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Gustave Flaubert

    12 dicembre 1821 – 8 maggio 1880
    Gustave Flaubert
    Tre racconti
    Bouvard e Pécuchet
    L'educazione sentimentale
    Memorie di un pazzo
    Novembre
    Dizionario dei luoghi comuni
    • Il "Dizionario dei luoghi comuni" di Flaubert, pubblicato postumo nel 1911, raccoglie idee e osservazioni dell'autore. Questa nuova traduzione italiana, arricchita da prefazioni, note esplicative e un catalogo di idee chic, si basa su tre manoscritti e include anche un'edizione con il testo francese.

      Dizionario dei luoghi comuni
    • Memorie di un pazzo

      Edizione integrale

      • 100pagine
      • 4 ore di lettura

      Nell'estate del 1836, sulla spiaggia di Trouville, il quindicenne Flaubert incontra una giovane donna, Elisa Schlesinger, di cui si innamora perdutamente e segretamente. Un amore fatale che lo segna in modo indelebile e che lo inseguirà per tutta la vita. I fantasmi di Trouville, il senso profondo della solitudine, dell'abbandono, della mancanza, ma anche della «rivolta», che troveranno in seguito compiuta espressione nella Educazione sentimentale, aleggiano già in queste pagine, scritte poco dopo l'evento, nel 1836, e terminate nel 1838, attraverso una «confessione» che trascina con sé anche altri aspetti dell'adolescenza di Flaubert. È in queste «memorie» fatte di idee, ricordi, impressioni, capricci, sogni, entusiasmi e sconforti, riportate «giurando di dire tutta la verità», che nasce lo scrittore Flaubert, che la scrittura, la poesia, la creazione letteraria divengono per lui croce e delizia, disdetta e compenso, luogo in cui ritrovarsi e comprendersi e insieme tormento esistenziale.

      Memorie di un pazzo
    • L'educazione sentimentale

      • 512pagine
      • 18 ore di lettura

      Nonostante Gustave Flaubert continui, per la maggioranza dei lettori, a essere esclusivamente l'autore di Madame Bovary , L'educazione sentimentale ha meritatamente avuto i riconoscimenti che merita un capolavoro narrativo fondamentale nel romanzo moderno. Storia di una giovinezza consumata nell'amore platonico per una donna sposata e diario delle speranze e delusioni di una generazione che fece la rivoluzione del 1848, il romanzo narra le vicende di Frédéric Moreau, giovane borghese sensibile ma pieno di debolezze, al quale occorrono amici e amanti per sentirsi vivere, giunto a Parigi per studiare legge e fare il suo ingresso nella seducente società di metà Ottocento. Il travaglio politico e sociale di quei giorni affiora dalle pagine del libro, illuminate anche dalla passione e dall'amore per quattro donne, attraverso le quali si compie l'educazione sentimentale del giovane Frédéric, che alla fine rimarrà deluso dall'amore sia dalla politica.

      L'educazione sentimentale
    • Bouvard e Pécuchet

      • 376pagine
      • 14 ore di lettura

      "La bètise umana è un abisso senza fondo," diceva Flaubert, ma Bouvard e Pécuchet sono tutt'altro che due idioti. I due copisti e amici investono la grossa eredità di Bouvard per ritirarsi in campagna e per dedicarsi a un accanito sperimentalismo. Mettono in pratica le scienze, le dottrine, le credenze del tempo, spaziando dall'agricoltura al magnetismo, dall'archeologia alla pedagogia ecc. Ma ogni esperienza si risolve immancabilmente in un fallimento. E la delusione è tale da persuaderli che l'unica soluzione sia farla finita; ma proprio allora rinvengono una possibilità alternativa: ritornare al vecchio e umile lavoro di copisti. I due protagonisti del romanzo - iniziato nel 1872 e pubblicato incompiuto un anno dopo la morte dello scrittore - prendono sul serio scienze, filosofia, religione, politica, tecniche, tanto da spingerle alla loro verità ultima, ovvero l'incapacità di dare risposte al mistero del mondo e di modificarne l'assetto. Destrutturano il sapere del secolo, e forse, nella decisione finale di copiare qualsiasi cosa, svelano l'insignificanza anche dell'ultima illusione flaubertiana, la scrittura quale mezzo per dare un senso alle cose.

      Bouvard e Pécuchet
    • Madame Bovary

      • 294pagine
      • 11 ore di lettura

      Tutto in Madame Bovary (1857) sembra disporre la scena dove il desiderio ha luogo insieme all'abisso che lo cancella. Emma Bovary ama come si divora, ama in una tragica voracità che somiglia a quella di un organismo incapace di assimilare, consuma se stessa e l'oggetto del suo desiderio in un tragico processo di alienazione amorosa, aiutata anche dal marito, Charles, che è tutt'altro che un uomo tranquillo e innocuo, ma un masochista morale di alto lignaggio che, con un sadismo perfettamente camuffato, contribuisce in maniera determinante al suicidio della moglie.

      Madame Bovary