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Wolfgang Sofsky

    1 gennaio 1952

    Wolfgang Sofsky è uno studioso privato, autore e commentatore politico i cui saggi vengono regolarmente pubblicati sulla stampa di lingua tedesca e trasmessi alla radio. Il suo lavoro approfondisce temi come l'ordine del terrore, offrendo penetranti intuizioni sociologiche. Lo stile di Sofsky è analitico e spinge i lettori a riflettere su complessi fenomeni sociali. Le sue riflessioni offrono preziose prospettive sulla natura del potere e delle strutture sociali.

    Wolfgang Sofsky
    Einzelgänger
    Pragmateia peri tēs bias
    Violence
    In difesa del privato
    Saggio sulla violenza
    L' ordine del terrore
    • 2010

      Studioso della violenza, Sofsky si occupa in queste pagine di una forma più sottile di accanimento, quella dei sistemi di sorveglianza dell'epoca contemporanea: dalle telecamere per le strade o nei luoghi di lavoro, che sembrano promettere sicurezza, ai servizi informatici che garantiscono la nostra comodità, ai controlli delle nostre abitudini su internet o nelle e-mail. Il sociologo tedesco dimostra come una gran quantità del nostro "privato" sia già andata perduta, e non solo per colpa della tecnologia o dei timori per il terrorismo: buona parte di questa situazione è da attribuirsi a noi stessi, alla nostra indifferenza, alla voglia di apparire, al desiderio di stare al passo coi tempi. Sofsky parte dalla descrizione della vita quotidiana di un comune cittadino moderno e ottiene il ritratto di una persona che vive sotto un controllo quasi costante. In nome delle "facilitazioni", sta trionfando una sorta di vita uniforme che uccide la libertà dei cittadini.

      In difesa del privato
    • 1998

      Nel suo Saggio sulla violenza, Sofsky sostiene che la violenza è intrinsecamente umana e che l'ordine civile ne modifica solo la forma. In questa nuova raccolta di saggi, l'autore approfondisce il tema osservando la violenza contemporanea, come le stragi familiari e i conflitti in Palestina e nell'ex Jugoslavia, e analizzando l'arte e la cultura, dai Capricci di Goya alle riflessioni di Montaigne. La conclusione rimane invariata: la violenza non è legata a motivi specifici. Sebbene povertà, fanatismo e traumi possano sembrare spiegazioni valide, sono comunque generiche. La violenza si manifesta in modi inaspettati, come la trasformazione di un cittadino in pluriomicida o l'incitamento al linciaggio da parte di persone "perbene". Questi eventi, pur avendo un detonatore contingente, rivelano i lati più oscuri e immutabili della natura umana. Pertanto, lo studio della violenza non cerca di identificare cause, ma di analizzare il processo violento, i rituali che lo preparano, il potere della folla e il ruolo dell'immaginazione, che consente all'uomo di inventare forme di violenza sempre nuove e più incomprensibili.

      Saggio sulla violenza
    • 1995

      Questo libro intende descrivere e interpretare il funzionamento dei lager anche attraverso le testimonianze dei sopravvissuti e analizzare le forme di potere che governavano la vita quotidiana nei campi, attraverso l'esercizio del terrore organizzato. Tesi portante del saggio è il dimostrare come la logica del terrore nei lager non sia una temporanea caduta nella barbarie, ma un esito possibile della società moderna.

      L' ordine del terrore