 3. La politica europea in un vicolo cieco. Arringa per una politica di integrazione graduale; 4. Abbiamo bisogno dell’Europa! La nuova intransigenza - siamo ormai indifferenti al destino comune?; Parte seconda - Per la ragione della sfera pubblica - 5. Media, mercati e consumatori. La stampa seria come spina dorsale della sfera pubblica politica; 6. La democrazia ha anche una dimensione epistemica? Ricerca empirica e teoria normativa; Parte terza - Ritratti - 7. L’Hermann Heller degli inizi della Repubblica Federale. Wolfgang Abendroth nel suo centesimo compleanno; 8. Richard Rorty e il gusto per lo shock da deflazione; 9. '...and to define America, her athletic democracy'. In memoria di Richard Rorty; 10. Come rispondere alla questione etica - Derrida e la religione; 11. L’efficacia rischiaratrice di Derrida. Un ultimo saluto; 12. Ronald Dworkin, un solitario nella cerchia degli studiosi di diritto; Fonti dei saggi.

      Il ruolo dell'intellettuale e la causa dell'Europa
    • 2007

      "Il fenomeno generale dello 'spazio pubblico', che si produce già in interazioni semplici, mi aveva sempre interessato per via della misteriosa facoltà per cui l'intersoggettività concilia elementi diversi senza equipararli l'uno all'altro. Gli spazi pubblici fanno intravedere strutture di integrazione sociale. Nelle società moderne, è specialmente lo spazio pubblico politico della comunità democratica ad acquistare importanza per l'integrazione della società. Infatti le società complesse possono tenersi insieme soltanto grazie alla solidarietà astratta e giuridicamente mediata fra cittadini dello Stato. Tra i cittadini che non possono più conoscersi personalmente, una fragile comunanza si può creare e riprodursi soltanto tramite il processo di pubblica formazione dell'opinione e della volontà. La condizione in cui si trova una democrazia si può accertare solo sentendo il polso del suo spazio pubblico politico." Habermas torna ad analizzare il rapporto tra sfera pubblica e privata, in tre saggi sulla intersoggettività dell'essere umano, l'unico in natura che possa essere definito 'animale politico': vale a dire vivente nello spazio pubblico.

      La condizione intersoggettiva