"Viene prima la guerra, o le parole per raccontarla? Quando le nubi di un conflitto armato si addensano su una terra, il linguaggio è già pronto ad afferrarle? Un vocabolo sbagliato può segnare la condanna di un intero popolo? Irena Brezná, scrittrice e giornalista, se lo domanda di continuo, e ci costringe a percorrere al suo fianco i sentieri impervi del dubbio in questi reportage unici dalla Cecenia, piccola patria nel Caucaso del nord da sempre emblema di oscure minacce e apocalittiche sventure, abitata da un minuscolo popolo montanaro che per tre secoli ha aspirato all'indipendenza, contro ogni realismo. Con lei attraversiamo le due terribili guerre civili tra Mosca e Groznyj, scaturite dall'implosione dell'Unione Sovietica [...] Al costo totale di almeno centosessantamila vittime. Fino alle soglie dell'oggi, col ritorno della Repubblica di fede islamica alla "matrigna" Russia, in una 'pace' senza scampo." (L. Sgueglia)
Irena Brežná Ordine dei libri
26 febbraio 1950
La scrittura di Irena Brežná esplora temi come l'esilio, la perdita della patria e la ricerca dell'identità in contesti sconosciuti. Il suo lavoro è intriso di una profonda comprensione della sofferenza umana, in particolare nel contesto di conflitti politici e oppressione. Con un occhio attento ai dettagli e un approccio profondamente empatico, illumina le complesse vite di individui emarginati dalle circostanze. Brežná fonde magistralmente le sue intuizioni linguistiche e psicologiche per creare narrazioni avvincenti e stimolanti.







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