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Umberto Gentiloni Silveri

    The History of Contemporary Italy 1943-2019
    16.10.1943
    Bombardare Auschwitz
    Sonderkommando Auschwitz
    • 2015

      Bombardare Auschwitz

      • 120pagine
      • 5 ore di lettura

      Si poteva intervenire dal cielo per fermare la fabbrica di morte di Auschwitz? Era un'opzione realizzabile nella fase finale della seconda guerra mondiale? Già dal 1942 si sapeva molto su ciò che accadeva nei campi di concentramento, ma la macchina dello sterminio nazista continuava a operare. I treni merci, carichi di vite e storie, giungevano a destinazione senza ritorno. Auschwitz-Birkenau non era tra gli obiettivi degli attacchi aerei alleati e non riceveva l'attenzione necessaria da politici e alti comandi. Così, in un paradosso storico, mentre la guerra volgeva a favore delle Nazioni Unite e la sconfitta nazista si avvicinava, il sistema di sterminio rimaneva attivo e perfezionato. L'impegno per la vittoria finale era enorme e non ammetteva distrazioni; le priorità erano esclusivamente militari, con l'urgenza di liberare il mondo da una minaccia senza precedenti. Gli appelli di pochi testimoni oculari fuggiti dai lager, che chiedevano un'azione rapida, non venivano ascoltati.

      Bombardare Auschwitz
    • 2013
    • 2007

      Sonderkommando Auschwitz

      • 235pagine
      • 9 ore di lettura

      "Tutto mi riporta al campo. Qualunque cosa faccia, qualunque cosa veda, il mio spirito torna sempre nello stesso posto... Non si esce mai, per davvero, dal Crematorio." Sono parole di Shlomo Venezia, ebreo di Salonicco, di nazionalità italiana; è uno dei pochi sopravvissuti del Sonderkommando di Auschwitz-Birkenau, una squadra speciale selezionata tra i deportati con l'incarico di far funzionare la spieiata macchina di sterminio nazista. Gli uomini del Sonderkommando accompagnavano i gruppi di prigionieri alle camere a gas, li aiutavano a svestirsi, tagliavano i capelli ai cadaveri, estraevano i denti d'oro, recuperavano oggetti e indumenti negli spogliatoi, ma soprattutto si occupavano di trasportare nei forni i corpi delle vittime. Un lavoro organizzato metodicamente all'interno di un orrore che non conosce eccezioni: il pianto disperato di un bimbo di tre mesi, la cui madre è morta asfissiata dal gas letale, richiama l'attenzione del Sonderkommando, lo scavare frenetico tra i corpi inanimati, il ritrovamento e subito dopo lo sparo isolato della SS di guardia che ammutolisce per sempre quel vagito consegnandolo alla storia. Per decenni l'autore ha preferito mantenere il silenzio, ma il riaffiorare di quei simboli, di quelle parole d'ordine, di quelle idee che avevano generato il mostro dello sterminio nazista ha fatto sì che dal 1992 abbia incominciato a parlare, e quei racconti sono la base della lunga intervista che è all'origine di questo libro.

      Sonderkommando Auschwitz