Quando nel 1939, dopo l'invasione tedesca della Polonia, le SS propongono al giovane austro-polacco Wilhelm Brasse di giurare fedeltà a Hitler e di arruolarsi nella Wehrmacht, lui si rifiuta: si sente polacco e non vuole tradire la sua patria. Un anno dopo viene internato ad Auschwitz. E mentre i suoi compagni vengono mandati alla morte; lui si salva grazie alla sua abilità di fotografo. Nei cinque anni successivi documenta, suo malgrado, l'orrore. Oltre cinquantamila scatti - prigionieri, esecuzioni, e terrificanti esperimenti su cavie umane - che Brasse farà in parte pervenire alla resistenza a rischio della vita. Sono le immagini di Auschwitz che noi tutti conosciamo.
Luca Crippa Ordine dei libri
6 luglio 1964






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