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Natalia Ginzburg

    14 luglio 1916 – 7 ottobre 1991

    Natalia Ginzburg è stata un'autrice italiana la cui opera ha esplorato le relazioni familiari e il panorama politico dell'era fascista e della Seconda Guerra Mondiale. Ha indagato questioni filosofiche attraverso i suoi romanzi, racconti e saggi, ottenendo riconoscimenti per il suo stile distintivo. La sua prosa è caratterizzata da un acuto sguardo sulla natura umana e sulle complessità delle connessioni interpersonali. Gli scritti di Ginzburg continuano a risuonare con i lettori per la loro onestà e le profonde riflessioni sulla vita.

    Natalia Ginzburg
    La citta e la casa. Die Stadt und das Haus, italien. Ausgabe
    Tutto il teatro
    Collezione di teatro - 423: Ti ho sposato per allegria
    Tutti i nostri ieri
    La città e la casa
    Super ET: Diario
    • 2021
    • 2015

      "In ogni pagina di questo libro c'è il modo di essere donna (di Natalia Ginzburg): un modo spesso dolente ma sempre pratico e quasi brusco, in mezzo ai dolori e alle gioie della vita... Tra i capitoli del volume si ricorda 'Ritratto d'un amico', certo la più bella cosa che sia stata scritta sull'uomo Cesare Pavese. E le pagine scritte subito dopo la guerra, che riportano con una forza più che mai struggente il senso dell'esperienza d'anni terribili (e sanno pur farlo, serbando, come 'Le scarpe rotte', un quasi miracoloso senso del comico). Poi, le prove (come 'Silenzio' e 'Le piccole virtù') d'una Natalia Ginzburg moralista, dove una partecipazione acuta ai mali del secolo sembra nascere dalla matrice d'un calore familiare. E soprattutto, perfetto capitolo d'una autobiografia in chiave obiettiva e ironica, 'Lui e io', in cui la contrapposizione dei caratteri si trasforma, da spunto di commedia, nel più affettuoso poema della vita coniugale." (Italo Calvino). L'edizione è corredata dal saggio di Domenico Scarpa "Le strade di Natalia Ginzburg" e da un apparato comprendente le Notizie sul testo, un'antologia della critica, una bibliografia e una cronologia della vita e delle opere. Prefazione di Adriano Sofri

      Le piccole virtù
    • 2014

      Super ET: Diario

      L'alloggio segreto, 12 giugno 1942-1. agosto 1944 - Edizione italiana a cura di Frediano Sessi - Prefazione di Eraldo Affinati - Con uno scritto di Natalia Ginzburg

      • 360pagine
      • 13 ore di lettura
      Super ET: Diario
    • 2010

      Pietro e Giuliana sono sposati da una settimana, dopo solo un mese che si conoscono. Pietro, avvocato, è di solida estrazione sociale, abituato a una vita borghese, pacata e regolare; mentre Giuliana è una spiantata, indolente e pasticciona, scappata di casa a diciassette anni, un po' svitata ma simpatica. Pietro ha invitato a pranzo per l'indomani sua madre, affinché metta da parte tutte le riserve sul conto di Giuliana e accetti lo stato di fatto, smettendola di crucciarsi.

      Collezione di teatro - 423: Ti ho sposato per allegria
    • 2007

      Mai devi domandarmi

      • 244pagine
      • 9 ore di lettura

      La solitudine dell'infanzia e lo stupore della vecchiaia, i film visti e i libri letti, le esperienze di lavoro, la psicanalisi, la musica lirica (il titolo è tratto dal libretto del Lohengrin ), le faccende domestiche, la politica, il credere o il non credere in Dio: i brevi saggi raccolti in questo volume risalgono alla fine degli anni Sessanta e stanno idealmente accanto alle Piccole virtù . Somigliano alle pagine di quel diario che l'autrice dichiarava di non tenere. Di certo sono vicini, per affinità tematica e sapienza di racconto, a Lessico famigliare e, come altrove nell'opera di Natalia Ginzburg, sono inseparabili dalla vocazione del narrare di sé. Nella loro casualità, nel loro placido disordine quotidiano, affrontanno questioni che appartengono a ciascuno di noi. Mai devi domandarmi diventa cosí un'esperienza familiare, un oggetto destinato a farci compagnia giorno dopo giorno. Con la cronologia della vita e delle opere, la bibliografia ragionata e l'antologia della critica.

      Mai devi domandarmi
    • 2005

      «Ho tentato di rimettere insieme la storia della famiglia Manzoni; volevo ricostruirla, ricomporla, allinearla ordinatamente nel tempo. Avevo delle lettere e dei libri. Non volevo esprimere commenti, ma limitarmi a una nuda e semplice successione di fatti. Volevo che i fatti parlassero da sé. Volevo che le lettere, accorate o fredde, cerimoniose o schiette, palesemente menzognere o indubitabilmente sincere, parlassero da sé [...]. Il protagonista di questa lunga storia famigliare, non volevo fosse Alessandro Manzoni. Una storia famigliare non ha un protagonista; ognuno dei suoi membri è di volta in volta illuminato e risospinto nell'ombra. Non volevo che egli avesse più spazio degli altri; volevo che fosse visto di profilo e di scorcio, e mescolato in mezzo agli altri, confuso nel polverio della vita giornaliera. E tuttavia egli domina la scena; è il capo-famiglia; e gli altri certo non hanno la sua grandezza. E d'altronde egli appare piú degli altri strano, tortuoso, complesso...» (Natalia Ginzburg)

      La famiglia Manzoni
    • 2004

      Antologia di tutte le opere teatrali di Natalia Ginzburg (1916-1991).

      Tutto il teatro
    • 2000

      Uscito nel 1942 sotto lo pseudonimo di Alessandra Tornimparte, <i>La strada che va in città</i> è la storia di una ragazza che sceglie di fare un matrimonio d'interesse, di prendere la strada che va in città. Per poi accorgersi che il vero amore è altrove. Passioni senza via di uscita, vite alla deriva, anime alla ricerca di un approdo sicuro dove lenire le proprie delusioni: con uno sguardo impietoso ma distaccato, Natalia Ginzburg, in questo suo primo romanzo, descrive la solitudine di un'esistenza che nel gioco della memoria rievoca ciò che le è passato accanto come un mistero incomprensibile e inafferrabile.

      Einaudi Tascabili: La strada che va in città
    • 1998

      Questa raccolta di saggi e articoli, scritti in vari anni dalla Ginzburg, affinano e migliorano il suo stile, dimostrando le straordinarie capacità comunicative dell'autrice. Questo libro, pubblicato tra due grandi opere come Le voci della sera e Lessico famigliare, non risulta ridimensionato dall'accostamento con le due opere più celebri della scrittice. Le piccole virtù presenta abbozzi, riflessioni e constatazioni della realtà che circondava la Ginzburg: l'ambiente londinese dove viveva, il suo rapporto con il secondo marito, tra passione e incomprensione, episodi rievocati di un'infanzia e una giovinezza trascorsa da tempo ma mai dimenticate. Il titolo della raccolta, di carattere antifrastico, chiarifica che, per l'autrice, le piccole virtù, che consistono soprattutto in un'ostentato perbenismo e in una bonomia di maniera, sconsiderata e semplicistica, sono le principali cause di incomprensione, semplicioneria, stupidità, dolori e sofferenze. Il tutto ci viene presentato nel consueto stile diretto, immediato ma sapientemente evocativo, con cui la Ginzburg manifestava una dote di ingenuità che riesce ad arrivare al nocciolo delle vicende e dei problemi. Questo stile è capace, con pochi tratteggi, di rievocare atmosfere e ambienti, non solo fisici, ma soprattutto mentali, e questa ingenuo candore misto a acuta ponderatezza riescono a dare a quest'opera il tocco di maestria che tramuta una raccolta di saggi in un grande lavoro artistico.

      Le piccole virtù: Nuova edizione a cura di Domenico Scarpa