Questo libro intende descrivere e interpretare il funzionamento dei lager anche attraverso le testimonianze dei sopravvissuti e analizzare le forme di potere che governavano la vita quotidiana nei campi, attraverso l'esercizio del terrore organizzato. Tesi portante del saggio è il dimostrare come la logica del terrore nei lager non sia una temporanea caduta nella barbarie, ma un esito possibile della società moderna.
Wolfgang Sofsky Libri
Wolfgang Sofsky è uno studioso privato, autore e commentatore politico i cui saggi vengono regolarmente pubblicati sulla stampa di lingua tedesca e trasmessi alla radio. Il suo lavoro approfondisce temi come l'ordine del terrore, offrendo penetranti intuizioni sociologiche. Lo stile di Sofsky è analitico e spinge i lettori a riflettere su complessi fenomeni sociali. Le sue riflessioni offrono preziose prospettive sulla natura del potere e delle strutture sociali.







Nel suo Saggio sulla violenza, Sofsky sostiene che la violenza è intrinsecamente umana e che l'ordine civile ne modifica solo la forma. In questa nuova raccolta di saggi, l'autore approfondisce il tema osservando la violenza contemporanea, come le stragi familiari e i conflitti in Palestina e nell'ex Jugoslavia, e analizzando l'arte e la cultura, dai Capricci di Goya alle riflessioni di Montaigne. La conclusione rimane invariata: la violenza non è legata a motivi specifici. Sebbene povertà, fanatismo e traumi possano sembrare spiegazioni valide, sono comunque generiche. La violenza si manifesta in modi inaspettati, come la trasformazione di un cittadino in pluriomicida o l'incitamento al linciaggio da parte di persone "perbene". Questi eventi, pur avendo un detonatore contingente, rivelano i lati più oscuri e immutabili della natura umana. Pertanto, lo studio della violenza non cerca di identificare cause, ma di analizzare il processo violento, i rituali che lo preparano, il potere della folla e il ruolo dell'immaginazione, che consente all'uomo di inventare forme di violenza sempre nuove e più incomprensibili.
Studioso della violenza, Sofsky si occupa in queste pagine di una forma più sottile di accanimento, quella dei sistemi di sorveglianza dell'epoca contemporanea: dalle telecamere per le strade o nei luoghi di lavoro, che sembrano promettere sicurezza, ai servizi informatici che garantiscono la nostra comodità, ai controlli delle nostre abitudini su internet o nelle e-mail. Il sociologo tedesco dimostra come una gran quantità del nostro "privato" sia già andata perduta, e non solo per colpa della tecnologia o dei timori per il terrorismo: buona parte di questa situazione è da attribuirsi a noi stessi, alla nostra indifferenza, alla voglia di apparire, al desiderio di stare al passo coi tempi. Sofsky parte dalla descrizione della vita quotidiana di un comune cittadino moderno e ottiene il ritratto di una persona che vive sotto un controllo quasi costante. In nome delle "facilitazioni", sta trionfando una sorta di vita uniforme che uccide la libertà dei cittadini.
Violence
- 273pagine
- 10 ore di lettura
What makes people act violently, either alone or as part of a mob? Why do they commit atrocities in times of war? Why do gangs, tribes and even football supporters resort so readily to violence? Wolfgang Sofsky pursues answers to these questions in this book. He argues that our propensity for violence is a reaction we have evolved as a response to our own mortality, and one which has taken many different forms in the course of human history. His wide-ranging account takes in witch-hunts, gladiatorial combats and inter-tribal conflict, but his greatest concern is to explore the violence of the modern age. He writes with especial power about the Nazi atrocities of the Third Reich and his book's conclusion amounts to a powerful condemnation of that era's untrammelled brutality.
Einzelgänger
- 202pagine
- 8 ore di lettura
Alle sind sie allein, einsam oder verlassen. Ob der Eremit oder Prophet, ob König, Narr oder Verräter, ob Trinker, Spieler oder Künstler, sie sind der Welt abhanden gekommen. Wolfgang Sofsky erzählt von Figuren abseits der Gesellschaft, von Ausgestoßenen, Verlorenen, Enttäuschten, Verwirrten und Erleuchteten. Von der Geburt des ersten Menschen bis zum Antiquar der letzten Schriften reicht die Galerie der Szenen und Portraits. ›Einzelgänger‹ führt in die Innenwelten der Einsamkeit, das Buch bringt die Vorstellung vom Menschen als sozialem Wesen ins Wanken und bietet das Vergnügen subtiler literarischer Erkenntnis. Sofskys Prosadebut öffnet nicht nur ein Wunderkabinett von schillernden Gestalten, es ist auch ein stilistisches Glanzstück voller Verweise und Symbole. Verschiedentlich fühlt sich der Leser an Bilder, Motive oder Figuren der diversen Künste erinnert, die in Sofskys Erzählungen jedoch einen ganz neuen, tieferen Sinn gewinnen. Einige gleichen Meditationen, die sich für einen Augenblick zu einer Handlung verdichten, andere ähneln Parabeln oder kleinen Dramen mit tragischem Ausgang. Sofskys Sprache ist hellhörig, intensiv und von spröder Eleganz.
Weisenfels
- 235pagine
- 9 ore di lettura
Ein Reisender besucht das Schloss eines Jugendfreundes, den er seit Jahrzehnten nicht mehr gesehen hat. Er findet das Haus gänzlich verändert. Unzählige Gesichter bevölkern die Räume. Götter und Engel, Masken und Menschen leisten den Freunden Gesellschaft. Neunzehn Stunden währt der Besuch, sie essen zusammen, rauchen, trinken, wandeln umher und reden über das Leben, die Schönheit, das Lächeln und den Tod. Die Gegend ist nahezu verlassen, der Schlosspark verwildert und die Burgruine kaum mehr als ein Ort der Erinnerung. »Weisenfels« entführt den Leser in einen Kosmos jenseits der Gegenwart. Die Geschichte der Künste und Kulturen, des Sehens und Denkens ist jedoch ebenso gegenwärtig wie die Zukunft in einem Universum ohne Zeitgenossen. Nach dem Prosaband »Einzelgänger« legt Wolfgang Sofsky nun ein Werk vor, das Erzählung, Kunstbetrachtung und philosophische Reflexion kunstvoll miteinander verknüpft. Ein Buch des Abschieds von einer verlorenen Welt.
Operation Freiheit
- 208pagine
- 8 ore di lettura
