Nella vita, la concorrenza tra le specie e la capacità di adattamento sono tutto ciò che conta. È questo che insegna ai suoi alunni Inge Lohmark, professoressa di Biologia vecchia maniera, in una sperduta cittadina dell'ex DDR, che con il tasso di natalità a picco non ha più nessuno che abiti le case né bambini da iscrivere a scuola. Intransigente e rigorosa, dà del lei a ragazzini ancora storditi dalla polluzione notturna, non incoraggia i più lenti perché sono parassiti nel corpo della classe e non difende i più deboli perché la selezione è un meccanismo aureo per l'evoluzione delle specie. Ma l'applicazione del darwinismo e delle leggi di natura alla realtà sarà destinata a infrangersi contro il sorgere di un sentimento, un desiderio di vicinanza illogico e ingiustificato nei confronti di un'alunna... Con ironia e scorrettezza, Judith Schalansky racconta la fine del mondo a partire da un punto di vista marginale: quello dell'uomo
Judith Schalansky Ordine dei libri
L'opera di Judith Schalansky esplora l'intersezione tra design visivo e letteratura, con un focus iniziale sulla tipografia e sugli aspetti formali del testo. È passata alla scrittura di prosa, dove continua a integrare le sue sensibilità di graphic design nella sua produzione letteraria. Il suo stile è caratterizzato da una sintesi unica di estetica e contenuto narrativo, offrendo ai lettori un'esperienza visivamente e intellettualmente coinvolgente. Il suo approccio sottolinea l'artigianalità deliberata coinvolta sia nell'aspetto che nel significato di un libro.







- 2013
- 2013
Con questo atlante, Judith Schalansky ci conduce in cinquanta isole remote, lontane da tutto e da tutti che non troverete mai con Google Earth: da Tristan da Cunha fino all'atollo di Clipperton, dall'Isola di Natale a quella di Pasqua, e ci racconta storie misteriose e bizzarre. Storie di animali rari e di uomini strani, di schiavi naufraghi e solitari studiosi di scienze naturali, esploratori smarriti e folli guardiani del faro, naufraghi dimenticati e marinai ammutinati. Sono le storie di "Robinson" volontari e involontari che dimostrano che i viaggi più avventurosi si svolgono sempre nell'immaginazione, con il dito sulla carta.