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Carl Gustav Jung

    26 luglio 1875 – 6 giugno 1961
    Carl Gustav Jung
    Ricordi, sogni, riflessioni
    L' io e l'inconscio
    La psicologia dell'inconscio
    Psicologia della malatti mentale
    Tipi psicologici
    Psicologia e alchimia
    • Verso la fine degli anni venti Jung scopre singolari affinità tra antichi simboli cinesi e i sogni dei suoi pazienti: comincia così a studiare i testi degli alchimisti. Dopo quindici anni di lavoro pubblica questo volume, che rimane fra le sue opere più affascinanti. La tradizione alchimistica e la pratica analitica hanno in comune il tentativo di creare una realtà nuova e superiore: da una parte l'oro, la pietra filosofale, dall'altra la "presa di coscienza" della psicologia moderna. L'alchimia è espressione di una pulsione a trasformare la materia prima dell'esperienza in conoscenza: vuole portare alla luce il lato divino che dorme nell'oscurità degli istinti, ed è quindi una psicologia che non dice il suo nome, qualcosa di affine alla moderna psicoterapia. Jung allarga la sua indagine alla saggezza orientale e esperienze culturali che, pur appartenendo a epoche e luoghi lontanissimi, hanno una radice comune, mostrando come le scoperte scientifiche possano essere in realtà il ritrovamento di antichissime e universali esperienze che, appunto per questo, egli definisce <>.

      Psicologia e alchimia
    • "Il lettore mi vorrà perdonare se lo prego di considerare questo volumetto come un serio tentativo da parte mia per afferrare concettualmente un campo di esperienza - quelle delle reazioni della personalità cosciente alle influenze dell'inconscio - nuovo e ancora inesplorato. Non si tratta della costruzione di un sistema di concetti, ma della formulazione di esperienze psichiche vissute, che non furono ancora oggetto di studio scientifico. Poichè l'anima è un dato irrazionale e non può affatto essere equiparata, secondo l'esempio antico, a una Ragione più o meno divina, così non c'è da meravigliarsi se nell'esperienza psichica c'imbattiamo assai di frequente in processi e in fatti vissuti che non corrispondono alla nostra aspettazione razionale e che, per conseguenza, sono ripudiati dalla nostra coscienza razionalmente orientata. Il mantenere un simile orientamento sarebbe, ben s'intende, inadatto allo studio psicologico, in quanto estremamente antiscientifico: non si può suggerire nulla alla natura, se ne vogliamo osservare l'indisturbato andamento". C.G. Jung

      L' io e l'inconscio
    • Edizione riveduta e accresciuta Questo libro raccoglie la sostanza spirituale di un grande maestro della psicologia. Un'autobiografia che attraversa le zone più private e inaccessibili dell'animo umano. Jung cerca se stesso nella propria infanzia, nelle immagini sconvolgenti che caratterizzarono le sue prime esperienze oniriche, nel ricordo delle sue grandi passioni per la filosofia, la letteratura e le religioni, nella rievocazione dei suoi viaggi, fino ad arrivare al grande nodo esistenziale e teorico della sua vita: l'incontro e lo scontro con Sigmund Freud. Tanto positiva e attiva fu la partecipazione di Jung a quest'opera, della quale scrisse di propria mano diversi capitoli, quanto reticente fu il suo atteggiamento di fronte alla sua prossima pubblicazione. Credeva di essere frainteso, di aver condiviso esperienze troppo intime e segrete. Considerava questi ricordi non come un'opera scientifica ma come un "progetto" di Aniela Jaffé, che raccolse tutto il materiale e curò l'edizione. Sta a noi lettori farlo ricredere, leggendo queste pagine con attenzione e rispetto, per conoscere tutta la meravigliosa complessità dell'uomo che ha rivoluzionato lo studio della psiche.

      Ricordi, sogni, riflessioni