Antonio Manzini Libri






7-7-2007
- 369pagine
- 13 ore di lettura
Rocco Schiavone, il burbero vicequestore, affronta un caso complesso nel 2007, mentre la moglie Marina è ancora viva. Indaga sull'omicidio di Giovanni Ferri e sulla misteriosa morte del suo amico Matteo. Con uno stile incisivo, Manzini esplora la lotta interiore di Schiavone e la realtà sociale contemporanea.
"Per Rocco Schiavone questa indagine è diversa e la pietà busserà alla sua porta. In Le ossa parlano di Antonio Manzini il cadavere di un bambino viene ritrovato nella scarpata di un bosco. Dopo attenti esami biomedici, la scientifica di Aosta capisce che si tratta di Mirko, di circa dieci anni, scomparso sei anni prima. Rocco inizia le sue indagini e si trova negli abissi della brutalità umana e di chi è stato in grado di strangolare e usare violenza contro un essere innocente. Ascoltando il racconto della madre di Mirko, una donna sola che non si era mai rassegnata alla sua scomparsa, Schiavone cerca di farsi un'idea della situazione famigliare e delle possibili tracce da seguire. I cold case non sono esattamente la passione del vicequestore, ma stavolta c'è una corda di compassione profonda che lo spinge a cercare giorno e notte in cerca della verità. Nel frattempo la solitudine lo attanaglia e l'unica compagnia sembra essere il fantasma della moglie Marina, uccisa anni prima, ma sempre presente nella sua esistenza. Neppure le esistenze malconce dei suoi colleghi lo aiuteranno a sollevarsi il morale perché Le ossa parlano è il caso più duro e più straziante da risolvere per l'amato Rocco Schiavone." -- libreriauniversitaria.it
Pulvis et umbra
- 403pagine
- 15 ore di lettura
"In Pulvis et umbra due trame si svolgono in parallelo. Ad Aosta si trova il cadavere di una trans. A Roma, in un campo verso la Pontina, due cani pastore annusano il cadavere di un uomo che porta addosso un foglietto scritto. L'indagine sul primo omicidio si smarrisce urtando contro identità nascoste ed esistenze oscurate. Il secondo lascia un cadavere che puzza di storie passate e di vendette. In entrambi Schiavone è messo in mezzo con la sua persona. E proprio quando il fantasma della moglie Marina comincia a ritirarsi, mentre l'agente Caterina Rispoli rivela un passato che chiede tenerezza e un ragazzino solitario risveglia sentimenti paterni inusitati, quando quindi la ruvida scorza con cui si protegge è sfidata da un po' di umanità intorno, le indagini lo sospingono a lottare contro le sue ombre. Tenta di afferrarle e gli sembra che si trasformino in polvere. La polvere che lascia ogni tradimento"--Page 2-3 of cover.
Rocco Schiavone, costretto a indagare dal letto di un ospedale per un caso di malasanità, si confronta con il passare del tempo e possibili nuovi amori. Nel frattempo, emergono le dinamiche private della sua squadra, mentre un'ombra oscura continua a seguire il vicequestore.
«Non ci abbiamo capito niente, Deruta. Forza, al lavoro». Due coltellate hanno spento la vita di Romano Favre, un pensionato del casinò di Saint-Vincent, dove lavorava da «ispettore di gioco». Il cadavere è stato ritrovato nella sua abitazione dai pochi vicini di casa dell'elegante palazzina, e serra in mano una fiche, però di un altro casinò. Rocco Schiavone capisce subito che si tratta «di un morto che parla» e cerca di decifrare il suo messaggio. Si inoltra nel mondo della ludopatia, interroga disperati strozzati dai debiti, affaristi e lucratori del vizio, amici e colleghi di quel vedovo mite e ordinato. Individua un traffico che potrebbe spiegare tutto; mentre l'ombra del sospetto sfiora la sua casa e i suoi affetti. Ed è ricostruendo con la sua professionalità la tecnica dell'omicidio, la scena del delitto, che alla fine può incastrare l'autore. Ma il morto è riuscito a farsi capire? Forse non basta scavare nel passato: «Favre ha perso la vita per un fatto che deve ancora accadere». Il successo dei libri di Antonio Manzini deve probabilmente molto al loro andare oltre la semplice connessione narrativa tra una cosa (il delitto) un chi (il colpevole) e un perché (il movente). Con le inchieste del suo ruvido vice-questore, Manzini stringe il sentire del lettore a una vicenda umana complessa e completa. Così i suoi noir sono in senso pieno romanzi, racconto delle peripezie di un personaggio che vale la pena di conoscere, sentieri esistenziali. Sono, messi uno dietro l'altro, la storia di una vita: Rocco Schiavone, un coriaceo malinconico che evolve e cambia nel tempo, mentre lavora, ricorda, prova pietà e rabbia, sistema conti privati e un paio di affari. Sicché, in "Fate il vostro gioco", il vice-questore riconosce apertamente un semifallimento: ha smascherato il criminale ma troppe cose non tornano. Resta un buco nella sua consapevolezza che gli rimorde come una colpa, e deve colmarlo. Lo farà, si ripromette, la prossima volta e, per il lettore, nella prossima avventura. [4e de couv.]
Due racconti - uno dei quali inedito - scritti a a quattro mani da Nicolò Ammaniti e Antonio Manzini, che mostrano al meglio la vena grottesca, divertente e allo stesso tempo intrisa di malinconia che caratterizza il grande autore di capolavori come Io non ho paura e Come Dio comanda (premio Strega 2007). L'esilarante, intensa, straziante lettura degli autori rende questi testi due autentici piccoli capolavori teatrali.
Tolstois Krieg und Frieden ist überarbeitet worden. Es heißt jetzt nur noch Frieden. Der Krieg musste weg. Er hat die Leute beunruhigt. In der Welt unserer Leser gibt es nur Liebe, Zuversicht und Gleichklang. Gewöhnt Euch daran! Denn jetzt nehmen wir uns Anna Karenina vor ?
Pista nera
- 275pagine
- 10 ore di lettura
Semisepolto in mezzo a una pista sciistica sopra Champoluc, in Val d'Aosta, viene rinvenuto un cadavere. Sul corpo è passato un cingolato in uso per spianare la neve, smembrandolo e rendendolo irriconoscibile. Poche tracce lì intorno per il vicequestore Rocco Schiavone da poco trasferito ad Aosta: briciole di tabacco, lembi di indumenti, resti organici di varia pezzatura e un macabro segno che non si è trattato di un incidente ma di un delitto. La vittima si chiama Leone Miccichè. È un catanese, di famiglia di imprenditori vinicoli, venuto tra le cime e i ghiacciai ad aprire una lussuosa attività turistica, insieme alla moglie Luisa Pec, un'intelligente bellezza del luogo che spicca tra le tante che stuzzicano i facili appetiti del vicequestore. Davanti al quale si aprono tre piste: la vendetta di mafia, i debiti, il delitto passionale. Quello di Schiavone è stato un trasferimento punitivo. È un poliziotto corrotto, ama la bella vita. Però ha talento. Mette un tassello dietro l'altro nell'enigma dell'inchiesta, collocandovi vite e caratteri delle persone come fossero frammenti di un puzzle. Non è un brav'uomo ma non si può non parteggiare per lui, forse per la sua vigorosa antipatia verso i luoghi comuni che ci circondano, forse perché è l'unico baluardo contro il male peggiore, la morte per mano omicida ("in natura la morte non ha colpe"), o forse per qualche altro motivo che chiude in fondo al cuore
Crimini italiani
- 538pagine
- 19 ore di lettura
Al nuovo appuntamento con i lettori, Crimini raccoglie le storie originali e inedite di alcuni tra i maggiori narratori italiani. Spaziando dal Piemonte di Giorgio Faletti al Nord-Est di Carlotto, al Sud di Carofiglio e De Silva, dalla Genova del contrabbando di Giampaolo Simi alla Matera al centro dell'industria del porno di Sandrone Dazieri, undici scrittori mettono a nudo l'Italia dei nostri giorni, esplorandone i lati più oscuri e l'anima profonda: l'Italia che è sotto i nostri occhi, quella che non fa nulla per nascondersi, l'Italia delle scorciatoie e dei suoi miti corrotti, quella dell'arricchimento individuale e quella del disprezzo del lavoro. Gli scrittori osservano, e raccontano tutto.


