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Con questo lavoro sui problemi del movimento e dell'infinito nel terzo libro della Fisica aristotelica, l'autrice prosegue i suoi precedenti commenti dedicati ai primi due libri. Il suo approccio esegetico si distingue per un confronto ravvicinato con il testo, affrontando questioni testuali, semantiche e concettuali, e includendo un dialogo con la tradizione dei commentatori, da Alessandro a Tommaso, e con la letteratura critica. La forma del commento è necessaria per il carattere dialettico dei testi aristotelici, evitando semplificazioni e fraintendimenti. Un risultato significativo della ricerca è la sottile distinzione tra i concetti di energeia e di entelecheia, che chiarisce aspetti centrali della teoria aristotelica. La definizione del movimento come 'entelechia di ciò che è in potenza' e quella dell'infinito come potenzialità priva dell'orizzonte della energeia sono particolarmente rilevanti. L'autrice analizza anche la questione del movimento e della causa motrice, evidenziando il rapporto tra il motore e il mosso. Inoltre, l'indagine sulla critica aristotelica alle teorie sull'infinito dei predecessori rivela che il concetto di apeiron è cruciale per comprendere il tempo e il movimento, pur presentando aporie se concepito come sostanza. Queste osservazioni non esauriscono la ricchezza del lavoro, che rappresenta un contributo indispensabile alla comprensione della Fisica aristotelica.
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Fisica del movimento e teoria dell'infinito, Giovanna R. Giardina
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- 2012
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