Quanto influisce il "capitalismo flessibile" sulle concrete esperienze di vita delle persone? Flessibilità, mobilità, rischio sono le nuove categorie di vita contemporanee. Finisce l'assistenzialismo, la burocrazia si riduce, l'economia si fa più dinamica e spregiudicata, e la vita personale ne risente. Non esistono più stabilità e fedeltà all'azienda, forza del vecchio capitalismo; ora valgono incertezza, perenne innovazione e maggiori, seppur diverse, forme di potere e controllo e diseguaglianze. Tutto questo ha conseguenze importanti nell'autostima dei lavoratori: il senso di fallimento per l'incapacità di rispondere adeguatamente alle nuove sfide erode progressivamente l'integrità dell'io. Si manifesta una sempre crescente distorsione del carattere, i cui requisiti di stabilità, durata e permanenza sono in contrasto con la dinamicità, frammentarietà e mutevolezza del capitalismo flessibile. Lo si vede nei casi, narrati da Sennett, di Rico, figlio "arrivato" di immigrati italiani negli Stati Uniti, o di Rose, un'intelligente e insoddisfatta imprenditrice di mezza età... O dei fornai di un'ipertecnologica panetteria di Boston. E di molti altri come loro, protagonisti di questo drammatico affresco delle micro-realtà quotidiane che sono il prodotto del nuovo capitalismo.
Richard Sennett Ordine dei libri
1 gennaio 1943
Richard Sennett ha esplorato come individui e gruppi danno senso sociale e culturale ai fatti materiali, riguardanti le città in cui vivono e il lavoro che svolgono. Si concentra su come le persone possano diventare interpreti competenti della propria esperienza, nonostante gli ostacoli che la società può frapporre loro. Come analista sociale, Sennett prosegue la tradizione pragmatista iniziata da William James e John Dewey. Indaga la formazione dell'identità nell'ambiente urbano, analizza come il capitalismo moderno trasforma la vita dei lavoratori ed esamina le conseguenze per la responsabilità, la cooperazione e la maestria artigianale.







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