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Helga Schneider

    17 novembre 1937

    Questa autrice approfondisce le esperienze traumatiche dell'infanzia e le complesse relazioni familiari, in particolare nel contesto della Germania in guerra. Le sue opere esaminano l'impatto della propaganda bellica e dell'ideologia sugli individui e sulle famiglie, spesso attraverso l'esperienza personale. Con precisione e profonda intuizione psicologica, svela i meccanismi del negazionismo e la persistente influenza di un passato nazista sulle generazioni successive. La sua scrittura è spesso cupa, ma aspira alla comprensione e alla riconciliazione.

    Als wir Kinder waren
    Laisse-moi partir, mère
    Kein Himmel über Berlin
    La baracca dei tristi piaceri
    Lasciami andare, madre
    Heike riprende a respirare
    • 2009

      La baracca dei tristi piaceri

      • 205pagine
      • 8 ore di lettura

      "Stava lì, l'aguzzina delle SS, capelli biondi e curati, il rossetto sulla bocca dura, l'uniforme impeccabile... Stava lì e pronunciò con sordida cattiveria: «Ho letto sulla tua scheda che eri la puttana di un ebreo. È meglio che ti rassegni: d'ora in poi farai la puttana per cani e porci»." Così racconta l'anziana Frau Kiesel all'ambiziosa scrittrice Sveva, dando voce a un dramma lungamente taciuto: quello delle prigioniere dei lager nazisti selezionate per i bordelli costruiti all'interno stesso dei campi di concentramento, con l'ipocrita e falsa giustificazione di voler limitare l'omosessualità tra i deportati. Donne i cui corpi venivano esposti ai sadici abusi delle SS e dei prigionieri maschi – spesso veri e propri relitti umani – che malgrado tutto preferivano rinunciare a un pezzo di pane per scambiarlo con pochi minuti di sesso. Donne che alla fine della guerra, schiacciate dall'umiliazione e dalla solitudine, invece di denunciare quella tragedia fecero di tutto per nasconderla e seppellirla dentro di sé. In questo nuovo capitolo della memoria storica personale e collettiva, Helga Schneider continua a dare testimonianza di ciò che è accaduto perché non si ripeta mai più, e a rendere un coraggioso omaggio alle donne che in tutti i tempi e in tutti i luoghi subiscono la violenza degli uomini, delle leggi, della Storia.

      La baracca dei tristi piaceri
    • 2008

      Berlino, 1945. Heike, dieci anni, vive con la madre nello scantinato della loro casa distrutta dalle bombe. Il padre è disperso, ma Heike sa che tornerà: non smette di parlarne al suo più grande amico e confidente, il grande melo che cresce nel giardino. Attorno, rovine: rovine di edifici, e rovine nelle menti e nei cuori delle persone. Tante però sembrano voler tener viva la speranza nel futuro... Non la mamma di Heike: nel suo recentissimo passato c'è una ferita inguaribile. La storia personale di una ragazzina si mescola con la storia con la S maiuscola. Alla fine di una guerra non ci sono solo le cose da ricostruire, ma anche le vite e le persone. Dopo "Stelle di cannella" e "L'albero di Goethe", Helga Schneider riapre per il pubblico dei ragazzi le pagine del suo personale passato per raccontarlo, commuovere e far pensare: e stavolta lo fa ritornando al tema del suo primo libro, "II rogo di Berlino", e alla dimensione collettiva della tragedia di cui è stata testimone. Una storia delicata, in punta di piedi di bambina, per raccontare una verità cattiva: nessuno sopravvive alla guerra, neppure i vivi. Età di lettura: da 12 anni.

      Heike riprende a respirare
    • 2005

      Blendendes Weiß. Unendliche Flächen unberührten Schnees – jeden Morgen bietet sich dem neunjährigen Kurt das gleiche verstörende Bild. Dabei sehnt er sich so sehr nach dem Anblick des heimatlichen Gutshofes, dem süßlichen Geruch des Stalls und den vertrauten Geräuschen der Tiere, die sie in jener eiskalten Winternacht zurücklassen mußten. Das Jahr 1945 hat gerade begonnen, als die Familie Linke sich zur Flucht aus Ostpreußen entschließt. Ihr ständiger Begleiter ist die Angst – die Angst, das Pferd könnte lahmen, die Muttermilch für das Brüderchen versiegen, die Angst vor Krankheit, Hunger und dem Erfrieren. Als Kurts Großvater den täglichen Überlebenskampf verliert, muß der Junge die Führung durch die eisigen Weiten übernehmen. Achtundfünfzig Jahre später sieht Kurt seine Jugendfreundin Helga in Hamburg wieder. Gemeinsam mit ihr wagt er den Schritt in die lange verdrängte Vergangenheit.

      Als wir Kinder waren
    • 2003

      Laisse-moi partir, mère

      • 191pagine
      • 7 ore di lettura

      Analyse : Roman d'autofiction. Roman psychologique (formation).

      Laisse-moi partir, mère
    • 2001

      Laat mij gaan, moeder

      • 142pagine
      • 5 ore di lettura

      Autobiografisch getint relaas van de ontmoeting van een vrouw met haar bejaarde moeder die een zeer gemotiveerde bewaakster in Auschwitz was en daarvan nog steeds geen spijt heeft.

      Laat mij gaan, moeder
    • 1997

      Kein Himmel über Berlin

      • 250pagine
      • 9 ore di lettura

      Eine Kindheit in Zeiten des KriegesHelga Schneider, Autorin von "Laß mich gehen", erinnert sich an ihre tragische Kindheit im zerbombten Berlin. Ihre fanatische Mutter verläßt die Familie - und während in der Stadt der Krieg tobt, spielt sich in Helga eine stillere, aber um so größere Tragödie die eines Kindes, das um die Liebe seiner Mutter betrogen wurde.

      Kein Himmel über Berlin