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Henry Miller

    26 dicembre 1891 – 7 giugno 1980
    Henry Miller
    Opus Pistorum
    Tropico del Cancro
    Tropico del Capricorno
    Il Colosso di Marussi
    Plexus
    Io sono Jonathan Scrivener
    • 2014

      James Wrexham, trentanovenne pensoso e solitario, è impiegato in un tetro studio legale quando accetta l’offerta che potrebbe cambiargli la vita: diventare segretario del signor Jonathan Scrivener. Assunto senza aver mai incontrato il suo datore di lavoro, Wrexham si ritrova solo nell’appartamento di Scrivener, riceve vaghe istruzioni attraverso un avvocato e, poco a poco, comincia a sospettare di essere vittima di un diabolico esperimento. La bizzarra serie di ospiti che ha libero accesso alla casa – una giovane dall’eterea bellezza, un playboy, un cinico alcolista, una vedova che potrebbe aver ucciso il marito – non contribuisce di certo a chiarirgli le idee. Spiriti inquieti, tutti questi personaggi hanno una storia da raccontare sul conto di Jonathan Scrivener, ma le versioni non collimano e l’assente padrone di casa appare di volta in volta come un degenerato, un simpatico avventuriero, un misantropo, un attore fallito o un artista di genio. Chi è l’uomo che si nasconde dietro questa personalità multipla? E che cosa vuole veramente dal sempre più perplesso segretario? Pubblicato nel 1930, questo thriller psicologico dalle tinte metafisiche mantiene intatta l’eccentrica brillantezza dei dialoghi e l’eleganza dell’originale mosaico narrativo. Intrappolato nella trama tessuta dalla scrittura di Houghton, il lettore si trova costretto a interrogarsi sulla sfuggente natura dell’identità umana.

      Io sono Jonathan Scrivener
    • 2012

      Opus Pistorum

      • 222pagine
      • 8 ore di lettura

      Un'autentica girandola di imprese orgiastico-amatorie, in una Parigi cosmopolita e peccaminosa. "Opus pistorum" fu scritto nel 1941 su istigazione dell'amico libraio Milton Luboviski, che voleva una serie di libri in cui si parlasse soltanto di sesso. Ne nacque questa storia senza trama, che ripropose con forza il "caso" Miller. Il titolo stesso del libro è chiaramente allusivo: "pistor" in latino significa "mugnaio" come "miller" in inglese; "opus", opera, di Miller dunque anche di chi pesta come in un mortaio (con l'evidente implicazione sessuale che l'espressione comporta). Il protagonista, Alf, con la collaborazione delle sue amichette (e di qualche amico), si getta a capofitto nel sesso come avventura da vivere senza risparmio di energie. Ne scaturisce il racconto di un mondo di felicità erotica intesa quale unica speranza di salvezza e via d'uscita per i disperati, i falliti e diseredati che lo popolano; un mondo spiato con l'occhio realista tipicamente americano e descritto nel tono aggressivo, e un po' strafottente, del Miller "parigino". Postfazione di Fernanda Pivano.

      Opus Pistorum
    • 2007

      Il Colosso di Marussi

      • 214pagine
      • 8 ore di lettura

      This book about Greece, by the author of Tropic of Cancer and Tropic of Capricorn is incandescent with his feeling for a great people and their past. "It doesn't seem far from a miracle to me, the emergence of as friendly and joyful a book."—Paul Rosenfeld.

      Il Colosso di Marussi
    • 1986
    • 1981

      Tropico del Cancro

      • 382pagine
      • 14 ore di lettura

      Vietato per quasi trent’anni in tutti i paesi anglosassoni (dal 1934, quando uscì presso una piccola casa editrice parigina, al 1961, anno in cui ne fu liberalizzata la vendita negli Stati Uniti), Tropico del Cancro si è trascinato a lungo, troppo a lungo, la fama di libro prima di tutto “scandaloso”, adatto solo a lettori in cerca di sensazioni forti. In realtà è uno dei romanzi più innovativi e importanti dell’intero Novecento americano, che si avvale di una lingua originalissima nel suo porsi come radicalmente antiletteraria, e che visita con impressionante realismo gli ambienti e i personaggi della particolarissima migrazione intellettuale dagli States a Parigi, molto abbondante soprattutto nei tardi anni Venti.Rigorosamente autobiografico, il libro non si costruisce secondo un vero e proprio intreccio, ma si muove liberamente da un incontro all’altro, da una sbronza all’altra, da un amplesso all’altro, in un mondo popolato di giovani artisti senza un soldo, di piccoli truffatori, di prostitute, di debosciati e fannulloni di vario tipo: una bohème ormai molto poco romantica, che riflette innanzi tutto una cupa desolazione.

      Tropico del Cancro
    • 1962

      Tropico del Capricorno

      • 294pagine
      • 11 ore di lettura

      I sensi prima di tutto: con questo messaggio irruppe nella Parigi del 1939 "Tropico del Capricorno", a rinfocolare lo scandalo suscitato dal 'romanzo gemello' Tropico del Cancro . È sempre Henry Miller a parlarci con la sua inconfondibile voce, raccontando in prima persona i suoi anni spesi a vivere, scrivere, bere e godere la New York di inizio Novecento. Tutto è chiaro, tutto è narrato con una sincerità disarmante, che poco lascia all'illazione e tutto offre alla comprensione, alla percezione diretta. La penna di Miller corre veloce come la corrente dell'Hudson, accecante come il sole sui vetri dei grattacieli, intinta nella polvere dei marciapiedi calcati da un'umanità ricca e miserabile, creativa e prigioniera, alla ricerca dello spazio per respirare davvero. Chi legge si ritrova catapultato su quelle avenue, in quelle stanze da letto perennemente sfatte, all'inseguimento perenne dell'unica creatura che per sempre ci risulta imprendibile. Una creatura di nome Libertà .

      Tropico del Capricorno