Berlino, 1945. Heike, dieci anni, vive con la madre nello scantinato della loro casa distrutta dalle bombe. Il padre è disperso, ma Heike sa che tornerà: non smette di parlarne al suo più grande amico e confidente, il grande melo che cresce nel giardino. Attorno, rovine: rovine di edifici, e rovine nelle menti e nei cuori delle persone. Tante però sembrano voler tener viva la speranza nel futuro... Non la mamma di Heike: nel suo recentissimo passato c'è una ferita inguaribile. La storia personale di una ragazzina si mescola con la storia con la S maiuscola. Alla fine di una guerra non ci sono solo le cose da ricostruire, ma anche le vite e le persone. Dopo "Stelle di cannella" e "L'albero di Goethe", Helga Schneider riapre per il pubblico dei ragazzi le pagine del suo personale passato per raccontarlo, commuovere e far pensare: e stavolta lo fa ritornando al tema del suo primo libro, "II rogo di Berlino", e alla dimensione collettiva della tragedia di cui è stata testimone. Una storia delicata, in punta di piedi di bambina, per raccontare una verità cattiva: nessuno sopravvive alla guerra, neppure i vivi. Età di lettura: da 12 anni.
Helga Schneider Ordine dei libri
17 novembre 1937
Questa autrice approfondisce le esperienze traumatiche dell'infanzia e le complesse relazioni familiari, in particolare nel contesto della Germania in guerra. Le sue opere esaminano l'impatto della propaganda bellica e dell'ideologia sugli individui e sulle famiglie, spesso attraverso l'esperienza personale. Con precisione e profonda intuizione psicologica, svela i meccanismi del negazionismo e la persistente influenza di un passato nazista sulle generazioni successive. La sua scrittura è spesso cupa, ma aspira alla comprensione e alla riconciliazione.






- 2008
- 2001
- 1998
Il rogo di Berlino
- 229pagine
- 9 ore di lettura
Il progressivo annientamento di Berlino durante la guerra, visto dagli occhi di una bambina che fu anche portata in visita nel bunker di Hitler.