Enzo Bettiza Ordine dei libri
Vincenzo Bettiza è stato un romanziere, giornalista e politico le cui opere letterarie hanno spesso esplorato complesse relazioni umane e la ricerca dell'identità. Ha lasciato un segno significativo nella letteratura italiana e nella vita pubblica attraverso le sue narrazioni avvincenti e la sua prospettiva impegnata. La scrittura di Bettiza offrì profonde intuizioni sulla condizione umana.






- 2008
- 2004
Viaggio nell'ignoto. Il mondo dopo l'11 settembre
- 166pagine
- 6 ore di lettura
Tra le molte paure che dal fatidico 11 settembre attanagliano l'Occidente, la più angosciosa è quella dell'ignoto, del nemico senza volto. Dopo l'orrore di Manhattan è più che mai necessaria una risposta informata e razionale alle ansie e agli isterismi collettivi: di qui muove questo "Viaggio nell'ignoto" in cui Enzo Bettiza raccoglie e rielabora una serie di articoli pubblicati sulla "Stampa". Mettendo in campo la sua esperienza di giornalista, abituato a descrivere i fatti mediante incisivi reportage, e di scrittore, capace di fondere anche gli spunti di cronaca e i ritratti dei personaggi in un linguaggio ricco di suggestioni, l'autore ricostruisce non solo quanto sta avvenendo oltre le colonne d'Ercole del mondo cristiano; egli contemporaneamente scandaglia il rapporto complesso, in cui convivono fascino e orrore, attrazione e rigetto, tra il mondo occidentale e l'universo islamico.
- 2000
L'ombra rossa
- 339pagine
- 12 ore di lettura
- 1998
Esilio
- 474pagine
- 17 ore di lettura
Da Spalato viene uno dei maggiori intellettuali e giornalisti italiani del Novecento, Enzo Bettiza, che ama definirsi dalmata di lingua italiana. Questo suo “Esilio” è un doloroso memoriale, a metà tra saggistica e biografia romanzata, scritto negli anni dell’ultima guerra dei Balcani, quando diversi popoli slavi si batterono contro la drammatica avanzata serba, che prevedeva pulizia etnica e damnatiomemoriae, sino all’intervento americano (qui qualche notizia sul Kosovo). Bettiza, dopo anni di silenzio sulla sua vita pre-esodo, complice una sorta di rimozione ben indagata nel libro, racconta tutto; alterna pagine di interpretazione delle ragioni e dei torti dei serbi nella recente guerra a memorie d’infanzia e giovinezza, spiega cosa significava essere bilingui e come veniva accolta l’aggressione fascista nei tristi giorni della Seconda Guerra Mondiale, racconta la storia d’una terra e d’un popolo che la storia ha snaturato; la presenza italiana è stata sostanzialmente spazzata via.
- 1974
Qui Mosca
- 64pagine
- 3 ore di lettura
