Un’epoca ormai superata. Rappresenta, quasi programmaticamente, un esempio limpido e scanzonato di quella che i giornali del suo tempo definiscono – tra stupore e preoccupazione – la «nuova donna». Quando non lavora come segretaria e dattilografa, ascolta il jazz, fantastica sul futuro, ama flirtare e divertirsi in compagnia di amici come Pit, che pontifica sul socialismo, e Olga, che è affascinante e non ha paura di esserlo. La sua esistenza, sempre scorsa sui binari di una rigorosa e sognante autodisciplina, deraglia però quando conosce Martin, uno scrittore bohémien capace di scuoterne le certezze costringendola ad affrontare i paradossi e i contrappassi dell’autonomia in un mondo di uomini. L’incontro con l’amore innesca infatti – oltre a un’euforia bruciante – una strenua e vitale sfida per conquistare e difendere la propria libertà, che sfocia in un finale vertiginoso e sorprendente. Una protagonista memorabile – proprio perché «una di noi» – costella di risa, palpiti e pensieri questo romanzo ilare e sensuale, che per la sua sfacciata modernità negli anni Trenta venne messo al rogo dai nazisti. Un gioiello di stile capace di raccontare con leggerezza e ironia una donna che non si arrende, alla tumultuosa ricerca di una sottile, ingorda, dirompente felicità.
Irmgard Keun Libri
Irmgard Keun è stata una romanziera tedesca nota per i suoi ritratti della vita delle donne durante la Repubblica di Weimar e i primi anni dell'era nazista. Le sue opere catturano le sfide e le esperienze delle donne che affrontano significativi sconvolgimenti sociali e politici. Dopo aver intrapreso la recitazione, Keun si dedicò alla scrittura, con i suoi libri infine banditi dalle autorità naziste ma ottenendo riconoscimento verso la fine della sua vita. La sua prosa offre una prospettiva distintiva sui cambiamenti sociali e sulla resilienza dei suoi personaggi femminili.






«Quando sarò grande cambierò tutto» proclama in uno dei suoi furenti monologhi la piccola peste protagonista di questo romanzo. Sono troppe le cose degli adulti che non le vanno a genio: inutili cattiverie, evidenti bugie, imperdonabili meschinità. Eppure il mondo potrebbe essere così divertente, a volerlo cogliere di sorpresa. Ad esempio battendosi con un denutrito orso del circo, o scrivendo all'imperatore per dirgli che «la guerra è durata già abbastanza ed è una vera porcheria». Imprese impareggiabili tra fioretti e misfatti, che costano a questa «bambina da non frequentare» esasperate ramanzine ma che segnano anche le tappe esemplari di un lungo addio all'infanzia. In questo effervescente romanzo, Keun lascia libere le briglie del suo estro comico, dando vita a una creatura adorabile, sfrontata e ribelle, che non ha paura di sfidare le convenzioni della società né di assaggiare i primi frutti, ancora molto acerbi, dell'amore. Un personaggio memorabile - un po' Gian Burrasca, un po' Huck Finn, un po' Zazie - che dalle strade della Colonia del 1918 continua a insegnarci quanto può essere esilarante imparare a vivere.
Doris è giovane, vive in provincia, si innamora spesso e sogna in grande. E a sognare non l'ha imparato nell'oscurità delle notti, ma nel buio delle sale cinematografiche. «La mia vita è come un film, ed è così che la voglio scrivere» annota nelle pagine che compongono questo incalzante romanzo. Una ragazza nella Germania degli anni Trenta, dove l'economia ristagna e la società freme. Quando le moleste attenzioni del capo la costringono a lasciare il lavoro di dattilografa, Doris decide di partire alla conquista della ruggente Berlino. Diventare una stella, risplendere come le luci della grande metropoli, e magari trovare l'amore: ambizioni che la spingono, non senza fraintendimenti e cadute, a reclamare un ruolo da protagonista all'interno della propria vita. Le avventure di questa «ragazza misto seta» sono un vorticoso saliscendi di ambienti e passioni tra splendori e miserie. Al suo fianco l'amica del cuore Tilli, addosso una pelliccia rubata quasi più cara di ogni affetto. La voce irresistibile di Doris trascina con sé un meravigliato gioire dello sguardo e del corpo, una leggerezza di fronte a ogni ostacolo che riluce del mito, moderno e atavico, della giovinezza.
After midnight
- 169pagine
- 6 ore di lettura
Sanna and her ravishing friend Gerti would rather speak of love than politics, but in 1930s Frankfurt, politics cannot be escaped--even in the lady's bathroom. Crossing town one evening to meet up with Gerti's Jewish lover, a blockade cuts off the girls' path--it is the Fürher in a motorcade procession, and the crowd goes mad striving to catch a glimpse of Hitler's raised "empty hand." Then the parade is over, and in the long hours after midnight Sanna and Gerti will face betrayal, death, and the heartbreaking reality of being young in an era devoid of innocence or romance. In 1937, German author Irmgard Keun had only recently fled Nazi Germany with her lover Joseph Roth when she wrote this slim, exquisite, and devastating book. It captures the unbearable tension, contradictions, and hysteria of pre-war Germany like no other novel. Yet even as it exposes human folly, the book exudes a hopeful humanism. It is full of humor and light, even as it describes the first moments of a nightmare. After Midnight is a masterpiece that deserves to be read and remembered anew.
Ferdinand, the Man with the Kind Heart
- 160pagine
- 6 ore di lettura
Bombed-out Cologne after the war is a strange place to be. The black market in jam and corsets is booming, half-destroyed houses offer opportunities for stealing doors and eggcups, and de-Nazification parties are all the rage. Recently released from a prisoner-of-war camp, Ferdinand drifts around the city, strenuously avoiding his fiancee and drinking brandy with his fabulous cousin. But is this any way to go on? Told with Keun's characteristic humour, irony and generosity of spirit, this is a wry portrait of a man, a city and a nation that asks how we go on living even in the face of total defeat.
Child of All Nations
- 176pagine
- 7 ore di lettura
Kully knows some things you don't learn at school. She knows the right way to roll a cigarette and pack a suitcase. She knows that cars are more dangerous than lions. She knows you can't enter a country without a passport or visa. And she knows that she and her parents can't go back to Germany again - her father's books are banned there.
Ich lebe in einem wilden Wirbel
- 310pagine
- 11 ore di lettura
„Es klingt wie eine erfundene Geschichte: vor zehn Jahren wurde in den USA ein Konvolut von Briefen und Telegrammen gefunden, abgeschickt zwischen 1933 und 1947 aus Deutschland, Absender: Irmgard Keun. Diese Briefe, Liebesbriefe an den emigrierten Arzt Arnold Strauss, hier nun zum erstenmal veröffentlicht, zeigen Irmgard Keun in einem ganz neuen Licht: Eine verschwenderische Frau, die mit dem Herzen denkt und mit dem Verstand fühlt. Hinreißend, charmant und egozentrisch wie ein kleines Kind, bindungsängstlich und treu, klug aber zu jeder Dummheit bereit. Sie schreibt in diesen überraschend offenen Briefen, die sich wie ein intimes Tagebuch lesen, was sie sonst nirgendwo erzählt hat: über sich selbst, über ihre Arbeit, über ihre Abhängigkeiten und über ihre Hoffnungen. Überdies erzählen die Briefe Geschichten bissige und amüsante, vom Leben und Überleben im “„Dritten Reich“„ und im Exil. Als wäre es ein Roman.“
Erstmals das Gesamtwerk der Bestsellerautorin Irmgard Keun in einer kommentierten Neuausgabe.

