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Franz Kafka

    3 luglio 1883 – 3 giugno 1924
    Franz Kafka
    Lettere a Milena
    Aforismi e frammenti
    Il Castello
    Lettera al padre
    Tutti i romanzi, i racconti, pensieri e aforismi: Edizioni integrali
    Quaderini in Ottavo
    • • America • Il processo • Il castello • Racconti pubblicati dall’autore • Racconti pubblicati frammentariamente • Racconti postumi • Considerazioni sul peccato, il dolore, la speranza e la vera via • Gli otto quaderni in ottavo • Frammenti da quaderni e fogli sparsi • Paralipomeni Questo libro raccoglie l’opera narrativa di uno tra i maggiori scrittori del Novecento, colui che più di ogni altro ha dato voce alle inquietudini dell’uomo moderno. America (iniziato nel 1910 e pubblicato nel 1927), Il processo (scritto tra il 1914 e il 1915, pubblicato nel 1924), e Il castello (scritto nel 1922 e pubblicato nel 1926) sono ormai tra i più celebri romanzi della letteratura moderna, in cui ritorna, pur sotto differenti trame, il tema dell’angoscia per una persecuzione assurda e incomprensibile. Lo sguardo appassionato e acuto e l’intelligenza profonda del giovane Franz svelano e rendono altissima letteratura le contraddizioni, i drammi, la violenza e la stupidità nascosti sotto le apparenze del reale. Un posto di rilievo nell’opera di Kafka spetta anche ai racconti, molti dei quali, come La metamorfosi, Nella colonia penale, Il messaggio imperiale, sono veri capolavori. Completano il volume le raccolte di aforismi, pensieri, appunti, alcune pubblicate nella forma voluta dall’autore (come le Considerazioni), altre curate dopo la sua morte dall’amico Max Brod.

      Tutti i romanzi, i racconti, pensieri e aforismi: Edizioni integrali
    • Lettera al padre

      • 88pagine
      • 4 ore di lettura

      La mai spedita Lettera al padre (1919) è considerata dai critici la chiave dell'opera letteraria di Franz Kafka (1883-1924). Questo documento di un drammatico conflitto padre-figlio è una pagina unica e impressionante della letteratura universale. Accusa e insieme autoanalisi spietata, questa lettera apre a chi legge uno spiraglio sulla complessa vita mentale dell'autore. In uno stile incalzante e di forza quasi magnetica, Kafka fa i conti con un padre autoritario, dalla cui figura tirannica e prepotente si sente sovrastare: «Alle volte mi immagino un planisfero tutto spiegato e te disteso sopra di traverso».

      Lettera al padre
    • K., ricevuto l'incarico di agrimensore, giunge al villaggio ai piedi del Castello governato dal Conte West-West e dai suoi sfuggenti emissari. Ma ogni tentativo di dare un senso alla sua chiamata si frammenta in un labirinto di domande senza risposta, vani sforzi e atti inopportuni. Dietro alla sua trama - un insolubile enigma, il cui significato, per un gioco di specchi, rimanda continuamente a se stesso - traspaiono la spietata passione di Kafka per la disamina della verità, ma anche, allegoricamente, l'illogicità paradossale dell'esistenza. Il testo è accompagnato da un'appendice che riporta, con ricchezza inedita in Italia, le varianti e i passi soppressi dall'autore.

      Il Castello
    • Sul balcone della pensione Ottoburg di Merano, dove si era recato per un soggiorno di cura, Kafka scrisse, a partire dall'aprile del 1920, le prime lettere a Milena Jesenská Pollak, una giovane traduttrice ceca che aveva conosciuto a Praga. Amici e amiche così la descrivono: "Fu prodiga di tutto in misura incredibile: della vita, del denaro, dei sentimenti ... Non considerava vergogna avere sentimenti profondi. L'amore era per lei un che di chiaro, di ovvio". Kafka ne completa il ritratto: "Lei è un fuoco vivo come non ne ho mai visti". Prima di Milena ci furono altre donne nella vita di Kafka, ma nessun'altra riuscì a scandagliare così in profondità l'animo di un uomo costretto all'ascesi non per vocazione o come scelta di un atto eroico, ma per l'incapacità di scendere a compromessi. Le Lettere a Milena sono la cronistoria di un amore complesso, profondo e che già prima di iniziare sembrava destinato a finire.

      Lettere a Milena
    • Meditazione

      • 79pagine
      • 3 ore di lettura

      «Le piccole riflessioni di Kafka costituiscono qualcosa di sconosciuto, finora, nella letteratura tedesca; non conosco alcun modello.» Hans Kohn, "Selbstwehr" (20 dicembre 1912) «Mi sembra che qui si trovi la strada che conduce al Parnaso; quest'opera è profonda e creata con le più sensibili dita.» Kurt Tucholsky, "Prager Tagblatt" (27 gennaio 1913) «Di incredibile maturità dal punto di vista stilistico, con la leggerezza dei capolavori della prosa francese, ritmico come le canzoni lamentose di fanciulle solitarie...» Otto Pick, "Bohemia" (30 gennaio 1913) Riesco benissimo a immaginare qualcuno che si ritrova fra le mani questo libro e che da quel momento cambia completamente la sua vita e diviene una persona nuova. Max Brod, "März" (15 febbraio 1913)

      Meditazione
    • „Als Gregor Samsa eines Morgens aus unruhigen Träumen erwachte, fand er sich in seinem Bett zu einem ungeheueren Ungeziefer verwandelt. Er lag auf seinem panzerartig harten Rücken und sah, wenn er den Kopf ein wenig hob, seinen gewölbten, braunen, von bogenförmigen Versteifungen geteilten Bauch, auf dessen Höhe sich die Bettdecke, zum gänzlichen Niedergleiten bereit, kaum noch erhalten konnte. Seine vielen, im Vergleich zu seinem sonstigen Umfang kläglich dünnen Beine flimmerten ihm hilflos vor den Augen.“ In diese Ausgabe der berühmten Kafka-Erzählung wurde auch die Rückverwandlung des Gregor Samsa, die im Prager Tagblatt erschienene Fortsetzung der Erzählung aus der Feder des früh an Kehlkopftuberkulose verstorbenen Karl Brand (1895–1917), eines Bekannten Kafkas, mitabgedruckt.

      La metamorfosi
    • Questo volume presenta una selezione della prima e più celebre raccolta di racconti di Kafka che sia apparsa in Italia, e contiene i seguenti testi: Nella colonia penale; Il nuovo avvocato; Un medico di campagna; In galleria; Un vecchio foglio; Davanti alla legge; Sciacalli e Arabi; Visita nella miniera; Il prossimo villaggio; Il messaggio dell'imperatore; L'affanno del padre di famiglia; Undici figli; Un fratricidio. «L’imperatore – così dice la leggenda – ha inviato a te, singolo individuo, miserabile suddito, ombra minuscola fuggita dall’abbagliante sole imperiale nelle più remote lontananze, proprio a te ha inviato un messaggio dal suo letto di morte»

      Il messaggio dell'imperatore
    • Il sedicenne Karl Rossmann viene mandato dai genitori in America, come punizione per aver sedotto una cameriera nella natia Praga. Accolto in casa di un ricco zio, ne è poi bruscamente scacciato senza una vera colpa. Sempre senza colpa, verrà , verrà licenziato dall'albergo in cui aveva trovato lavoro come lift, finendo per essere assunto nel "Grande teatro" di Oklahoma. A questo punto il romanzo si interrompe. Incompiuto come Il Castello, America è da alcuni considerato il più "vivace" romanzo kafkiano. Ma a ben vedere, la storia trasmette al lettore la stessa carica di angoscia degli altri due romanzi e il candido e cavalleresco Rossmann, così ingiustamente perseguitato,ricorda il tono assurdo e surreale di alcuni personaggi di Chaplin e di Buster Keaton.

      America