Questo libro, pubblicato da Landolfi nel 1954, contiene alcuni fra i suoi più celebrati racconti fantastici, come La moglie di Gogol’ o Lettere dalla provincia. Ma, con somma sprezzatura, Landolfi ha mescolato queste formidabili, e insieme esilaranti e sinistre invenzioni narrative, a una serie di schizzi, per lo più riferiti alla sua giovinezza ipocondriaca e vissuta col diverso passo di una formidabile e straniante intelligenza. Chiude il libro la sezione intitolata «Commiato», una sequenza di miniature dove la prosa raggiunge d’improvviso un lucore madreperlaceo, mallarmeano («Parole sorgevano, s’incarnavano e lentamente tramontavano, sull’equoreo orizzonte, contro il cielo perso»). Una forma così sconcertante può essere ricondotta, come indicò Calvino, al gesto di chi «sperpera le sue puntate d’un colpo o le ritira bruscamente dal tavolo col gesto allucinato del giocatore». Al tempo stesso, al lettore di oggi potrà presentarsi il legittimo sospetto che sia proprio tale composizione frastagliata e caparbiamente sconnessa a far sì che risalti sempre sulla pagina, con inquietante nettezza, il timbro inconfondibile di Landolfi, la sua superba malinconia, la vocazione a corteggiare, sotto ogni aspetto, «la fumosa stella del naufragio».
Tommaso Landolfi Ordine dei libri
Tommaso Landolfi è stato un autore italiano le cui storie grottesche e romanzi sfumano i confini tra narrativa speculativa, fantascienza e realismo. Le sue opere occupano una posizione unica e non ortodossa tra gli scrittori italiani, contrassegnata da un'immaginazione insolita e da un'esplorazione dello strano. Lo stile di Landolfi è caratterizzato dalla sua oscura ironia e da un profondo interesse per le assurdità dell'esistenza umana. La sua singolare voce letteraria risuona nei lettori che apprezzano narrazioni audaci e non convenzionali.







- 1994
- 1993
Le due zitelle
- 114pagine
- 4 ore di lettura
- 1989
Le più belle pagine scelte da Italo Calvino
- 552pagine
- 20 ore di lettura
Nel 1982, muovendo dalla constatazione che Landolfi ebbe in sommo grado «la dote di catturare l’attenzione e la meraviglia del lettore» ma accompagnata da una «fama d’impraticabilità e stranezza», Italo Calvino si cimentò nell’ardua impresa di allestire un invito alla lettura sotto forma di antologia. Dopo aver setacciato le raccolte pubblicate da Landolfi nell’arco di oltre quarant’anni, Calvino scelse da ultimo cinquantatré testi. Organizzati in sette sezioni che corrispondono ad altrettanti luminosi spunti critici – «Racconti fantastici», «Racconti ossessivi», «Racconti dell’orrido», «Tra autobiografia e invenzione», «L’amore e il nulla», «Piccoli trattati», «Le parole e lo scrivere» –, essi consentono di cogliere in tutte le sue rifrazioni un’opera sconcertante. E soprattutto di cogliere il vero Landolfi, quello che «sperpera le sue puntate d’un colpo o le ritira bruscamente dal tavolo col gesto allucinato del giocatore».
- 1968