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Groucho Marx

    2 ottobre 1890 – 19 agosto 1977

    Julius Henry "Groucho" Marx è stato un comico e una star del cinema americano, celebre come maestro di spirito. La sua immagine distintiva, che includeva un folto baffo e sopracciglia truccati, definì la sua inconfondibile personalità. Il suo lavoro con i fratelli e la sua fortunata carriera da solista, in particolare come conduttore di un game show, consolidarono la sua eredità di icona della commedia.

    The Marx Bros. Scrapbook
    Love, Groucho
    Why a Duck?
    The Groucho Letters
    Einaudi Tascabili - 881: O quest'uomo è morto, o il mio orologio si è fermato
    Groucho e io
    • 2001

      Einaudi Tascabili - 881: O quest'uomo è morto, o il mio orologio si è fermato

      Il meglio del meglio di Groucho

      • 257pagine
      • 9 ore di lettura

      Questo libro propone un repertorio torrenziale di battute, calembours, freddure, giochi di parole e irresistibili situazioni comiche, create dal piú popolare dei fratelli Marx, Groucho. C'è chi ha affermato che Groucho è l'uomo piú divertente che sia mai esistito; lo conferma questa antologia, costruita con le parole del comico americano tratte da sceneggiature cinematografiche, da articoli pubblicati sul «New Yorker» e su altri periodici prestigiosi, dai travolgenti e surreali dialoghi del suo show televisivo You Bet Your Life . Non manca una scelta di lettere: l'esilarante corrispondenza con l'ufficio legale della Warner Bros. che accusava i Marx di plagio, l'amicizia epistolare con Th. S. Eliot, sfociata in un memorabile incontro a Londra, la vena umoristica che Groucho sapeva suscitare anche in chi gli scriveva...

      Einaudi Tascabili - 881: O quest'uomo è morto, o il mio orologio si è fermato
    • 1997

      Groucho e io

      • 316pagine
      • 12 ore di lettura

      Come sappiamo dalle sue strepitose lettere, nonché dalla leggenda che circonda la sua carriera di attore, Groucho Marx era Groucho in ogni sua manifestazione, e la comicità che irradiava sullo schermo si nutriva delle ricche assurdità della sua vita. Così, un’autobiografia di Groucho non poteva certo somigliare alle tediose elencazioni di travolgenti successi che spesso costituiscono le vite delle star. E questo fin dall’inizio, fin dalla scelta del nome (Julius Henry Marx), destinato a conquistare le simpatie di uno zio il cui patrimonio, ahimè, «risultò consistere in una palla da biliardo numero nove (rubata), una scatola di pasticche per il fegato e uno sparato di celluloide». Cinquant’anni di epopea americana ci passano davanti attraverso lo sguardo ilare di Groucho: la giovinezza dei cinque fratelli trascorsa a Yorkville, nell’East Side di Manhattan, col padre sarto («Che papà fosse un sarto, era un’idea condivisa soltanto da lui») e la madre-agente («Mia madre alla fine giunse alla conclusione che il modo migliore di sfondare in teatro era non già di lanciare un figlio alla volta, ma fare un lancio all’ingrosso»); i primi numeri di varietà col nome di «I quattro usignoli» e i primi successi di botteghino con I’ll Say She Is! Nel 1931 «una numerosa parentela assortita di Marx di varia foggia, sesso e misura» si trasferisce in California. E lì continuano le avventure, intrecciandosi alla vita di Hollywood in anni gloriosi. Alla fine, usciremo da questo libro storditi e felici come dopo aver visto uno dei migliori film di Groucho. Groucho e io è stato pubblicato per la prima volta nel 1959.

      Groucho e io