Povídky III.
Manželský pár a jiné texty z pozůstalosti
Povídky F. Kafky. Manželský pár a jiné texty z pozůstalosti.







Manželský pár a jiné texty z pozůstalosti
Povídky F. Kafky. Manželský pár a jiné texty z pozůstalosti.
Výbor z aforismů, úvah a esejů Eliase Canettiho.
Popis jednoho zápasu a jiné texty z pozůstalosti
Druhý svazek edice Dílo Franze Kafky přináší povídku Popis jednoho zápasu a jiné texty z pozůstalosti.
"Letteratura europea e Medio Evo latino" è un'opera importante per l'analisi della letteratura del nostro continente, della cultura della "Crisi", e per la stessa idea di Europa. Per fronteggiare la "Crisi", secondo Curtius, occorre una concezione dell'Europa non "geografica" ma "storica", estesa dal Mediterraneo all'estremo Nord, e una periodizzazione di "lunga durata", capace di attraversare l'intera letteratura occidentale, dai Greci al Novecento. Mediante percorsi tematici e trasversali Curtius scompone e ricompone il sistema letterario occidentale per riconoscerne, e "salvarne", la tradizione, offrendo nel contempo gli strumenti per una radiografia microstrutturale dei meccanismi compositivi e fruitivi del testo letterario.
„Der Bau“ ist eine 1923–1924 entstandene, unvollendete Erzählung von Franz Kafka, die postum erstmals 1928 in der Zeitschrift Witiko und 1931 von Max Brod veröffentlicht wurde. Sie schildert den vergeblichen Kampf eines Tieres um die Perfektionierung seines riesigen Erdbaues zum Schutz vor Feinden. Die Erzählung handelt von der Verstrickung in die zwanghafte Beobachtung einer selbstgeschaffenen labyrinthartigen Anlage, die zunehmende Paranoia erzeugt.
Elias Canetti, nositel Nobelovy ceny za literaturu (1981), se narodil v roce 1905 v rodině sefardských Židů v bulharském Ruse. Po přesunu do Manchesteru a Vídně strávil část života ve Švýcarsku a Německu. V roce 1929 získal doktorát z chemie na vídeňské univerzitě, ale jeho vášeň zůstala v literatuře. V roce 1938 uprchl před anšlusem do Paříže a následně do Velké Británie, kde žil až do své smrti v Curychu v roce 1994. Canetti, považovaný za jednoho z posledních představitelů klasické humanistické vzdělanosti, spojoval kulturu a humanitu; jeho román Zaslepení (1935) varoval před fašismem. Hlasy Marrákeše, literární výtěžek z cesty do Maroka v roce 1954, byly zapsány po návratu a publikovány až v roce 1967. Druhá část, Svědomí slov, obsahuje eseje z let 1936–1976 o osobnostech jako Hermann Broch, Karel Kraus, Georg Büchner a Tolstoj. Nejrozsáhlejší text, Druhý proces. Kafkovy dopisy Felici (1969), není součástí této edice, neboť byl nedávno vydán samostatně. Hlasů Marrákeše vychází poprvé v češtině, zatímco Svědomí slov je k dispozici v novém překladu Jiřího Stromšíka, který se dlouhodobě věnuje zpřístupňování Canettiho díla českým čtenářům.
This is the third part of Canetti's autobiography and features the author still in his twenties. Canetti depicts the intellectual life of the leading bars and cafes of Vienna and creates portraits of many of the leading figures of his day including Herman Broch, Robert Musil and Alma Mahler.
Da una parte un grande studioso, Kien, che disprezza i professori, ritiene superflui i contatti con il mondo e ama in fondo una cosa sola: i libri. Dall'altra la sua governante, Therese, che raccoglie in sé le più raffinate essenze della meschinità umana. Il romanzo racconta l'incrociarsi di queste due remote traiettorie e ciò che ne consegue: la minuziosa, feroce vendetta della vita su Kien, che aveva voluto eluderla con la stessa accuratezza con cui analizzava un testo antico. Die Blendung, letteralmente L'accecamento, tradotto in italiano e altre lingue come Auto da fé (titolo voluto dallo stesso Canetti), è il primo libro di Canetti e il suo unico romanzo. L'opera venne bandita dai nazisti e, nonostante l'apprezzamento di Thomas Mann e di Hermann Broch, non ricevette grande attenzione fino a quando non venne ripubblicato negli anni sessanta.
Nelle sue memorie Canetti scriverà, a proposito della massa: «È un enigma che mi ha perseguitato per tutta la parte migliore della mia vita e, seppure sono arrivato a qualcosa, l'enigma nondimeno è restato tale». Il «qualcosa» a cui qui si allude è Massa e potere: la sua lunghissima genesi – apparve dopo trentotto anni di elaborazione – fa capire quale immensa energia, concentrazione, furia si sia depositata nelle pagine di questo libro. Un libro che è un vasto mito costellato di tanti altri miti – spesso dissepolti con passione da libri dimenticati nell'oscurità delle biblioteche –, dove Canetti, con l'asciuttezza vibrante di un annalista cinese, riesce a saldare in un tutto l'immane storia che vive in ciascuno di noi, iscritta nei nostri gesti elementari.
Con la sua prosa limpida, tesa, vibrante in tutti i particolari, Canetti è qui risalito ai suoi ricordi più remoti, cercando di ritrovare nella propria vita quella diffìcile verità che solo il racconto può dare. Dopo aver vagato per decenni fra migliaia di miti, di fiabe, di trame, si è rivolto a quell'unica storia che per ciascuno di noi è la più segreta ed enigmatica: la propria.