One of the 20th century's finest memoirs of literary and political life, with an introduction by Vivian Gornick, who referred to the book as “literary gold” “Stops you in your tracks. I would like to persuade everyone to read it” — Sunday Times A compulsively readable, beautifully written account of a fascinating twentieth-century woman and life. This candid, affecting portrait of a woman who loathed domesticity explores how she sought to balance a literary career with political commitment. Towards the end of her life, the writer Storm Jameson began her memoir by asking, “can I make sense of my life?” This question propelled her through an extraordinary reckoning with how she had lived: her early years in Whitby, shadowed by her tempestuous, dissatisfied mother; an early, unhappy marriage and repeated flights from settled domesticity; a tenaciously pursued literary career, always dogged by a lack of money; and her lifelong political activism, including as the first female president of English PEN, helping refugees escape Nazi Germany. In a richly ironic, conversational voice, Jameson tells also of the great figures she knew and events she witnessed: encounters with H.G. Wells and Rose Macaulay, travels in Europe as fascism was rising and a 1945 trip to recently liberated Warsaw. Throughout, she casts an unsparing eye on her own motivations and psychology, providing a rigorously candid and lively portrait of her life and times.
Storm Jameson Libri
Margaret Storm Jameson è stata una significativa autrice inglese, celebrata per la sua vasta opera, che comprende numerosi romanzi e scritti critici. I suoi contributi letterari esplorarono temi profondi, affermandola come una voce distintiva nella letteratura inglese. La dedizione di Jameson si estese oltre la sua scrittura per supportare attivamente altri scrittori, in particolare coloro che cercavano rifugio.






Quando Anne inizia il suo diario, nel giugno 1942, ha appena compiuto tredici anni. Poche pagine, e all'immagine della scuola, dei compagni e di amori piú o meno immaginari, si sostituisce la storia della lunga clandestinità: giornate passate a pelare patate, recitare poesie, leggere, scrivere, litigare, aspettare, temere il peggio. «Vedo noi otto nell'alloggio segreto come se fossimo un pezzetto di cielo azzurro circondati da nubi nere di pioggia», ha il coraggio di scrivere Anne. Obbedendo a una sicura vocazione di scrittrice, Anne ha voluto e saputo lasciare testimonianza di sé e dell'esperienza degli altri clandestini. La prima edizione del Diario subí tuttavia non pochi tagli, ritocchi, variazioni. Ora il testo è stato restituito alla sua integrità originale, e ci consegna un'immagine nuova: quella di una ragazza vera e viva, ironica, passionale, irriverente, animata da un'allegra voglia di vivere, già adulta nelle sue riflessioni. Questa edizione, a cura di Frediano Sessi offre anche una ricostruzione degli ultimi mesi della vita di Anne e della sorella Margot, sulla base di testimonianze e documenti raccolti in questi anni.
