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Peter Fiell

    Domus: Beware wet Paint
    Domus, Vol. 8 (1975-1979)
    Domus, Vol. 7 1970-1974
    Domus. Vol. 12 (1995-1999)
    Domus. Vol. 9 (1980-1984(
    Domus, Volume 10 (1985-1989)
    • 2009

      Per ottant&'anni la rivista Domus è stata salutata come la rivista di architettura e design più influente del mondo. Fondata nel 1928 dall&'architetto milanese Giò Ponti, è sempre rimasta fedele al suo intento iniziale, cioè quello di offrire un punto di vista privilegiato su tutto quello che identifica una particolare periodo, dall&'Art Deco al Movimento modernista, dal Funzionalismo al Pop. Concepito con un layout chiaro ed elegante e corredato da articoli chiari ed esaustivi, pagina dopo pagina Domus è la rivista che meglio illustra l&'arte e l&'architettura a livello mondiale. I valori prima ampiamente riconosciuti, quali la funzionalità, l&'eleganza, il rispetto dei materiali furono accantonati per lasciare spazio alle idee pop e alla critica socioculturale delle nuove generazioni di architetti e designer che volevano differenziarsi dai loro padri. In questo nono volume troviamo i primi anni ottanta l&'età del postmodernismo. I nomi sono quelli di Alessandro Mendini, Andrea Branzi, Michele de Lucchi e Ettore Sottsass fra gli altri.

      Domus. Vol. 9 (1980-1984(
    • 2009

      ""Domus"" has been hailed as the world's most influential architecture and design journal. Articles that bring to light the incredible history of modern design and architecture are also included.

      Domus, Vol. 7 1970-1974
    • 2009

      Per ottant'anni la rivista Domus è stata salutata come la rivista di architettura e design più influente del mondo. Fondata nel 1928 dall'architetto milanese Giò Ponti, è sempre rimasta fedele al suo intento iniziale, cioè quello di offrire un punto di vista privilegiato su tutto quello che identifica una particolare periodo, dall'Art Deco al Movimento modernista, dal Funzionalismo al Pop. Concepito con un layout chiaro ed elegante e corredato da articoli chiari ed esaustivi, pagina dopo pagina Domus è la rivista che meglio illustra l'arte e l'architettura a livello mondiale. I valori prima ampiamente riconosciuti, quali la funzionalità, l'eleganza, il rispetto dei materiali furono accantonati per lasciare spazio alle idee pop e alla critica socioculturale delle nuove generazioni di architetti e designer che volevano differenziarsi dai loro padri. In questo ottavo volume troviamo la seconda metà degli anni settanta, un'epoca segnata dalla crisi petrolifera, quando anche architettura e design dovettero fare i conti con fonti energetiche alternative. I nomi sono Richard Meier, Foster Associates, Arata Isozaki e Kisho Kurakawa.

      Domus, Vol. 8 (1975-1979)
    • 2009

      Per ottant'anni la rivista Domus è stata salutata come la rivista di architettura e design più influente del mondo. Fondata nel 1928 dall'architetto milanese Giò Ponti, è sempre rimasta fedele al suo intento iniziale, cioè quello di offrire un punto di vista privilegiato su tutto quello che identifica una particolare periodo, dall'Art Deco al Movimento modernista, dal Funzionalismo al Pop. Concepito con un layout chiaro ed elegante e corredato da articoli chiari ed esaustivi, pagina dopo pagina Domus è la rivista che meglio illustra l'arte e l'architettura a livello mondiale. I valori prima ampiamente riconosciuti, quali la funzionalità, l'eleganza, il rispetto dei materiali furono accantonati per lasciare spazio alle idee pop e alla critica socioculturale delle nuove generazioni di architetti e designer che volevano differenziarsi dai loro padri. In questo decimo volume troviamo la seconda metà degli anni ottanta.

      Domus, Volume 10 (1985-1989)
    • 2008

      1965-1969: A Break from the Past, a Nod to the Future. The late 1960s, when a radical change took place in the fields of architecture and design, are the focus of this volume. Old values such as functionality, elegance, and faithfulness to materials, which had been relevant for nearly half a century, lost their importance and made space for the ideas of pop culture and the sociocritical experiments of a new generation of architects and designers who no longer wanted to live within the styles of their fathers and grandfathers. Groups of architects and designers like Archizoom and Archigram questioned long-established status symbols, fashion, and consumption and created provocative alternative designs, which were reflected in Anti and Radical Design. Volume VI in the domus series features designs by Joe Colombo, Ettore Sottsass, Gae Aulenti, Olivier Mourgue, Achille and Pier Giacomo Castiglioni, Verner Panton, Kenzo Tange, Luigi Moretti, Oscar Niemeyer, and Gio Ponti, among many.

      Domus, 1965-1969
    • 2008

      1960-1954: Design Goes Pop. This volume concentrates on the architecture and design of the first half of the 1960s, characterized by the coexistence of a number of different styles. The aftermath of the International style and Good Design were still noticeable whereas Organic Design, which had developed in parallel since the late 1940s, gradually lost its influence. From the early 1960s onwards, a new force took its place, geared toward Pop Art and popular culture, leading to Pop Design. This trend is particularly recognizable in interior design, where a variety of new synthetics and foam plastics replaced traditional materials such as metal, glass or wood, pointing the way to completely new designs. Volume V documents this with examples of designs by Ray and Charles Eames, Verner Panton, Achille and Pier Giacomo Castiglioni, and Joe Colombo. On the architectural side, the impressive buildings of Gio Ponti, Carlo Scarpa, Angelo Mangiarotti, James Stirling, and Eero Saarinen.

      Domus, Volume 5, 1960-1964