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Giorgio Agamben

    22 aprile 1942

    Giorgio Agamben è una voce di spicco nella filosofia continentale contemporanea, rinomato per le sue profonde esplorazioni sulla sovranità, la legge e la natura della vita umana. Il suo lavoro esamina criticamente l'intricata relazione tra potere politico ed esistenza, attingendo spesso a fonti storiche e letterarie per illuminare questioni filosofiche durature. Lo stile distintivo di Agamben combina un rigoroso'analisi teorica con un profondo impegno per le implicazioni del suo pensiero per il mondo moderno. Le sue idee influenti continuano a plasmare il discorso critico tra le discipline.

    Giorgio Agamben
    Self-Portrait in the Studio
    Furio Jesi
    Shoah
    Che Cos'È La Filosofia?
    Quel che resta di Auschwitz
    Die kommende Gemeinschaft
    • 2016

      Alla domanda "che cos'è la filosofia"--Una questione che si pone tardi e di cui si può parlare solo fra amici - Agamben, in questo libro che è in qualche modo una summa del suo pensiero, non risponde direttamente, ma attraverso cinque saggi, ciascuno dei quali presenta una sorta di emblema: la Voce, il Dicibile, l'Esigenza, il Proemio, la Musa. In ognuno dei testi, secondo un gesto che definisce il metodo di Agamben, l'indagine archeologica e quella teorica si intrecciano strettamente: alla paziente ricostruzione del modo in cui è stato inventato il concetto di lingua, fa riscontro il tentativo di restituire il pensiero al suo luogo nella voce; a una inedita interpretazione dell'idea platonica, corrisponde una lucida situazione del rapporto fra filosofia e scienza e della crisi decisiva che entrambe stanno attraversando nel nostro tempo. E, alla fine, la scrittura filosofica - un problema sul quale Agamben non ha mai cessato di riflettere - assume la forma di un proemio a un'opera che deve restare non scritta

      Che Cos'È La Filosofia?
    • 2006

      Anche se ormai più di mezzo secolo ci separa dai campi nazisti e nel frattempo sono stati perpetrati altri genocidi in diverse parti del mondo, la lunga ombra di Auschwitz, della Shoah o dell'Olocausto continua a segnare il nostro presente. Lo sterminio di massa, eseguito in modo scientifico e industriale è ancora l'evento che determina i nostri concetti di bene e male. I saggi raccolti in questo volume, scritti da autori italiani e stranieri, fra cui spiccano studiosi di fama internazionale come Pierre Vidal-Naquet, Giorgio Agamben ed Enzo Traverso, si interrogano su questa nostra condizione, e sul debito che abbiamo nei confronti delle vittime.

      Shoah
    • 2003

      „Dit buchelin heizit ein paradis der fornuftigen sele, paradisus animae intelligentis“ Das kommende Sein ist weder individuell noch allgemein, sondern beliebig. Singulär, doch ohne Identität. Bestimmt, doch nur im leeren Raum des Beispiels. Und dennoch weder allgemein. noch gleichgültig: es ist im Gegenteil solcherart, dass es immer angeht- es ist der eigentliche Gegenstand der Liebe. Seine Logik: die Paradoxa der Mengenlehre, die Ununterscheidbarkeit einer Klasse von ihren Elementen, einer Sache von ihrer Bezeichnung. Seine Ethik: einzig die eigene Seinsweise sein, nichts vermögen als die eigene Möglichkeit oder Potenz, die Sprache als solche erfahren. Seine Politik: eine Gemeinschaft ohne jede Voraussetzung oder Bedingung der Zugehörigkeit (italienisch, rot, moslemisch, kommunistisch sein) zu bilden, der unwiderrufliche Auszug aus dem Staat, die Konstruktion eines mitteilbaren Körpers.„Giorgio Agamben gehört zu den anspruchsvollsten und genauesten Schriftstellern, die mir in dem letzten Jahren begegnet sind. Seine Schriften sind elegant, heiter und- um ein etwas verbrauchtes Wort mit neuem Leben zu erfüllen- absolut revolutionär.“ Avital Ronell

      Die kommende Gemeinschaft
    • 1999