Pubblicato per la prima volta a Berlino nel 1952 e ancora inedito in traduzione italiana, il saggio ripercorre il tortuoso cammino che da Aristotele, attraverso Avicenna, Avicebron e Averroè, giunge a delineare un concetto qualitativo di materia, intesa come grembo infinitamente fecondo di forme, fornendo così una base ontologica a quel principio speranza che ha rappresentato uno dei cardini della riflessione di Bloch. In queste dense pagine, il filosofo tedesco ci conduce nell’antica terra vergine di una materia utopica, una lontananza che vale la pena riscoprire perché “è fecondo solo quel ricordo che al contempo ci rammenta quanto ancora resta da fare”.
Ernst Bloch Ordine dei libri
Ernst Bloch si afferma come una voce filosofica e politica di spicco della Germania del ventesimo secolo. La sua opera è caratterizzata da una profonda esplorazione della speranza e dell'utopia, considerate da lui forze motrici fondamentali per il progresso e la libertà umana. L'approccio filosofico di Bloch, pur influenzato dal marxismo, lo superò sottolineando le dimensioni trascendenti e spirituali dell'esistenza umana. Il suo pensiero cerca di connettere una comprensione materialistica del mondo con una costante ricerca di un futuro migliore.






- 2018
- 2012
I testi qui raccolti, riguardano la questione ornamentale - un tema che ha sempre affascinato Bloch. Che cosa è l'ornamento? Che differenza è riscontrabile tra l'ornamento e la decorazione? C'è ancora spazio per l'ornamento nell'epoca della riproducibilità tecnica? Sono queste solo alcune delle questioni che interessano queste pagine. Occuparsi di ciò significa tentare di restituire al concetto di "ornamento" tutto il suo spessore teoretico, emancipandolo da quella vulgata che lo vorrebbe assimilato al decorativismo posticcio, a un accessorio opzionale, a un suppellettile, a un vezzo. (fonte: editore)
- 2010
Ernst Bloch tenne corsi di Storia della filosofia all'Università di Lipsia negli anni tra il 1951 e il 1956. Qui sono pubblicate le lezioni sulla filosofia di Kant, un autore che è sempre stato presente nell'orizzonte filosofico blochiano fin dagli esordi come è documentato nella sua opera giovanile del 1918, Spirito dell'utopia. Nelle sue opere successive il suo interlocutore preferito è stato sicuramente Hegel. Queste lezioni portano invece in primo piano un rapporto con Kant rimasto nelle opere fondamentali sempre quasi sullo sfondo, rimettendo in discussione una pretesa fase hegeliana dell'ultimo Bloch. Kant viene collocato all'interno della filosofia tedesca seguendo il filo rosso dei movimenti di liberazione dell'uomo dall'asservimento, e gli viene assegnato un posto rilevante nella chiarificazione dei problemi inerenti alla dignità umana. Proprio perché sono materiali elaborati per studenti, queste lezioni hanno il pregio di una chiara esposizione, dove però trapela la sottile interpretazione blochiana che fa emergere il nucleo utopico nella concezione kantiana della politica e della speranza
- 2005
Il libro evoca ed esplora tutte le dimensioni dell'utopia nella coscienza individuale e nella storia collettiva, dai sogni infantili alle opere d'arte alle costruzioni della filosofia e della letteratura. Allievo di Simmel, amico di Lukacs, Benjamin e Adorno, considerato tra i massimi pensatori del secolo, Bloch organizzò in questo testo imponente una sintesi di vasto respiro, in cui messianesimo ebraico, rinascita kiekegaardiana, esperienza delle avanguardie artistiche e marxismo critico si confrontano in una prospettiva che oggi, dopo la caduta delle ideologie, rivolge al futuro una sfida attualissima.
- 2005
- 2005
Quali sono i presupposti del diritto? Quale la sua giustificazione storica? Quali i suoi limiti ed il suo futuro? Ernst Bloch legge il giusnaturalismo all'interno della sua evoluzione, in un contesto teorico che apre una prospettiva del tutto diversa sia da un anticomunismo ideologico sia da una proposta socialistica antiquata. Dai Sofisti a Carl Schmitt, il presente volume illustra il variegato cammino delle categorie giuridiche fondamentali alla luce delle loro valenze morali, etiche e metafisiche. Ampio spazio è dedicato alla teologia di Tommaso d'Aquino e di Lutero, al giusnaturalismo razionalista, a Kant, a Hegel e al difficile rapporto che con la giurisprudenza ebbero Marx e il marxismo, stalinismo compreso
- 1992
- 1992
Pubblicato a Zurigo nel 1935, "Eredità di questo tempo" affronta la questione, che coinvolse negli anni venti e trenta anche intellettuali come Walter Benjamin e Theodor Wiesengrund Adorno, delle radici del consenso di massa al nazismo. Il titolo è ardito: propone di ereditare dal presente, non dal passato, da "questa" epoca, che è la nostra, a cui apparteniamo e che ci appartiene, non da quella di avi lontani, guardati con ammirazione e nostalgia. Il metodo con il quale Bloch "racconta" la storia dell'avvento del nazismo è altrettanto innovativo. L'accumulo disordinato e liberamente combinatorio dei fenomeni, dai simboli della propaganda politica alle condizioni economico-sociali dei ceti impoveriti all'ampia gamma dell'immaginario letterario, artistico, cinematografico e filosofico che segnano il volto della Germania degli anni venti e trenta, prelude all'invito a tenere gli occhi ben aperti - uno dei suggerimenti di fondo del libro di Bloch ai suoi lettori. Eredità del presente vuol dire sguardo sull'attualità che sa dilatarne fortemente i confini e soprattutto si sforza, usandone gli aspetti più anticonvenzionali e bizzarri, non allineati e spesso del tutto improduttivi, di far circolare aria (autonomia e libertà di pensiero, fantasia) in mezzo a reliquie imbalsamate o semplicemente a vuoti deprimenti. Questo libro, che per molti aspetti rappresenta il laboratorio del Principio speranza (1955)
- 1992