Più di un milione di libri, a un clic di distanza!
Bookbot

Michela Murgia

    3 giugno 1972 – 10 agosto 2023

    Michela Murgia è stata un'autrice italiana le cui opere hanno spesso esplorato temi di identità, giustizia sociale e prospettive femminili. La sua prosa è nota per la sua profondità intellettuale e il suo audace esame delle norme sociali. Ha indagato i complessi rapporti tra tradizione e modernità, offrendo uno sguardo penetrante sulla società italiana contemporanea. La sua scrittura, caratterizzata da un'analisi ponderata e da una forte bussola morale, ha lasciato un segno indelebile nel panorama letterario.

    Michela Murgia
    Viaggio in Sardegna. Undici percorsi nell'isola che non si vede
    Istruzioni per diventare fascisti
    Ave Mary
    Accabadora
    Dare la vita
    Chirù
    • Eleonora è la maestra, Chirù l'allievo. Quando s'incontrano, lui ha diciotto anni e lei venti di più. Le loro vite sembrano non avere niente in comune. Eppure è con naturalezza che lei diventa la sua guida, e ogni esperienza che condividono – dall'arte alla cucina, dai riti affettivi al gusto estetico – li rende più complici. Eleonora dona a Chirù tutto quello che sa, tutto ciò che è ed è stata, prendendo in cambio la sua giovinezza, l'entusiasmo acerbo delle prime volte e delle grandi scoperte. Il loro è un gioco magnetico e aspro, fatto di distanze e complicità, difese e abbandoni, in un continuo scambio di ruoli. Chirù chiede, avanza pretese, Eleonora centellina i suoi doni, le sue aperture. Si contagiano a vicenda, danno vita a un quotidiano corpo a corpo intellettuale e psicologico. Eppure nei loro occhi è scritta la distanza fra quello che sentiamo di essere e ciò che pensiamo di dovere al mondo: l'amore è la più deformante delle energie, può chiederci addirittura di sacrificare noi stessi.

      Chirù
    • Italienische Literatur in Reclams Roter Reihe: das ist der italienische Originaltext – ungekürzt und unbearbeitet mit Worterklärungen am Fuß jeder Seite, Nachwort und Literaturhinweisen. Maria fühlt sich von der leiblichen Mutter ungeliebt. Die Verheißung auf ein besseres Leben kommt erst mit ihrer »Adoption« – im damaligen Sardinien aber verbunden mit der Verpflichtung, diese Zuwendung im Alter zurückzugeben. Und noch etwas ist ungewöhnlich: Wohin verschwindet die »Ziehmutter« des Nachts? Ist sie etwa eine ›accabadora‹ und erleichtert anderen das Sterben? Die Existenz dieser Figur jenseits des Mythos ist umstritten, aber doch im Denken der Menschen verankert. Der Roman erzählt von der sardischen Kultur, die den Tod nicht leugnet. Italienische Lektüre: Niveau B2 (GER)

      Accabadora
    • Ave Mary

      • 166pagine
      • 6 ore di lettura

      La chiesa è ancora oggi, in Italia, il fattore decisivo nella costruzione dell'immagine della donna. Partendo sempre da casi concreti, citando parabole del Vangelo e pubblicità televisive, icone sacre e icone fashion, encicliche e titoli di giornali femminili, questo libro dimostra che la formazione cattolica di base continua a legittimare la gerarchia tra i sessi, anche in ambiti apparentemente distanti dalla matrice religiosa. Anche tra chi credente non è. Con la consapevolezza delle antiche ferite femminili e la competenza della persona di fede, ma senza mai pretendere di dare facili risposte, Michela Murgia riesce nell'impresa di svelare la trama invisibile che ci lega, credenti e non credenti, nella stessa mistificazione dei rapporti tra uomo e donna.

      Ave Mary
    • «Essere democratici è una fatica immane. Significa fare i conti con la complessità, fornire al maggior numero di persone possibile gli strumenti per decodificare e interpretare il presente, garantire spazi e modalità di partecipazione a chiunque voglia servirsene per migliorare lo stare insieme. Inoltre non a tutti interessa essere democratici. A dire il vero, se guardiamo all'Italia di oggi, sembra che non interessi piú a nessuno, tanto meno alla politica. Allora perché continuiamo a perdere tempo con la democrazia quando possiamo prendere una scorciatoia più rapida e sicura? Il fascismo non è un sistema collaudato che garantisce una migliore gestione dello Stato, meno costosa, più veloce ed efficiente?» Dando prova di un'incredibile capacità dialettica, Michela Murgia usa sapientemente la provocazione, il paradosso e l'ironia per invitarci ad alzare la guardia contro i pesanti relitti del passato che inquinano il presente. E ci mette davanti a uno specchio, costringendoci a guardare negli occhi la parte più nera che alberga in ciascuno di noi.

      Istruzioni per diventare fascisti
    • A Maurizio non veniva cosí facile dire noi" perché non c'è plurale nel mondo di un figlio unico, educato dalla solitudine a diventare per sempre l'unica misura di sé stesso. A Crabas col noi", invece, bisognava farci i conti, perché i suoi nonni, i vicini di casa dei nonni, i loro figli e i bambini dei loro figli parlavano tutti di sé al plurale con la ronzante fluidità di uno sciame d'api intorno all'alveare ..

      L'incontro
    • Il mondo deve sapere

      • 168pagine
      • 6 ore di lettura

      Nel 2006 Michela Murgia viene assunta nel call center della multinazionale americana Kirby, produttrice del «mostro», l'oggetto di culto e devozione di una squadra di centinaia di telefoniste e venditori: un aspirapolvere da tremila euro. Mentre per trenta interminabili giorni si specializza nelle tecniche della persuasione occulta, l'autrice apre un blog, dove riporta in presa diretta l'inferno del telemarketing con le sue tecniche di condizionamento, le riunioni motivazionali, le premiazioni e i raggiri psicologici, i salari e i castighi aziendali. Divertente come una sitcom e vero come una profezia, Il mondo deve sapere riesce nel miracolo di indignare e far ridere. Perché a dieci anni di distanza dalla sua prima pubblicazione tutti devono sapere che, nel tritacarne del mondo del lavoro, poco o niente è cambiato. Con una nuova prefazione dell'autrice.

      Il mondo deve sapere
    • Morgana

      Storie di ragazze che tua madre non approverebbe

      "Controcorrente, strane, pericolose, esagerate, difficili da collocare. E rivoluzionarie. Sono le dieci donne raccontate in questo libro e battezzate da una madrina d'eccezione, la Morgana del ciclo arturiano, sorella potente e pericolosa del ben più rassicurante re dalla spada magica. Moana Pozzi, Santa Caterina, Grace Jones, le sorelle Brontë, Moira Orfei, Tonya Harding, Marina Abramovic, Shirley Temple, Vivienne Westwood, Zaha Hadid. Morgana non è un catalogo di donne esemplari; al contrario, sono streghe per le donne stesse, irriducibili anche agli schemi della donna emancipata e femminista che oggi, in piena affermazione del pink power, nessuno ha in fondo più timore a raccontare. Il nemico simbolico di questa antologia è la "sindrome di Ginger Rogers", l'idea - sofisticatamente misogina - che le donne siano migliori in quanto tali e dunque, per stare sullo stesso palcoscenico degli uomini, debbano sapere fare tutto quello che fanno loro, ma all'indietro e sui tacchi a spillo. In una narrazione simile non c'è posto per la dimensione oscura, aggressiva, vendicativa, caotica ed egoistica che invece appartiene alle donne tanto quanto agli uomini. Le Morgane di questo libro sono efficaci ciascuna a suo modo nello smontare il pregiudizio della natura gentile e sacrificale del femminile. Le loro storie sono educative, non edificanti, disegnano parabole individuali più che percorsi collettivi, ma finiscono paradossalmente per spostare i margini del possibile anche per tutte le altre donne. Nelle pagine di questo libro è nascosta silenziosamente una speranza: ogni volta che la società ridefinisce i termini della libertà femminile, arriva una Morgana a spostarli ancora e ancora, finché il confine e l'orizzonte non saranno diventati la stessa cosa."-- Provided by publisher

      Morgana