Ernst Nolte Ordine dei libri
Questo storico e filosofo tedesco è profondamente interessato allo studio comparativo del Fascismo e del Comunismo. Il suo testo fondamentale, Il Fascismo nella sua epoca, pubblicato nel 1963, ha ottenuto un ampio plauso, consolidando la sua reputazione di voce accademica conservatrice di spicco. Le sue interpretazioni della storia di queste ideologie hanno frequentemente suscitato controversie. In anni più recenti, il suo interesse si è spostato sull'esame dell'Islamismo e del concetto di 'fascismo islamico'.







- 2012
- 2009
In questo agile saggio, Ernst Nolte traccia un quadro delle figure rilevanti della rivoluzione conservatrice nella Germania di Weimar: da Mann a Spengler, da Klages a Schmitt fino a Moeller van den Bruck, Junger, Winnig, Niekisch, Woltmann, Scheler, Stadtler, Otto e Gregor Strasser. Un movimento che poggiò la sua architettura filosofica sul rifiuto della concezione lineare della storia, sulla connessione dell'idea di popolo e nazione, sulla critica alla decadenza dell'Occidente. Tutte questioni contaminate dalla presa di potere rivoluzionaria dell'ottobre del '17 in Russia. Per Nolte, i rivoluzionar-conservatori, pur se stimolati dal tentativo di far riconquistare alla Germania una dignitosa collocazione nel mondo, non furono però né anticipatori, né un'alternativa, né vittime del nazismo perché al loro interno si agitavano una serie impressionante di atteggiamenti culturali. Questi intellettuali non spianarono la strada al nazismo anche se molti di loro, su singoli aspetti, ebbero posizioni più radicali di Hitler.
- 2008
Storia, Europa e modernità
- 75pagine
- 3 ore di lettura
- 2006
La Repubblica di Weimar nacque sotto una cattiva stella. Su di essa gravò fin dall'inizio la pesante ipoteca conseguente alla sconfitta della Prima Guerra Mondiale e sin dal primo giorno della sua esistenza fu sottoposta alla pressione del potente movimento ideologico bolscevico che, superati i confini russi e nel tentativo di realizzare la rivoluzione mondiale, diffuse contemporaneamente in Europa entusiasmo e paura senza precedenti. Infatti il Partito Comunista Sovietico attuò in modo drammatico, anche fisico, il postulato annientamento di classe della grande e piccola borghesia nonché dei contadini benestanti. In Germania il Partito Comunista Tedesco, il più grande formatosi al di fuori della Russia, fece propria questa tesi. Considerata l'inquietudine che questa minaccia alimentava in ampi strati della popolazione tedesca, non deve sorprendere che, con il nazionalsocialismo, si formasse un contromovimento radicale ed estremista in rapida ascesa sotto la guida di Adolf Hitler. Alla fine la fragile Repubblica di Weimar rimase schiacciata fra queste due ideologie opposte, in quanto non riuscì mai a creare nella popolazione una base democratica sufficientemente ampia e consolidata.