Sotera Fornaro Ordine dei libri


- 2019
- 2012
La Seconda guerra mondiale segna un punto di svolta nella ricezione del mito di Antigone, influenzando profondamente la lettura della tragedia di Sofocle attraverso l'esperienza del totalitarismo e della Resistenza. Tra l'Antigone di Brecht (1948) e il rinnovato interesse per il mito negli anni Sessanta, si verifica un intervallo di oblio, definito come bleierne Zeit, in cui dimenticare diventa un modo per affrontare il passato. Solo dopo il processo Eichmann (1961) si inizia a riesumare il passato, generando un conflitto sociale intenso. Negli anni Sessanta, i figli accusano i padri di aver taciuto l'orrore e di perpetuare meccanismi repressivi simili a quelli del fascismo. Alcuni avviano una lotta armata contro lo Stato democratico durante i nuovi 'anni di piombo', mentre i media amplificano immagini di violenza e morte. In questo contesto, il diritto dei morti riemerge, riportando Antigone in un ruolo inedito di ribelle omicida. Il libro esplora la storia delle ricezioni letterarie di Antigone dal 1945 agli anni '80 in un'Europa devastata, analizzando opere di autori noti come Anhouil, Brecht e Böll, insieme a voci meno conosciute come Langgässer e Delbo.