Juan Tomás Ávila Laurel è lo scrittore vivente più importante della Guinea Equatoriale, sebbene la sua schiettezza sulla palese violazione dei diritti umani da parte dello Stato lo abbia spesso portato alla persecuzione. La sua prosa approfondisce la fragilità dell'esistenza umana e la ricerca di significato in circostanze assurde. Lo stile di Laurel è caratterizzato da una cruda onestà e da un linguaggio metaforico che attira il lettore nelle profondità della sofferenza e della speranza sperimentate. La sua scrittura è una testimonianza della resilienza dello spirito umano di fronte all'oppressione e della continua lotta per la dignità.
On Mount Gurugu, overlooking the Spanish enclave of Melilla on the North African coast, desperate migrants gather before attempting to scale the city's walls and gain asylum on European soil. Inspired by first-hand accounts, Juan Tomás Ávila Laurel has written an urgent novel, by turns funny and sad, bringing a distinctly African perspective to a major issue of our time.
Exiled Equatorial Guinean writer shows the life of the native people of his West African island destroyed by distant rulers.