Carl Gustav Jung Libri







C.G. Jung amava definirsi un «introverso», il che non significa che non sapesse trattare con il mondo – e in particolare con quella insidiosa manifestazione del mondo che è l’intervista. Lungo tutto l’arco della sua vita, accettò di parlare di se stesso e del suo pensiero con i più svariati interlocutori, alcuni dei quali oscuri, altri illustri come Victoria Ocampo, Alberto Moravia, Mircea Eliade, Charles Baudouin, Miguel Serrano. Ed è sorprendente il fatto che ogni volta, fra le maglie di una forma così aleatoria e sfuggente, Jung abbia voluto e saputo lasciar filtrare delle verità che nei suoi libri rimangono talora celate come in uno scrigno. Queste interviste rappresentano dunque un prezioso controcanto a tutta l’opera di Jung, indispensabile sia per chi si accosti ad essa per la prima volta, sia per chi la conosca in profondità. Le novità appariranno insomma equamente divise, anche perché in Jung allo sforzo per chiarire le proprie idee ed esporle in modo piano si accompagna sempre la formulazione imprevista, quasi il guizzo di un ironico sciamano. La presente raccolta fu pubblicata per la prima volta nel 1977.
Verso la fine degli anni venti Jung scopre singolari affinità tra antichi simboli cinesi e i sogni dei suoi pazienti: comincia così a studiare i testi degli alchimisti. Dopo quindici anni di lavoro pubblica questo volume, che rimane fra le sue opere più affascinanti. La tradizione alchimistica e la pratica analitica hanno in comune il tentativo di creare una realtà nuova e superiore: da una parte l'oro, la pietra filosofale, dall'altra la "presa di coscienza" della psicologia moderna. L'alchimia è espressione di una pulsione a trasformare la materia prima dell'esperienza in conoscenza: vuole portare alla luce il lato divino che dorme nell'oscurità degli istinti, ed è quindi una psicologia che non dice il suo nome, qualcosa di affine alla moderna psicoterapia. Jung allarga la sua indagine alla saggezza orientale e esperienze culturali che, pur appartenendo a epoche e luoghi lontanissimi, hanno una radice comune, mostrando come le scoperte scientifiche possano essere in realtà il ritrovamento di antichissime e universali esperienze che, appunto per questo, egli definisce <>.
"L'inconscio è un fenomeno naturale che crea simboli, simboliche si rivelano carichi di significato (...) Esso racchiude tutti gli aspetti della natura umana: luminosi e oscuri, belli e brutti, buoni e cattivi, profondi e insignificanti. Studiare il simbolismo individuale e collettivo è un compito enorme (...) Ma i risultati finora acquisiti sembrano prefigurare una risposta a molte delle questioni su cui s'interroga l'attuale umanità".
Il contenuto: L'Io L'Ombra La sizigia: Anima e Animus Il Sé Cristo, un simbolo del Sé Il Segno dei Pesci La profezia di Nostradamus Il significato storico del pesce L'ambivalenza del simbolo del pesce Il pesce nell'alchimia L'interpretazione alchemica del pesce Considerazioni generali sulla psicologia del simbolismo alchemico-cristiano Simboli gnostici del Sé Struttura e dinamica del Sé Conclusione
«L’ipotesi che esista una sola psicologia o un solo principio psicologico fondamentale costituisce un’intollerabile tirannia», così Jung a proposito di questa che forse è la sua opera più famosa. Con Tipi psicologici si abbandona la pretesa, ancora radicata in Freud, di concepire la psicologia come scienza esatta, e si riconosce la presenza ineliminabile di un fattore soggettivo. Qui Jung integra la scoperta dell’inconscio con la definizione e la descrizione degli otto tipi psicologici principali. Tipi psicologici è anche un trattato di psicologia, ricco di casi clinici, e una storia del pensiero umano, in cui Jung ricostruisce i conflitti sorti dalla presenza dei due caratteri fondamentali, «apollineo» e «dionisiaco», che hanno dominato lo spirito nella filosofia e nelle arti da Platone a Goethe, da Aristotele a Nietzsche. Qui Jung dispiega tutto il suo fascino di evocatore di miti, personaggi, civiltà scomparse.
In sommario: Ricerche sperimentali sulle associazioni di individui normali ; Impostazioni generali dell'esperimento ; Criteri genereli della classificazione ; Classificazione particolare ; Risultasti dei singoli soggetti ; Calcolo delle medie.
La psicoterapia junghiana non privilegia la biografia personale del paziente, ma allarga la sua indagine all'ambiente, al peso della storia, all'incidenza dei miti e degli archetipi. Il linguaggio del sogno, il simbolismo dell'incesto, la psicologia della traslazione sono i tre grandi temi della riflessione junghiana, che interpreta l'attività psicoterapeutica come un'arte umanistica, fatta di intuizione, vastissime conoscenze culturali, esperienza totale e impegno etico. Princìpi di psicoterapia pratica (1935) Che cos'è la psicoterapia? (1935) Alcuni aspetti della psicoterapia moderna (1930) Scopi della psicoterapia (1929) I problemi della psicoterapia moderna (1929) Psicoterapia e concezione del mondo (1943) Medicina e psicoterapia (1945) La psicoterapia oggi (1945) Questioni fondamentali di psicoterapia (1951) Il valore terapeutico dell'abreazione (1921 /1928) L'applicabilità pratica dell'analisi dei sogni (1934) La psicologia della traslazione (1946) Scritti minori (1933-59)