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Saggio sulla violenza

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Nel suo Saggio sulla violenza, uscito presso Einaudi nel 1998, Sofsky avvalorava la tesi secondo cui la violenza è connaturata all'uomo; l'ordine civile, lungi dall'eliminarla, ne modifica semplicemente la forma. In questa nuova raccolta di saggi, l'autore si propone di approfondire il suo ragionamento a partire dall'osservazione sia dell' attualità e della violenza nel mondo di oggi (le stragi familiari, la questione palestinese, l'ex Jugoslavia) sia dell'arte e della cultura di ogni tempo, dai Capricci di Goya alle riflessioni di Montaigne. Qualunque sia il punto di partenza, però, la conclusione non cambia: la violenza non è legata ad alcun motivo particolare. Povertà, fanatismo, sfruttamento, follia, conflitti familiari, traumi, sono spiegazioni significative, ma al tempo stesso generiche. Nella maggior parte dei casi, la violenza è altro: la metamorfosi improvvisa di un mansueto cittadino in pluriomicida, un gruppo di persone "perbene" che incita al linciaggio di un presunto colpevole, la crudeltà con cui un commando di terroristi si accanisce sulle sue vittime. Tutte manifestazioni che, se possono avere un avvenimento contingente come detonatore, in realtà portano alla luce i lati piú oscuri e immutabili della natura umana. Obiettivo di uno studio sulla violenza, dunque, non è quello di presumere cause, ma di descrivere in modo analitico il processo della violenza, i rituali che la preparano, il potere della "folla" sul suo scatenarsi, e anche il ruolo dell'immaginazione: facoltà che solo l'uomo possiede e che gli permette di escogitare forme di violenza sempre nuove e sempre piú "inspiegabili". (Editore).

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Saggio sulla violenza, Wolfgang Sofsky

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Pubblicato
1998
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