Una donna deve affrontare nel giro di pochi mesi la malattia mortale del compagno di un'intera vita. Questa donna, che è poi l'autrice, rievoca il lontano incontro con il giovane che sarebbe diventato suo marito, i primi mesi del loro sodalizio e gli ultimi mesi, segnati dalla prospettiva irreparabile della fine. Il confronto con la morte produce un'esasperazione della sincerità, cioè il contrario della rimozione: diventa amore di conoscenza, ricerca dei significati ultimi, perché "non può darsi pietà senza spietatezza".
Lalla Romano Ordine dei libri
11 novembre 1906 – 26 giugno 2001
Questa autrice è celebrata per la sua profonda esplorazione della psiche umana, addentrandosi nelle complessità delle relazioni e spesso confrontandosi con temi di memoria e identità. La sua prosa è caratterizzata da una meticolosa precisione e da una qualità lirica che attira i lettori nei mondi intimi dei suoi personaggi. Attraverso la sua scrittura, esamina le ambiguità dell'esistenza, rivelando frequentemente le motivazioni nascoste e i desideri inespressi che guidano le azioni umane. Il suo lavoro si distingue per una profonda comprensione della condizione umana e per la capacità di renderla con penetrante eleganza.






- 1987