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José Saramango

    16 novembre 1922 – 18 giugno 2010

    José Saramago si afferma come una delle voci letterarie internazionali più significative dell'ultimo secolo. Il suo vasto corpus di opere, tradotto in oltre quaranta lingue, è celebrato per il suo distintivo stile narrativo, il profondo umanesimo e l'acuta critica sociale. Saramago intreccia magistralmente eventi storici con riflessioni esistenziali, addentrandosi nelle complessità della natura umana. I suoi romanzi, spesso caratterizzati da frasi lunghe e fluide e dialoghi non convenzionali, spingono il lettore a contemplare la natura della realtà, del potere e della libertà.

    José Saramango
    La zattera di pietra
    Saggio sulla lucidità
    Cecità
    Memoriale del convento
    Il Vangelo secondo Gesù Cristo
    Una terra chiamata Alentejo
    • 2017

      Memoriale del convento

      • 320pagine
      • 12 ore di lettura

      Alternate cover edition here Era uma vez um rei que fez promessa de levantar convento em Mafra. Era uma vez a gente que construiu esse convento. Era uma vez um soldado maneta e uma mulher que tinha poderes. Era uma vez um padre que queria voar e morreu doido. «Um romance histórico inovador. Personagem principal, o Convento de Mafra. O escritor aparta-se da descrição engessada, privilegiando a caracterização de uma época. Segue o estilo: "Era uma vez um rei que fez promessas de levantar um convento em Mafra... Era uma vez a gente que construiu esse convento... Era uma vez um soldado maneta e uma mulher que tinha poderes... Era uma vez um padre que queria voar e morreu doido". Tudo, "era uma vez...". Logo a começar por "D. João, quinto do nome na tabela real, irá esta noite ao quarto de sua mulher, D. Maria Ana Josefa, que chegou há mais de dois anos da Áustria para dar infantes à coroa portuguesa a até hoje ainda não emprenhou (...). Depois, a sobressair, essa espantosa personagem, Blimunda, ao encontro de Baltasar. Milhares de léguas andou Blimundo, e o romance correu mundo, na escrita e na ópera (numa adaptação do compositor italiano Azio Corghi). Para a nossa memória ficam essas duas personagens inesquecíveis, um Sete Sóis e o outro Sete Luas, a passearem o seu amor pelo Portugal violento e inquisitorial dos tristes tempos do rei D. João V.» (Diário de Notícias, 9 de Outubro de 1998)

      Memoriale del convento
    • 2013

      Un paese senza nome, 31 dicembre, scocca la mezzanotte. E arriva l'eternità, nella forma più semplice e quindi più inaspettata: nessuno muore più. La gioia è grande, la massima angoscia dell'umanità sembra sgominata per sempre. Ma non è tutto così semplice: chi sulla morte faceva affari per esempio perde la sua fonte di reddito. E cosa ne sarà della chiesa, ora che non c'è più uno spauracchio e non serve più nessuna resurrezione? I problemi, come si vede, sono tanti e complessi. Ma la morte, con fattezze di donna, segue i suoi imprendibili ragionamenti: dopo sette mesi annuncia, con una lettera scritta a mano, affidata a una busta viola e diretta ai media, che sta per riprendere il suo usuale lavoro, fedele all'impegno di rinnovamento dell'umanità che la vede da sempre protagonista. Da lì in poi le lettere viola partono con cadenza regolare e raggiungono i loro sfortunati (o fortunati?) destinatari, che tornano a morire come si conviene. Ma un violoncellista, dopo che la lettera a lui indirizzata è stata rinviata al mittente per tre volte, costringe la morte a bussare alla sua porta per consegnarla di persona.

      Le intermittenze della morte
    • 2011

      Cosa succede a un paese se alle elezioni i cittadini decidono in massa di votare scheda bianca? Quali meccanismi vengono sollecitati fino alla rottura, quali contromisure andranno messe in atto? Se lo chiede José Saramago con questo straordinario romanzo, avvincente come un giallo e penetrante come un'analisi (fanta)politica. L'ipotesi più accreditata è che ci sia un legame fra questa "rivolta bianca" e l'epidemia di cecità che, solo quattro anni prima, si era sparsa come la peste. Gli indimenticabili protagonisti di Cecità fanno ritorno, per condurci in un viaggio di scoperta delle radici oscure del potere. Un viaggio che ci fa gettare uno sguardo nuovo e spietato sui meccanismi del mondo nel quale esercitiamo (o crediamo di esercitare) ogni giorno la nostra libertà.

      Saggio sulla lucidità
    • 2010

      Il Gesù Cristo di Saramago, da alcuni cristiani ortodossi ritenuto blasfemo, è un carattere fortemente spirituale, ma in tutto e per tutto umano, che incarna i dubbi e le sofferenze propri della condizione universale di uomo. Il figlio di Dio, dalla nascita a Betlemme alla morte sul Golgota, affronta le medesime esperienze descritte nel Vangelo, qui però narrate secondo una prospettiva terrena, con spirito critico e senso logico. In questa storia non c'è fede nei miracoli, bensì coscienza di trovarsi in balìa della volontà di potenza di un Dio padre distante e indifferente al dolore che provoca. La serie di disgrazie, stragi e morti che costellano l'esistenza di Gesù, fino al non cercato e non accettato compimento del destino di vittima sacrificale, diventa così un'occasione per riflettere sulla contrapposizione tra bene e male, sulla problematicità di fare il giusto tramite l'ingiusto, sull'imperscrutabilità del senso della vita umana e sulla sconcertante ambiguità della natura divina.

      Il Vangelo secondo Gesù Cristo
    • 2002

      Ricardo Reis è uno dei tanti nomi ("eteronimi", appunto) con i quali Fernando Pessoa, massimo scrittore portoghese del Novecento, firmava le sue opere. A questo puro nome José Saramago, con un'invenzione vertiginosa - che è l'omaggio, ma anche la dolce resa dei conti, di un grande nei confronti di un altro grande del passato prossimo - dà un corpo, e una storia, e un vissuto. Lo fa tornare da Rio de Janeiro a Lisbona nel 1935, anno della morte di Pessoa, e lo fa morire un anno dopo, giusto in tempo perché possa visitare la tomba del suo creatore. Ma in quell'anno, il 1936, non muore soltanto Ricardo, che non è mai nato: comincia anche a morire la grande civiltà europea, che Pessoa aveva onorato, e che ora pare soccombere nella morsa nazifascista di Salazar, Franco, Hitler e Mussolini, con la tragedia della guerra di Spagna a segnare un sanguinoso destino di catastrofe. L'eteronimo sopravvive al suo fattore per un tempo breve, ma sufficiente per fargli commiserare il genio sprecato, l'anacronismo di un altissimo umanesimo dato in pasto a un'epoca di mostri. E Saramago, in questa sofferta elegia, ritrova la felicità di un'affabulazione tanto ricca quanto dolorosa, in un miracolo di stile che riesce a far coincidere un vastissimo corredo di evocazioni liriche, di intimistiche nostalgie, di scavi abissali fino alla radice del senso dell'esistere, con la durezza adamantina della denuncia politica, con un impegno etico e civile vieppiù esaltato dalla singolarità del contesto: la Psiche, la Cultura e la Storia, per una volta, si danno felicemente la mano.

      La Biblioteca di Repubblica - 28: L'anno della morte di Ricardo Reis
    • 1999

      Viaggio in Portogallo

      Nuova edizione

      • 517pagine
      • 19 ore di lettura

      When José Saramago decided to write a book about Portugal some twenty years ago, his only desire was that it be unlike all other books on the subject, and in this he certainly has succeeded. Recording the events and observations of a journey across the length and breadth of the country that he loves dearly, this travelogue brings Portugal to life as only a writer of Saramago's brilliance can. Forfeiting sources of information such as tourist guides and road maps, he scours the country with the eyes and ears of an observer fascinated by the ancient myths and history of his people. Whether an inaccessible medieval fortress set on a cliff, a wayside chapel thick with cobwebs, or a grand mansion in the city, the extraordinary places of this land come alive with the kings, warriors, painters, explorers, writers, saints, and sinners who have fed its rich store of myth and history. Always meticulously attentive to those elements of ancient Portugal that persist today, he examines the country in its current period of rapid transition and growth. Infused with the tenderness and intelligence that have become familiar to his readers, Saramago's Journey to Portugal is an ode of love for a country and its rich traditions. About the Author José Saramago was born in Portugal in 1922. His work includes plays, poetry, short stories, nonfiction, and seven novels, including Baltasar and Blimunda and The History of the Seige of Lisbon. In 1998 he was awarded the Nobel Prize for Literature. Amanda Hopkinson translates contemporary literature, mainly from Latin America, and reviews for leading British newspapers. Nick Caistor, journalist and producer of BBC programs, has translated the work of several authors including Eduardo Mendoza and Juan Carlos Onetti.

      Viaggio in Portogallo
    • 1998

      Cecità

      • 315pagine
      • 12 ore di lettura

      In una città qualunque, di un paese qualunque, un guidatore sta fermo al semaforo in attesa del verde quando si accorge di perdere la vista. All'inizio pensa si tratti di un disturbo passeggero, ma non è così. Gli viene diagnosticata una cecità dovuta a una malattia sconosciuta: un "mal bianco" che avvolge la sua vittima in un candore luminoso, simile a un mare di latte. Non si tratta di un caso isolato: è l'inizio di un'epidemia che colpisce progressivamente tutta la città, e l'intero paese. I ciechi, rinchiusi in un ex manicomio e costretti a vivere nel più totale abbrutimento da chi non è stato ancora contagiato, "scoprono - come ha scritto Cesare Segre - su se stessi e in se stessi, la repressione sanguinosa e l'ipocrisia del potere, la sopraffazione, il ricatto e, peggio di tutto, l'indifferenza". Saramago denuncia con intensità di immagini e durezza di accenti la notte dell'etica in cui siamo sprofondati. E, paradossalmente, è proprio il mondo delle ombre a rivelare molte cose sul mondo che credevamo di vedere.

      Cecità