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Henry Miller

    26 dicembre 1891 – 7 giugno 1980
    Henry Miller
    Opus Pistorum
    Tropico del Cancro
    Tropico del Capricorno
    Il Colosso di Marussi
    Plexus
    Io sono Jonathan Scrivener
    • James Wrexham, trentanovenne pensoso e solitario, è impiegato in un tetro studio legale quando accetta l’offerta che potrebbe cambiargli la vita: diventare segretario del signor Jonathan Scrivener. Assunto senza aver mai incontrato il suo datore di lavoro, Wrexham si ritrova solo nell’appartamento di Scrivener, riceve vaghe istruzioni attraverso un avvocato e, poco a poco, comincia a sospettare di essere vittima di un diabolico esperimento. La bizzarra serie di ospiti che ha libero accesso alla casa – una giovane dall’eterea bellezza, un playboy, un cinico alcolista, una vedova che potrebbe aver ucciso il marito – non contribuisce di certo a chiarirgli le idee. Spiriti inquieti, tutti questi personaggi hanno una storia da raccontare sul conto di Jonathan Scrivener, ma le versioni non collimano e l’assente padrone di casa appare di volta in volta come un degenerato, un simpatico avventuriero, un misantropo, un attore fallito o un artista di genio. Chi è l’uomo che si nasconde dietro questa personalità multipla? E che cosa vuole veramente dal sempre più perplesso segretario? Pubblicato nel 1930, questo thriller psicologico dalle tinte metafisiche mantiene intatta l’eccentrica brillantezza dei dialoghi e l’eleganza dell’originale mosaico narrativo. Intrappolato nella trama tessuta dalla scrittura di Houghton, il lettore si trova costretto a interrogarsi sulla sfuggente natura dell’identità umana.

      Io sono Jonathan Scrivener
    • Il Colosso di Marussi

      • 214pagine
      • 8 ore di lettura

      This book about Greece, by the author of Tropic of Cancer and Tropic of Capricorn is incandescent with his feeling for a great people and their past. "It doesn't seem far from a miracle to me, the emergence of as friendly and joyful a book."—Paul Rosenfeld.

      Il Colosso di Marussi
    • Tropico del Capricorno

      • 294pagine
      • 11 ore di lettura

      I sensi prima di tutto: con questo messaggio irruppe nella Parigi del 1939 "Tropico del Capricorno", a rinfocolare lo scandalo suscitato dal 'romanzo gemello' Tropico del Cancro . È sempre Henry Miller a parlarci con la sua inconfondibile voce, raccontando in prima persona i suoi anni spesi a vivere, scrivere, bere e godere la New York di inizio Novecento. Tutto è chiaro, tutto è narrato con una sincerità disarmante, che poco lascia all'illazione e tutto offre alla comprensione, alla percezione diretta. La penna di Miller corre veloce come la corrente dell'Hudson, accecante come il sole sui vetri dei grattacieli, intinta nella polvere dei marciapiedi calcati da un'umanità ricca e miserabile, creativa e prigioniera, alla ricerca dello spazio per respirare davvero. Chi legge si ritrova catapultato su quelle avenue, in quelle stanze da letto perennemente sfatte, all'inseguimento perenne dell'unica creatura che per sempre ci risulta imprendibile. Una creatura di nome Libertà .

      Tropico del Capricorno
    • Tropico del Cancro

      • 382pagine
      • 14 ore di lettura

      Romanzo in prima persona, o meglio vera e propria autobiografia con il ritmo narrativo di un romanzo, l'opera racconta, con linguaggio fluidamente realistico, la vita e le imprese dell'autore e dei suoi amici, aspiranti artisti, nei quartieri poveri della Parigi degli anni '30. Una storia piena di alberghi modesti, di stanze infestate dalle cimici, di risse e di sbornie ricorrenti, di emigrati, di truffe e di postriboli, ma soprattutto un'avventura umana di straordinario spessore, un simbolico viaggio lontano da tutte le convenzioni, alla scoperta della propria identità. Apparso nel 1934 a Parigi, il libro conquistò subito notorietà più per i suoi presunti contenuti pornografici che per il suo straordinario e innovativo valore letterario.

      Tropico del Cancro
    • Opus Pistorum

      • 222pagine
      • 8 ore di lettura

      Un'autentica girandola di imprese orgiastico-amatorie, in una Parigi cosmopolita e peccaminosa. "Opus pistorum" fu scritto nel 1941 su istigazione dell'amico libraio Milton Luboviski, che voleva una serie di libri in cui si parlasse soltanto di sesso. Ne nacque questa storia senza trama, che ripropose con forza il "caso" Miller. Il titolo stesso del libro è chiaramente allusivo: "pistor" in latino significa "mugnaio" come "miller" in inglese; "opus", opera, di Miller dunque anche di chi pesta come in un mortaio (con l'evidente implicazione sessuale che l'espressione comporta). Il protagonista, Alf, con la collaborazione delle sue amichette (e di qualche amico), si getta a capofitto nel sesso come avventura da vivere senza risparmio di energie. Ne scaturisce il racconto di un mondo di felicità erotica intesa quale unica speranza di salvezza e via d'uscita per i disperati, i falliti e diseredati che lo popolano; un mondo spiato con l'occhio realista tipicamente americano e descritto nel tono aggressivo, e un po' strafottente, del Miller "parigino". Postfazione di Fernanda Pivano.

      Opus Pistorum
    • Henry Miller on Writing

      • 216pagine
      • 8 ore di lettura

      Some of the most rewarding pages in Henry Miller's books concern his self-education as a writer. He tells, as few great writers ever have, how he set his goals, how he discovered the excitement of using words, how the books he read influenced him, and how he learned to draw on his own experience.

      Henry Miller on Writing
    • One of Henry Miller's most luminous statements of his personal philosophy of life, Stand Still Like the Hummingbird, provides a symbolic title for this collection of stories and essays. Many of them have appeared only in foreign magazines while others were printed in small limited editions which have gone out of print. Miller's genius for comedy is at its best in "Money and How It Gets That Way" -- a tongue-in-cheek parody of "economics" provoked by a postcard from Ezra Pound which asked if he "ever thought about money." His deep concern for the role of the artist in society appears in "An Open Letter to All and Sundry," and in "The Angel is My Watermark" he writes of his own passionate love affair with painting. "The Immorality of Morality" is an eloquent discussion of censorship. Some of the stories, such as "First Love," are autobiographical, and there are portraits of friends, such as "Patchen: Man of Anger and Light," and essays on other writers such as Walt Whitman, Thoreau, Sherwood Anderson and Ionesco.Taken together, these highly readable pieces reflect the incredible vitality and variety of interests of the writer who extended the frontiers of modern literature with Tropic of Cancer and other great books.

      Stand Still Like the Hummingbird