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Robert Musil

    6 novembre 1880 – 15 aprile 1942

    Le prime opere di questo autore austriaco trassero ispirazione dalle sue esperienze personali negli istituti militari, vividamente rappresentate nel suo primo romanzo. I suoi scritti si immergono in profondi territori psicologici, esplorando spesso la complessità dell'identità e della percezione umana. Più tardi nella sua carriera, la sua prosa divenne sempre più ambiziosa, affrontando ampie indagini filosofiche e commenti sociali. Il suo distintivo stile analitico e il suo rigore intellettuale lo contraddistinguono come una voce significativa nella letteratura moderna.

    Robert Musil
    Nel primo centenario della nascita
    L'uomo senza qualità
    Sulla stupidità
    I turbamenti del giovane Törless
    La guerra parallela
    L' uomo senza qualità
    • 2 volumi L'uomo senza qualità, il romanzo al quale Musil lavorò per gran parte della vita, è una delle massime costruzioni letterarie del Novecento e un'insuperabile rappresentazione delle grandi crisi del nostro secolo. Nella Vienna alle soglie del primo conflitto mondiale, il protagonista Ulrich, per una sorta di malattia dell'anima o del carattere, non sa né vuole dare corpo e forme alle proprie inclinazioni. Preda di un'intelligenza affascinata dall'esattezza scientifica e dall'infinita indeterminatezza del reale, Ulrich si presta con lucida ironia a quell'infinito gioco di simulazioni e dissoluzioni che Musil orchestra con vertiginosa intelligenza. La presente edizione dell'Uomo senza qualità, prototipo dell'opera di immense ambizioni destinata per sua stessa natura a restare idealmente inconclusa, riordina e seleziona sulla scorta dell'ultima edizione critica tedesca a cura di Adolf Frisé (1978) una vastissima mole di materiali inediti, chiarendo le linee di sviluppo della complesa architettura del progetto musiliano.

      L' uomo senza qualità
    • Pubblicata a Vienna nel 1906, quest'opera prima di Musil, ricca di elementi autobiografici, ha tuttavia per grande protagonista l'adolescenza, quella particolare fase di iniziazione alla vita per cui, quali che siano i percorsi individuali, sembra inevitabile per ogni essere umano sorbire "quella piccola quantità di veleno che occorre per liberare l'anima dalla sua salute troppo sicura e compiaciuta e dargliene in cambio una più fine, acuta e comprensiva". Ma, in una dialettica che carica il romanzo di ulteriori suggestioni, la crescita del protagonista si compie in un'atmosfera gravida di vecchiaia, nella roccaforte di un impero in agonia, che corre verso la tragedia del primo conflitto mondiale.

      I turbamenti del giovane Törless
    • L'arguta conferenza sul tema della stupidità, tenuta da Musil nel 1937. «Se la stupidità non assomigliasse tanto al progresso, al talento, alla speranza e al miglioramento, nessuno vorrebbe essere stupido».

      Sulla stupidità
    • L'opera narra la storia di Homo, geologo che ... viene chiamato dall'imprenditore Mozart Amadeo Hofflingot a intraprendere una spedizione per la ricerca dell'oro nelle antiche miniere situate nei pressi di Palù del Fersina. ... Incontra Grigia, una contadina del luogo, di cui diventa l'amante. Con lei vive varie esperienze estatiche, nelle quali sembra ritrovare se stesso, creando un distacco dalla solitudine e dalla monotonia della sua vita quotidiana. La contadina lo incatena ancor più al suo destino di dissoluzione e morte imminente. In un pomeriggio di autunno Homo si lascia morire dopo l'ultimo incontro con l'amante ... La guerra in questa novella è solo un elemento di sfondo. Musil infatti nelle Annotazioni, che stanno alla base del testo, racconta le sue esperienze durante le quali si trova ad operare in un settore del fronte in cui non ci sono combattimenti di rilievo, ma solo scontri di pattuglie. La guerra è vista dall̉autore, così come la spedizione mineraria di Homo, il protagonista della novella, come una via di fuga e una liberazione dalla vita borghese. Questa tematica, pur non particolarmente approfondita, emerge come interessante chiave di lettura da varie parti del testo. (da Wikipedia)

      Grigia
    • L’uomo tedesco e l’altro stato sono i due poli enigmatici, come Nord e Sud, entro cui si tende il tessuto di questo saggio poco noto di Musil del 1923. Rispetto al loro asse, simmetrici come Est e Ovest, fanno quadrato, cioè sintomo, la mancanza di forma dell’umano e l’ideologia; la prima è carne del singolo, la seconda del collettivo; la prima è un di meno, la seconda un di più. I due fattori non convivono felicemente, ma sono forzati insieme dalla cultura capitalistica del denaro, che li unifica in una forma superiore di egoismo. La via d’uscita proposta da Musil è una sorta di sublimazione, ma senza unificazione, verso un “altro stato”, cioè verso uno stato contemplativo, che non è più un sintomo ma un “sintuomo”, come lo chiamerebbe Lacan, condensando “sintomo” e “uomo”. In tedesco? Symptomenschlich? Purtroppo si perde il riferimento alla “santità”, intesa laicamente. La dimensione non sfuggì a Musil, che ne trattò di sfuggita nell’ultimo capitolo di questo saggio, intitolato proprio “Religiosità profana”.Poche indicazioni, per affrontare la lettura di un testo arduo, probabilmente incompiuto, che si può ben considerare la premessa al capolavoro realmente incompiuto dell’Uomo senza qualità.

      L' uomo tedesco come sintomo