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Francesca Giannone

    Listonoška
    La portalettere
    Domani, domani
    • 2025
    • 2024

      Domani, domani

      • 277pagine
      • 10 ore di lettura

      Salento, 1959. Lorenzo e Agnese hanno perso tutto. E lo capiscono quando, con gli occhi tristi che si porta dietro da una vita, il padre annuncia di aver venduto il saponificio di famiglia, un’eredità che lui ha vissuto come una condanna. Per Lorenzo e Agnese, invece, quella fabbrica che il nonno ha creato dal nulla, che profuma di talco, di essenze floreali e di oli vegetali, e che occupa ogni loro pensiero, era la certezza di un presente sereno e la promessa di un futuro da tracciare insieme, uniti. Quindi l’idea di rimanere lì come semplici operai sotto un nuovo, arrogante padrone è devastante per entrambi. Lorenzo, orgoglioso e impulsivo, se ne va sbattendo la porta, col cuore colmo di rabbia e con un solo trovare i soldi necessari per riprendersi quello che è suo. Ma Agnese non lo tanto risoluta se si tratta di formulare saponi quanto insicura quando le tocca abitare il mondo al di fuori del saponificio, «Io resto dov’è casa mia». È una crepa profonda, apparentemente insanabile, quella che si apre tra fratello e sorella e li spingerà su strade opposte e imprevedibili. Perché vogliono la stessa cosa, Lorenzo e Agnese, almeno finché l'amore non li porterà di nuovo a un bivio. Ognuno dei due farà una scelta, tracciando un altro domani… Sarà per entrambi un domani senza rimpianti? Questa è la storia della passione che prima unisce e poi divide un fratello e una sorella. Una storia che parla di decisioni prese ascoltando la mente o il cuore oppure tutti e due. Di quell'istante che può cambiare una vita intera. Ma anche di un'Italia che, incredula, sta scoprendo un improvviso benessere, che lavora alla catena di montaggio e poi canta con Mina e balla al ritmo del twist, giovane, creativa, impaziente…

      Domani, domani
    • 2023

      Un’appassionante storia di coraggio ed emancipazione femminile ambientata in un paesino del Sud tra gli anni ’30 e gli anni ’60. Salento, giugno 1934. Nella piazza principale di Lizzanello, Carlo, figlio del Sud emigrato al Nord, torna a casa con Anna, una “forestiera” che non si adatta alle regole che imprigionano le donne del Sud. Non va in chiesa, esprime sempre il suo pensiero e desidera vivere senza condizionamenti. Un anno dopo il suo arrivo, Anna compie un gesto rivoluzionario: si iscrive al concorso per entrare alle Poste. Mai si era vista una postina donna in paese, ma Anna sorprende tutti, vince e inizia a lavorare come “portalettere”. La notizia sconvolge Lizzanello e suscita scetticismo tra i pettegoli, ma Anna lavora per vent’anni, diventando un filo invisibile che unisce le vite dei paesani e apportando cambiamenti significativi. Accanto a lei, il marito Carlo, sempre pronto a sostenerla, e Antonio, il suo inseparabile cognato, innamorato di lei. Sullo sfondo, gli eventi drammatici della Seconda Guerra Mondiale e i movimenti femministi influenzano le vicende della famiglia Greco e di Anna.

      La portalettere