In questo libro si compie un viaggio tra alcune delle più importanti opere per il teatro musicale scritte da grandi compositori. Il percorso di analisi come in una seduta dallo psicoanalista - non è mai banale e piccoli dettagli che sembrano inizialmente irrilevanti assumono connotati e allora Busoni avrebbe scritto il finale dell'incompiuto Doktor Faust nella tonalità dell'apertura e della speranza di Do maggiore, oppure in quella oscura e deprimente di Mi bemolle minore? E Evgenij Onegin dell'opera omonima di Cajkovskij è un omosessuale che ama l'amico Lenskij, come verrebbe messo in luce da un'originale lettura del testo dell'opera? E, in senso completamente opposto alla convinzione di Nietzsche, in Parsifal sono presenti i temi dell'ideologia pagana ardentemente celebrata da Wagner, mentre è la Tetralogia dell'Anello l'opera più cristiana del compositore tedesco?
Slavoj Žižek Ordine dei libri
Slavoj Žižek è un filosofo e critico culturale sloveno, noto per il suo uso innovativo delle opere di Jacques Lacan in una nuova lettura della cultura popolare. Il suo vasto lavoro affronta una vasta gamma di argomenti, dalla politica all'ideologia, alla soggettività e alla psicoanalisi. I saggi e i libri di Žižek spesso collegano concetti teorici all'analisi dei fenomeni sociali e mediatici contemporanei. Il suo stile unico e il suo approccio provocatorio lo rendono uno dei pensatori più importanti del nostro tempo.







- 2014
- 2009
Nella sua opera maggiore degli ultimi anni, che ha acceso feroci controversie nel mondo inglese e ne ha consacrato il successo presso un vasto pubblico, il cecchino filosofico Slavoj Žižek mira all'ideologia regnante, sostenendo che dobbiamo riappropriarci di numerose «cause perse» e cercare un nocciolo di verità nelle politiche totalitarie della modernità. Perché se è vero che i Terrori di Robespierre, di Mao e dei bolscevichi si sono rivelati catastrofici fallimenti, questo giudizio non racconta tuttavia l'intera storia: in ciascuno di essi è presente un'aspirazione di «redenzione», che va del tutto persa nelle società liberaldemocratiche, con il loro (proclamato) rifiuto dell'autoritarismo e la loro (ipocrita) esaltazione di una politica soft, consensuale e decentralizzata. Le ricette? Žižek non lesina massimalismi e ripropone in declinazioni contemporanee ma senza attenuazioni le categorie di giustizia rivoluzionaria e uguaglianza universale. Il risultato è una salutare staffilata d'utopia, un balsamo di rara forza per i nostri giorni angusti e le nostre menti rese asfittiche dal pensiero unico, un libro capace di guardare con occhi nuovi ai più vari fenomeni culturali e politici del mondo d'oggi e di farci «pensare l'impensabile» con strumenti impensati. Un libro che rischia molto, certo, e che sfida la possibilità della disfatta, in nome di quanto scriveva Samuel Beckett in Worstward Ho: «Prova ancora. Fallisci ancora. Fallisci meglio».
- 2003
Oggi la figura di Lenin sembra appartenere a una dimensione temporale irrimediabilmente datata, a un'epoca che non ha più nulla in comune con il nostro presente. Al contrario, ci si dovrebbe chiedere se questa siderale distanza che percepiamo con l'opera del dirigente rivoluzionario russo non sia il sintomo che c'è qualcosa di fondamentalmente sbagliato nella nostra epoca e se questa sua mancanza di "sincronia" con i nostri giorni non nasconda in realtà una mancanza di "sincronizzazione" della nostra epoca, testimoniando che un'importante dimensione storica sta scomparendo dalla nostra vista. Questo libro è sicuramente il tentativo più originale riscontrabile nei dibattiti contemporanei di riparlare di Lenin evitando le due alternative tra le quali sembra collocato: le retoriche politiche socialdemocratiche e dei diritti umani da una parte, il destino del Gulag quale esito di ogni politica comunista dall'altra. Per Žižek si tratta invece di capire se il Lenin che teorizzava l'azzardo di ogni politica rivoluzionaria e il ritorno alla riflessione teorica non abbia ancora molto da dirci su un capitalismo che si presenta con il volto della massima libertà per spogliare di ogni autentica libertà e che, fagocitando tutto ciò che potrebbe metterlo in crisi, trasforma ogni attacco alla sua stabilità in opportunità per ridefinirsi.