I tattooed a number on her arm. She tattooed her name on my heart. In 1942, Lale Sokolov arrived in Auschwitz-Birkenau. He was given the job of tattooing the prisoners marked for survival - scratching numbers into his fellow victims' arms in indelible ink to create what would become one of the most potent symbols of the Holocaust. Waiting in line to be tattooed, terrified and shaking, was a young girl. For Lale - a dandy, a jack-the-lad, a bit of a chancer - it was love at first sight. And he was determined not only to survive himself, but to ensure this woman, Gita, did, too. So begins one of the most life-affirming, courageous, unforgettable and human stories of the Holocaust: the love story of the tattooist of Auschwitz.
Žermen Filipović Ordine dei libri


- 2019
- 2008
Imperium
- 349pagine
- 13 ore di lettura
Tra i grandi personaggi dell'antica Roma, nessuno è stato più geniale, astuto e controverso di Marco Tullio Cicerone. Eppure ben pochi avrebbero scommesso sul suo futuro quando, all'età di ventisette anni, scelse di lanciarsi nell'infido e violento mondo della politica, deciso a raggiungere con ogni mezzo l'imperium, il sommo potere statale. Cicerone era un avvocato promettente, oltre che un affascinante oratore. Non discendeva da una delle grandi famiglie aristocratiche, non poteva presentare il conto dei favori politici elargiti dai suoi antenati, non disponeva delle enormi ricchezze di Crasso per aprirsi corsie preferenziali e, a differenza di Pompeo o di Cesare, non aveva alle spalle l'esercito per legittimare la sua candidatura a primo cittadino di Roma. Era quello che si potrebbe definire un perfetto outsider. Vulnerabile, intelligentissimo, assetato di onori, spesso subdolo, era tuttavia un uomo ricco di interessi ed estremamente sensibile. A raccontare la sua straordinaria vicenda è il fedele Tirone, il segretario particolare sempre al suo fianco nei momenti più radiosi e in quelli più difficili.